Salviamo il museo del fumetto
Voglio bene al Museo del Fumetto di Milano per tante ragioni. Inclusa quella, la meno rilevante, che sono stati i primi a offrire al mio libro, Cenere, una casa a Milano quando non la aveva: perché è a questo che serve una casa del fumetto. Adesso rischia la chiusura perché il Comune di Milano non rinnova la convenzione per l’utilizzo degli spazi. Quindi io e cane cattivo partecipiamo all’iniziativa coordinata da erbacce resistenti, AFA Autoproduzioni Fichissime Anderground, BUM, Hurricane e Piero tonin per sostenere il Museo. E con me ci sono tanti fumettisti tutti dietro l’hashtag #fumettiuniticontrolosfratto

Il fumetto è anch’esso cultura! Io da bambino ho perfezionato il mio leggere con tanti giornaletti di Diabolik! Ahimè! Io parteggiavo per l’ispettore Ginko! ####################
Sono d’accordo con Cosimo. E poi i fumetti sono belli da vedere, divertenti, a volte irriverenti, fantasiosi e innescano la voglia di sfogliare. I libri troppo spesso non invogliano nei bambini la lettura (e anche degli adulti, ma questo è un altro discorso). Le immagini ed i colori arrivano diretti al cervello.
🗨️Viva il museo del fumetto 🗯️💭💬
Dicci che fare per rafforzare la vostra iniziativa
Caspita non lo sapevo! Ci passo davanti quasi tutti i giorni, l’ho visitato in più occasioni per delle mostre perché interessanti, i fumetti non sono mai banali, anzi… Sono cibo per la mente esattamente come i libri..e adesso lo voglio chiudere, quando invece bisognerebbe proprio fare il contrario creare strutture per aggregazione e cibo per la mente.
Che tristezza, se dalla porta non entra il profitto la cultura è la prima a saltare dalla finestra.
E pensando al comune di Milano, mi viene in mente il video ‘È la giunta che conta’ di Il Terzo Segreto di Satira…
Per uno come me, cresciuto a pane e fumetti, questa è una notizia tristissima. Pensare che si sperperano soldi pubblici per improbabili sagre del porro primaverile e del latterino fritto e non per un mezzo culturale qual è il fumetto mi fa venire voglia di investire i miei pochi risparmi in arsenale atomico. La mia vita non sarebbe la stessa senza il Topolino settimanale, sul quale ancora bambino ho appreso parole ed espressioni inconsuete (pusillanime, marrano, fellone, tapino…). Non sarebbe la stessa senza la poetica di Mattotti, la poliedricità di Pazienza, il cinismo di Scózzari, l’eleganza di Eisner, la tenerezza di Walt Kelly. E Barks, Crumb, Spiegelman, Wolinsky, Clowes, Ortolani, Lacrenet e chissà quanti altri che ora non ricordo. E Dylan Dog, Magico Vento, Ken Perker (mamma mia che bello Ken Perker!), Martin Mystere… Il fumetto è una espressione artistica al pari del cinema, della musica, del teatro, della letteratura. Questo paese riuscirà a gettarsi via di dosso la sua superficialità? Riuscirà a diventare adulto?
Ah, no, i fumetti sono roba per bambini…
Chiudere questo museo è una mascalzonata. Saremo tutti più poveri. E povera Milano che da tanti anni, piano piano, si è venduta a palazzinari, affaristi e spacciatori.