cenere

Borealis n. 2

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Con questa tavola chiudo il mio diario fotografico “Cenere – appunti da un tour”: per capire cosa ha significato una roba come Cenere nella mia vita e nel mio lavoro dovrò mettere tempo in mezzo. Gli ultimi due anni sono stati duri. Niente di quello che mi vedo intorno somiglia a quello che era eppure tutto è familiare, resta tutto qui ma in una forma diversa.
Grazie a tutti voi che siete venuti a incontrarmi dal vivo. Grazie a chi ha diviso il microfono con me, da Pif il 21 marzo fino a Virginia e Alessio il 30 giugno. Grazie a chi ha condiviso nel privato tutto il lavoro, la fatica, la gioia, la frustrazione e l’esperienza umana che è stata Cenere dalla prima tavola andata online nella primavera del ’23 fino a questo ultimo post. Grazie a chi mi ha capito. Grazie a voi lettori: una risorsa incredibile e non comune. Dal sostegno nei miei problemi editoriali alla condivisione delle vostre storie, la community è sempre stata lì dove serviva. Grazie, di vero cuore.
Ora mi fermo. L’ambientazione di questa tavola chi segue il mio lavoro l’avrà riconosciuta e sa che tira un filo in cinque anni di diari, da “ora dove sei” fino a oggi che ho una nuova borsa pronta. Adesso mi fermo e riparto, senza diario: adesso è tempo mio. Continuerò a rispondere alle mail che mi avete mandato, sono indietro ma sono tante. Forse posterò qualche foto. Forse disegnerò. Ora non so niente. Chiudo la borsa e rimane fuori un ultimo grazie: quello lo tengo per me stesso.
Il saluto di rito: ci vediamo dall’altra parte, voi fate i bravi.

Di |2024-07-23T11:44:57+02:0023 Luglio 2024|Categorie: nat show, tavola, vita varia|Tag: |51 Commenti

Cenere, appunti da un tour: Fano

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Buio: questo potrebbe essere il titolo dell’ultima puntata di “Cenere, appunti da un tour”, il diario fotografico del tour auto-organizzato per portare Cenere, il mio libro, alla mia amata community. Siamo a Fano, secondo appuntamento nelle Marche dopo Ascoli (un saluto alla mia cara amica Eleonora Tassoni della Libreria Rinascita , che ne ha bisogno specialmente in questi giorni). Sono stato ospite del Passaggi Festival e voglio ringraziare tutta l’organizzazione, il direttore Giovanni Belfiori per l’invito e per il tanto spazio concesso a Cenere con un doppio incontro sia al pomeriggio che alla sera, il caro Giovanni (che NON si tinge la barba) che si è preso cura di me, dei miei incontri, è stato attento che non mi perdessi al mare e mi ha recuperato il portafogli che ho abbandonato in taxi. Grazie sempre alla mia amata Elena Giacchino, che mi ha aiutato a strutturare questa importante giornata finale. Grazie chi è passato a farsi firmare una copia del libro nei giardini Pier Maria Amiani, in un clima tropicale, e ha sudato con me. E grazie a tutte le persone venute ad ascoltarmi la sera: eravate non tanti ma TANTISSIMI e saluto più emozionante per Cenere non potevate regalarmelo. A parlare con me c’erano Virginia Tonfoni e Alessio Trabacchini, che ringrazio di cuore.
E’ stato strano perché in ogni presentazione ho sempre potuto vedere le vostre facce, i visi di chi mi ascoltava, ma stavolta mentre io ero illuminato la platea era completamente al buio ed è stato come parlare a una tenda nera: davanti a me c’erano un centinaio di persone sedute (la pessima foto che pubblico si spiega con la pochissima luce). Vi sentivo, sentivo le vostre reazioni, ma non vi vedevo e mi è mancato un pezzo. E in quel buio ci ho messo tutte le persone incontrate in questi tre mesi di tournè. È stato bello, e triste, pensare che quella era l’ultima data, che non avrei avuto un altro treno, un altro albergo, un’altra città. Ma come ho ripetuto in ogni tappa – e saranno state una trentina – altro giro, altro regalo. Non vi saluto ora, non vi ringrazio ora: pubblicherò altre due tavole extra di saluto. Intanto, grazie Fano. È stato buio e bello.

Di |2024-07-20T15:36:39+02:0020 Luglio 2024|Categorie: news|Tag: |9 Commenti

Cenere, appunti da un tour: Milano 3

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Questo capitolo del mio diario fotografico “Cenere, appunti da un tour” lo intitoliamo “fare pace”. Sono per la terza volta a Milano, ospite della Fondazione Feltrinelli: l’evento è in contemporanea con la partita dell’Italia e con il gay pride, ma ormai ci ho fatto pace. L’invito mi arriva da Beppe Cottafavi che è presidente del Premio Satira forte dei Marmi, il premio più importante per un lavoro come il mio, ed è anche una delle figure più rispettate dell’editoria italiana e nella sua vita professionale ha messo mano ai più importanti successi degli ultimi trent’anni. Ed è anche un irresistibile buontempone e quando mi chiama per dirmi “vieni in fondazione a parlare di Cenere” (esatto, non era una domanda) come potevo dirgli di no? D’altronde, la fondazione è un posto splendido da visitare (consiglio l’ultimo piano!). Ringrazio tantissimo la terrona emigrata Rosaria e Luigi, Rossella, Giulia e tutto lo staff della Fondazione per l’ospitalità. Grazie mille a Beppe per le parole che ha avuto per me e per Cenere: dette da uno come lui sono un diploma e io, che fino a quel momento ho sempre parlato di questo lavoro come di un diario, ho fatto pace col fatto che sia un libro e “i libri, vuoi o non vuoi, hanno sempre seguiti”. Grazie alle persone venute ad ascoltarci, nonostante una Milano bloccata dal pride e afosissima, come Francesco in prima fila per la terza volta (due Milano e una Torino)(Martina rimane imbattuta con cinque presenze). Grazie a tutta la community che è venuta ad abbracciarmi, alla cara Micol Beltramini che finalmente ci siamo conosciuti, alla signora che si è alzata in piedi random e ha chiamato un applauso per Luttazzi, alla ragazza che dopo il firmacopie ha chiesto se poteva darmi un bacio su una guancia e io che sono un’educanda sono arrossito, a tutti i regalini e le storie che mi avete lasciato (ormai la quantità di caramelle Frisk per amato padre non si contano), a chi non ha mancato di farsi firmare una copia di Cenere o della locandina che ho disegnato per l’evento. È stato bello, Milano, però con questi tre appuntamenti mi hai creato un incidente diplomatico con Roma (città in cui vivo) e Napoli (mia città di origine) dove c’è stato un solo evento: recupereremo. E faremo pace anche noi.

Di |2024-07-18T14:55:54+02:0018 Luglio 2024|Categorie: news|Tag: |9 Commenti

Cenere, appunti da un tour: Imperia

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Io a Imperia – diciamolo – non ci volevo andare. Ero ormai alla fine del tour, ero partito dalla Sicilia, m’ero attraversato tutto il nordest fino al nordovest: ero stanco. Ma la community non molla! E così “Cenere, appunti da un tour” arriva alla seconda tappa ligure grazie a Stefano della Libreria Ragazzi: occhiali da sole, cappellino da baseball, barba folta, la mia età, sembra uno di quelli che non ti stupiresti di vedere su un tetto con un AR15 pronto a sparare al presidente. E invece è una mente eccezionale con la presa di un pitbull: mi ha azzannato alle caviglie e mi ha mandato tante mail proponendomi date su date finché non ho detto “ok, salgo a bordo”. La libreria Ragazzi, andateci: un posto come ce ne sono pochi e a gestione familiare. C’è Stefano, sua sorella, il suo babbo, un magnifico bassotto cattivissimo che si chiama bizet e poi c’è la “capa”, al secolo la signora Tiziana. Questi tirerebbero un trattore senza ruote! Devo ringraziarli: raramente ho visto tanto amore e dedizione dietro una libreria a conduzione familiare. Voglio ringraziare Sara Serafini, persona intelligente e colta, per la chiacchierata fatta insieme (e per il libro del suo babbo!). Grazie a Marcella Roggero, assessrice (io dico così) alla cultura del comune di Imperia che era in prima fila a ridere di tutte le mie cazzate. A Gigia Perfetto, figlia del fondatore dello storico Salone dell’umorismo di Bordighera, per avermi regalato il catalogo del salone: molto onorato. E grazie grazie grazie per tutte le persone venute: tantissime, chi se lo aspettava! Come dice Stefano “qui siamo ai confini dell’impero” e intanto ci ho trovato il mondo e abbiamo passato una bellissima serata. La Capa mi ha detto guardando la piazza piena “ho messo cento sedie e sono tutte piene” e chi se lo credeva che a Imperia tutta quella gente sarebbe venuta a sentirmi! Grazie alla libreria Rafazzi per non aver mollato e per avermi regalato questa serata. Davvero spero di riuscire a tornare quando il prossimo anno la libreria Ragazzi compirà 20 anni: dobbiamo aver cura di questi piccoli centri culturali, senza saremmo più poveri e di sicuro io non mi sarei innamorato degli imperiesi/imperiani/abitanti di Imperia.

Ultima nota, ma questa solo per Instagram: nel mio taxi da Imperia all’aeroporto di Genova, concluso il giro ligure, parte una canzone e io chiedo al tassista, Mauro, di alzare il volume e vado via piangendo. Vi posto il video lì.

Di |2024-07-17T15:30:48+02:0017 Luglio 2024|Categorie: news|Tag: |6 Commenti

Cenere, appunti da un tour: Genova

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Il mio diario fotografico “Cenere, appunti da un tour” arriva alla prima data ligure: Genova. Inizia con la libreria “Sulla strada” gestita dai simpaticissimi Valentina e Matteo che – con un reel su instagram – sono fra le prime librerie indipendenti a invitarmi per presentare il libro, quando nemmeno avevo idea che sarei andato in tour. Quello che ha reso possibile tutto è stato il mio amico Manfredi Toraldo, raccontatore di storie incredibili e direttore della Scuola Internazionale di Comics di Genova, col quale da anni progettiamo di “fare qualcosa insieme” e finalmente l’occasione viene con l’inaugurazione della nuova sede della Scuola. Insomma, si unisce Luca Baino, sceneggiatore e docente nonché membro attivo della bellissima realtà che è Gigaciao, e ci siamo tutti. L’incontro alla scuola è stato figo, ho adorato chiacchierare con Luca e Manfredi non solo di Cenere ma anche del mondo dell’editoria e del fumetto. Poi: mi hanno portato a conoscere Genova, sotto una mezza pioggia, e abbiamo mangiato e bevuto all’osteria come vecchi amici. Quindi grazie alla libreria Sulla Strada per aver portato le copie di Cenere (e tipo mezzo chilo di focaccia). Grazie a Manfredi, Luca, Amalia, Arianna e tutto lo staff della scuola internazionale di Comics, una realtà magnifica fatta di belle persone e grandi professionisti. E poi ringrazio le persone venute ad ascoltarmi: non eravamo tantissimi, forse, a differenza delle altre date del tour, pochi ma buonissimi (sono venuti anche il mio amico Fabio e la moglie: quando li ho visti mi è preso un colpo!). Ringrazio sia la libreria che la scuola per aver promosso molto l’appuntamento, con tanto di articoli sulla stampa locale e un enorme cartellone a led sul tetto: mi avete mostrato che la buona riuscita di un evento non si misura dalle copie vendute (che sticazzi) o il numero di persone presenti ma sull’affinità e l’energia che si crea con chi viene ad ascoltarti e a portarti un saluto. E a Genova ce n’era, di energia! È stato un piacere, un vero piacere, stringere la mano a tutte le persone venute e ringrazio tutti per l’ospitalità: una promessa per tornare presto!

Di |2024-07-16T21:34:03+02:0016 Luglio 2024|Categorie: news|Tag: |12 Commenti

Cenere, appunti da un tour: Padova

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“C’era. Tantissima. Gente. E non me lo aspettavo”: questo ho detto ad Amato Padre raccontandogli la prima tappa veneta del mio tour ed è questa la prima cosa che voglio dire in questo episodio di “Cenere – appunti da un tour”. Siamo a Padova, ‘la città dei tre senza’ (scoprite voi cosa significa): l’incontro è stato reso possibile dal Cuamm – Medici con l’Africa, una realtà alla quale sono molto affezionato. Le nostre strade si sono incrociate diverse volte in passato e abbiamo pensato che un libro come Cenere fosse una bella occasione per riunirci. Quindi ringrazio per l’ospitalità il Cuamm, Don Dante Carraro, la mia amica Anna Talami insieme a tutta la sua squadra con un abbraccio molto più forte alla mia cara Francesca Papais. Ringrazio Il Campo dei Girasoli che ha ospitato l’incontro, perchè la loro struttura è davvero bellissima e perchè mi hanno offerto tantissimi spritz e la cena. Per parlare di Cenere mi ha fatto compagnia Stefano Tamiazzo, direttore della Scuola internazionale di Comics di Padova: mi è piaciuto confrontarmi con un professionista del fumetto come lui (a proposito vi consiglio il suo graphic novel “L’ergastolo di Santo Stefano”!). Grazie Stefano, anche per i consigli su libri, editori e doc da vedere! E poi, un grazie enorme per tutte le persone presenti. Quante! La foto non rende! Saranno state più di un centinaio e ci siamo divertiti davvero. Tanti amici vecchi e nuovi, tantissimi membri della community e potrei scrivere i vostri nomi uno per uno con la sorpresa del mio amico Diego, conosciuto in viaggio lo scorso anno e che mi ha portato la foto in cui surfiamo insieme in Marocco! Siete stati tantissimi e ho firmato copie per un’ora e mezza col cielo che minacciava pioggia ma l’ultimo saluto lo voglio dedicare al signore che si è alzato, ha preso il microfono e – davanti a tutti – ha detto “io voglio solo dirti GRAZIE” e lì è partito l’applauso mentre mi commuovevo. Poi ha aggiunto di aver regalato dieci copie di Cenere e davvero amore non me lo aspettavo. Il signore si chiama Maurizio Salis (è nella terza foto, davanti a me): grazie Maurizio, e con te a tutti quelli che mi sostengono e mi hanno aiutato in questa esperienza. Che sorpresa: non pensavo di trovare tanto amore nella città dei tre senza.
Fun Fact: nella mia pagina wikipedia ora c’è una foto che è stata scattata proprio a Padova per questo incontro (grazie Piergiovanna!).

Di |2024-07-12T16:39:47+02:0012 Luglio 2024|Categorie: news|Tag: |19 Commenti
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