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Due riflessioni

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Ieri ho messo online il link per “Cenere”, la raccolta delle tavole – con alcuni inediti – disegnate nell’ultimo mese. Siete stati in tantissimi a leggerlo e tantissimi mi avete scritto (e mi state scrivendo ancora): grazie. Ho ricevuto molti messaggi, in questo mese, ho letto tantissime storie e vi ringrazio per avermele regalate. Sulla ‘condivisione’ qui trovate due riflessioni, di segno opposto, entrambe interessanti: io magari dirò la mia su questo aspetto quando avrò concluso il discorso, fra due o tre tavole. Qui il link per leggere Cenere.

by |Published On: 4 Maggio 2023|Categorie: news|tag = |37 Commenti|

Falla girare!

37 Comments

  1. Cosimo Epicoco 4 Maggio 2023 at 17:03 - Reply

    Salvatore: Non sai cosa dici (scusa.)E certamente non hai capito che il dolore va (a volte) palesato.Io stesso ho dovuto farlo! Sarei impazzito! E poi anche Gesù ha voluto nei suoi Vangeli che si raccontasse ben bene, e con dovizia di particolari le Sue tre ore di agonia! E pur vero che qualche anno fa si disse che i crocifissi andavano tolti in quanto turbavano (Sic!) La psiche dei bambini! Ma questa è un’altra storia! Infine se il dolore fosse rimasto “cosa privata” i poeti ci avrebbero risparmiato “La cavallina storna” “pianto antico” “A Silvia”. Sei d’accordo?

    • Alessandra 4 Maggio 2023 at 17:21 - Reply

      Infatti Cosimo, stavo per scrivere più o meno gli stessi concetti: quanti poeti, scrittori e cantanti (che a volte sono poeti in musica) hanno raccontato le loro esperienze. Non solo di morte, anche di maltrattamenti o dolore che comunque sarebbero state cose private ma che hanno scelto di raccontare per “liberarsi” e, in certe situazioni, perché non accada più o perché si dia più valore al tempo che si passa con i propri cari!

    • Il solto teologo dilettante... 4 Maggio 2023 at 21:32 - Reply

      Non per essere pignolo, ma i vangeli sono stati scritti da persone che neppure l’hanno conosciuto il tuo “Gesù” una quarantina d’anni dopo la sua morte. In effetti erano molti di più ma sai come fecero a scegliere quei quattro? Li misero tutti su di un altare la sera e, MIRACOLO, il mattino erano tutti caduti per terra tranne quei quattro! Comunque la differenza di stile avvalora l’ipotesi che la “favola” della resurrezione sia stata introdotta successivamente ed infatti esiste una corrente di teologi, tra i quali cito solo Willi Marxsen perchè l’ho letto, che la considerano un semplice mito. Tutte le religioni sono dei miti, delle favole che noi uomini ci raccontiamo perché abbiamo una fottuta paura di morire!
      Incidentalmente “Se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede” (1 Cor 15)… appunto…

      • Ma.Co.Da. 5 Maggio 2023 at 20:49 - Reply

        Ooooooh! Che braaaaaavo! Ma questo discorso che c’azzecca?

  2. Crossing Jordan 4 Maggio 2023 at 17:23 - Reply

    Sei grande Nat, in questo tuo modo di condividere lo sgomento per il lutto, raccontando con malinconia e ironia lieve come lo stai affrontando.
    È un modo per trovare la forza per proseguire, regalandola nello stesso tempo anche a noi, che sappiamo cosa si prova. Certo la tua Mamma sorride, leggendo… ed è solo orgogliosa, per tutto il bene che le vuoi da sempre e per come ora ce la stai facendo conoscere. Peccato per chi non lo capisce.

  3. Mauro 4 Maggio 2023 at 17:30 - Reply

    pare incredibile come il lavoro di chi fa satira sia del tutto incomprensibile ai piu’. Trovo meravigliosa a tal proposito la vignetta del tuo collega:

    https://www.ilfoglio.it/makkox/2023/04/04/gallery/le-vignette-di-makkox-aprile-2023-5133269/

  4. Cosimo Epicoco 4 Maggio 2023 at 17:40 - Reply

    Alessandra: il teatro stesso,ma anche il cinema ha avuto bisogno del dolore reso “pubblico” Ed abbiamo avuto dei capolavori! Un gentile saluto 🌹

  5. Gocciadichina 4 Maggio 2023 at 18:12 - Reply

    Ho letto più di una critica al riguardo e le ho comprese poco, perché non trovo alcuna ‘ostentazione-spettacolarizzazione’ del privato. Ritengo siano ben altri i modi per farlo e ben altri i personaggi pubblici che possono farne uso.
    Una vicenda personale che tra l’altro è sempre raccontata in modo comunque riservato e delicato, accennata sugli aspetti più intimi.
    Le capisco poco queste critiche anche e soprattutto perché mi pare inconfutabile che Mario Natangelo stia semplicemente usando la propria arte per esprimere a proprio modo un lutto, come hanno sempre fatto gli artisti da secoli e secoli (scrittori, poeti, pittori, scultori, musicisti, registi ….), e per fortuna!
    Perché l’arte è un dono, la cui bellezza e il significato tutti possono beneficiare.

  6. Luisa 4 Maggio 2023 at 18:33 - Reply

    Personalmente non vedo nulla di male nel condividere il proprio dolore o le sofferenze con gli altri. Ognuno di noi reagisce a modo suo di fronte al dolore, non capisco le critiche a riguardo.

  7. SonOfaBit 4 Maggio 2023 at 18:36 - Reply

    Ciao Nat, come spesso accade sei un passo avanti rispetto ai commentatori casuali, ma anche a noi aficionados.
    L’elaborazione del dolore e del lutto è un processo personale, e non credo che si debba badare ad altro : l’obiettivo è trovare un senso e una via d’uscita, e un po’ di pace ; nessuno deve poter sindacare le scelte che si operano per raggiungerlo. Per me ha significato precipitare nel buco nero, e metterci anni a uscirne.
    Le tavole che hai disegnato per tua mamma sono piene di amore e poesia, e non hanno nulla da spartire con la spettacolarizzazione del dolore : ammiro molto la forza che hai tirato fuori per farle,
    anche se mi hanno tirato su un magone difficile da ignorare.
    The beat goes on.

    • Luke 4 Maggio 2023 at 20:53 - Reply

      Concordo con ogni parola che scrive l’amico SonOfABit…
      Ognuno di noi reagisce diversamente di fronte alla devastazione che un dolore così lacerante come la perdita dei genitori, non c’è (per fortuna) il Manuale per la Perfetta Gestione del Dolore…
      Io ammiro e apprezzo il racconto che sta facendo Nat, delicato e sofferto, tenero, pieno d’Amore e di sofferenza, umanissimo e doloroso ma mai ostentato o sopra le righe…
      Io non riuscirei a farlo, non ci sono riuscito in passato ed ho fatto collezione di corazze, armature e maschere da mostrare al mondo…
      Non sono nemmeno bravo a consolare gli amici che hanno vissuto e sofferto un lutto…
      Ma non capisco, non gradisco, non accetto insulti beceri, grezzi e gratuiti che dimostrano solo ignoranza e piccineria…
      Vi abbraccio con affetto 🤗🤗

      • SonOfaBit 4 Maggio 2023 at 20:57 - Reply

        Da “io non riuscirei a farlo” in poi hai scritto esattamente la parte che avevo omesso.

      • degiom 5 Maggio 2023 at 11:01 - Reply

        Ola Luke

        Bypasso in scioltezza qualsiasi commento in replica a quanto digitato dal fenomeno a nome salvatore, dato che di imbarazzante vi è solamente il giudizio da lui espresso …

        Mi soffermo invece sulla tua dichiarazione di costruzione multipla di maschere da indossare al mondo esterno; è senz’altro una verità incontestabile, che il grande Pirandello ha espresso vergando capolavori della letteratura, nel merito.

        E’ altrettanto vero che il suo diametrale opposto è stato magistralmente espresso dai Pink Floyd nel loro immortale The Wall: “proteggere” la tua esistenza barricandosi dietro ad un muro, costruito da te (e da quanti interagiscono con te: per motivi affettivi e/o strumentali), magari aiutato da farmaci e/o sostanze, sino a renderti “comfortably numb” nei confronti di chichessia.

        Personalmente, trovo che le nostre vite adulte possano considerarsi una camminata in equilibrio su di un filo che unisce tali estremi, giungendo prima o poi a fermarsi, in bilico sul baratro, in prossimità di un estremo piuttosto che dell’altro …

        Che io preferisca assestarmi nei pressi del polo “mascherato” è del tutto ininfluente: quello che mi sento di dire, molto semplicemente, è che ancora oggi cerco di indossare tali manufatti il meno possibile, offrendo al mondo quello che sono per come sono realmente, con la mia faccia “acqua e sapone”; più si è in grado di farlo, più serenamente si vive, for sure! (IMHO) …

        . – . – . – . – . – . – .-

        Chiudo questa lenzuolata ricordando come tempo fa avessi espresso il mio pensiero, su quanto creato dal Nostro in occasione della perdita di Mamma Rita, ribadendo che non sarei più tornato sul tema. Tenendo fede a tale impegno, mi limito a riproporre il corpo centrale di quanto digitato in quell’unico commento, in replica al sedicente “antropologo di passaggio misantropo e nordista”:

        “Personalmente trovo quanto prodotto da Nat una sorta di elisir per l’anima, una modalità gentile, sempre in bilico tra lacrime e sorriso, per ricordare ciò che malauguratamente è successo. E leggendo i commenti che giungono mi pare che siano in molti a pensarla così …

        Ma soprattutto: se tale (certamente faticoso) lavoro autoprodotto serve, a qualsiasi livello, ad esprimere le sue emozioni, ad esternare i suoi sentimenti, il suo Amore verso la madre prematuramente mancata, per me Nat può continuare mesi, a partorire e condividere tali vignette”

        Un saluto a tutti, un abbraccio a Nat.

        • Luke 5 Maggio 2023 at 16:55 - Reply

          Hola degiom…
          concordo con te…
          soprattutto in questi 2 paragrafi che riporto per tediare un po’ gli altri lettori…
          ————QUOTE—————-
          Personalmente, trovo che le nostre vite adulte possano considerarsi una camminata in equilibrio su di un filo che unisce tali estremi, giungendo prima o poi a fermarsi, in bilico sul baratro, in prossimità di un estremo piuttosto che dell’altro …

          Che io preferisca assestarmi nei pressi del polo “mascherato” è del tutto ininfluente: quello che mi sento di dire, molto semplicemente, è che ancora oggi cerco di indossare tali manufatti il meno possibile, offrendo al mondo quello che sono per come sono realmente, con la mia faccia “acqua e sapone”; più si è in grado di farlo, più serenamente si vive, for sure! (IMHO)
          ————-UNQUOTE—————-
          La maschera/corazza serviva all’epoca a dissimulare il dolore e ad evitare il rituale di certe interazioni…
          Il problema ad indossarli troppo a lungo è che rischi di non conoscerti più quindi la “faccia da circostanza” sta su nel ripiano più alto dell’armadio con la polvere…

          Abbracci e saluti a tutt…

  8. Serenella 4 Maggio 2023 at 18:41 - Reply

    Condividere un grande fardello non è facile e non è da tutti. Ti leggo sempre e quando all’inizio ti sei chiesto in un post se stavi facendo bene ti ho incoraggiato a farlo perchè sapevo che era la cosa giusta, pensando che avrebbe fatto bene solo a te e invece leggerti ha fatto bene anche a me. Non passa mai, ma il primo anno è il peggiore e avere la possibilità di esternare come fai tu è “curativo”. Hai fatto e farai ancora bene a disegnare il dolore, i rimpianti, i rimorsi che tutti abbiamo provato, ma anche i sorrisi per certi ricordi che tornano a galla chissà da dove, alleggerendoti il cuore.
    Un abbraccio Nat e grazie
    Serenella

  9. Maria Pia 4 Maggio 2023 at 19:11 - Reply

    “Ebbene, uomo! Non calatevi il cappello sulla fronte. Date parole al dolore: il dolore che non parla bisbiglia al cuore sovraccarico e gli ordina di spezzarsi”.
    Macbeth, atto IV, scena III

  10. M.R. 4 Maggio 2023 at 19:12 - Reply

    L’ unica cosa che si deve a chi soffre è RISPETTO per il suo dolore, si condivida o meno la maniera di gestirlo. Un abbraccio, per quel che vale.

    • Maria Pia 4 Maggio 2023 at 19:45 - Reply

      👏👏👏

  11. Alessandra Cascelli 4 Maggio 2023 at 19:53 - Reply

    Tvb.
    Con la tenerezza di una madre.

  12. Franco 4 Maggio 2023 at 20:27 - Reply

    sono molto dispiaciuto per la scomparsa della tua cara mamma. che peraltro ti assomigliava moltissimo. ti sono vicino e ti abbraccio forte. un caro saluto a te e ad amato padre

  13. Giuseppe 4 Maggio 2023 at 23:28 - Reply

    Grazie per i tuoi racconti. Un affettuoso abbraccio per Mamma

  14. MARIO DI GENOVA 5 Maggio 2023 at 06:44 - Reply

    Caro Nat capisco il tuo dolore, lo condivido per esperienza simile vissuta e trovo che sia soltanto una manifestazione d’amore. Sincera e necessaria

  15. Roberto Gherardi 5 Maggio 2023 at 08:20 - Reply

    Ciao Nat.
    Tua mamma vive in te.
    E lo farà per tutta la vita.
    Bellissime le strisce.
    Un abbraccio per tutti e due.

  16. Giacomo 5 Maggio 2023 at 08:24 - Reply

    Ogni volta che scrivo qualcosa penso di scrivere che cercherò di essere veloce, già scrivere questo ovviamente è paradossalmente una perdita di tempo. Quindi lo perdo, mi spiace per te. Mi fa piacere pensare che mi conosci e un po’ e mi consideri amico. Sono il cretino che si è fatto da solo la cartolina con il tuo disegno. Ho letto “cenere” certo scriverlo dopo Lazza non aiuta. Ma ti perdono. Sai, più cresci più lacrime produci (53 anni), quindi il fatto che ho pianto un po’ leggendolo vale poco ormai piango per qualsiasi cosa, che mia madre sia morta pochi mesi fa poi è solo una scusa. Tutto sto’ pippone per dire quella cosa breve che ho premesso all’inizio. Tutti sono bravi ad alzarsi e criticare, dandoti dell’esibizionista. Io credo invece che mettersi nudo in piazza sia il vero e unico bisogno di un artista (non so se vale anche per i tizi con l’impermeabile, magari l’evoluzione della psicoanalisi ci risponderà). Insomma temo che tu lo sia. Dico temo non per te, ma per tutti quegli imbecilli che pensano che chi si esprime con vignette sia solo uno stupido vignettista.
    Lo so, il bello/brutto dei social è che danno la parola a chiunque, quindi ti sei dovuto beccare anche le mie.
    Fattene una ragione.

    Giacomo

    • natangelo 5 Maggio 2023 at 08:33 - Reply

      Mi spiace per la tua mamma, Giacomo. Non è mai il tempo giusto.

  17. Manuela 5 Maggio 2023 at 11:41 - Reply

    Ho quasi 63 anni, provo ad immaginare di essere Rita, nel suo letto di malattia e dolore o nel Paradiso in cui Mario l’ha disegnata, mentre è colloquio con Lui…
    Posso solo sentirmi felice dell’ amore che mio figlio prova per me, triste per il suo dolore ed orgogliosa del modo in cui ha scelto di condividere le sue emozioni con gli altri!
    Se Mario, e tutti coloro che ci hanno preceduti , avessero tenuto “dentro, chiusi a chiave” i propri sentimenti, non esisterebbero i fumetti, le poesie, i romanzi, le pitture, le musiche…non ci sarebbe l’arte!
    Il dolore (i sentimenti, le emozioni) lo si vive o lo si nega, lo si tiene o lo si condivide, non c’è modo giusto e modo sbagliato e non ci deve essere giudizio per come gli altri riescono/possono/vogliono gestirlo!

  18. Marco 5 Maggio 2023 at 16:03 - Reply

    Mi dispiace davvero tanto per Salvatore. Si vede che ha sofferto ed è terribile che si sia tenuto tutto dentro. Lo capisco, e mi dispiace.

  19. Synesthesy 5 Maggio 2023 at 17:52 - Reply

    Io rimango sempre sconcertato dall’odio che trasudano certe persone che paiono impossibilitate a farsi una sana dose di C*ZZI propri. Ognuno ha la sua visione della vita, della morte, della pasta al pomodoro e della pizza kebab, e sono tutte scelte insindacabili le furbe e le sceme.
    “nessuno giudica se è un poco intelligente” (Andrea Appino, giusto per mettere un fattone rockettaro in mezzo ai Leopardi e a Shakespeare!)

    • Ma.Co.Da. 5 Maggio 2023 at 20:46 - Reply

      La questione è che il nostro NAT è stato preso di mira da certi soggetti, per cui qualunque cosa pubblichi viene attaccato e criticato. Anche se dovesse pubblicare una vignetta in bianco. Ma tanto lui non cede. E noi continuiamo a divertirci con lui.

      • Alessandra 5 Maggio 2023 at 20:57 - Reply

        👏👏👏

  20. Synesthesy 5 Maggio 2023 at 17:54 - Reply

    E comunque io credo che da qualche parte ci sia un aldilà dove chissà quanti stanno ora festeggiando con un amichevole tra il Torino di Mazzola e il Napoli di Maradona, che pure nell’aldilà non c’è un tifo specifico ma forza Napoli e Juve… beh!
    (non ci azzecca ma volevo scriverlo)

  21. OnceDreamer 5 Maggio 2023 at 21:09 - Reply

    La Satira è sempre osteggiata dal potere, perché lo smaschera. Quando Totò sbeffeggiava i fascisti gli misero una bomba a teatro vuoto per farlo smettere. A Luttazzi hanno fatto di tutto. Ma finché ci sarà un bimbo a gridare “Il Re è nudo”, potremo sperare di essere ancora liberi.

  22. Luce 6 Maggio 2023 at 08:07 - Reply

    Caro Nat, io sono solidale con te e sento mie al 100 per cento le parole di Chiara. Circa l’atro commento, ognuno il dolore lo vive a modo suo, e quindi, pur non condividendolo, rispetto la scelta personale di non esternare. Ma chi invece decide di condividere con altri, in modo così delicato come fai tu Nat, il proprio ricordo del genitore che non c’è più, per me non offende proprio nessuno!

  23. Carla 6 Maggio 2023 at 08:50 - Reply

    Ciao sono una mamma di 61anni con un figlio di 33 e una figlia di 24. Ho sentito di aver partecipato alle tue relazioni familiari perché come dinamiche, simili a quelle della mia famiglia. Faccio l’infermiera e il dolore e la sofferenza sono vissuti quotidiani a cui non ci si abitua mai. Sono atea e quindi quando ho avuto lutti (morto mio padre il giorno che è nata mia figlia) talvolta non ho trovato neppure il tempo di piangere. I genitori, con i loro pregi e difetti, incidono nella nostra vita anche quando non ci sono più… perché ogni nostro comportamento o avvenimento lo misureremo rispetto a cosa avrebbero detto o fatto …. è questo il valore che ci regalano quando non ci sono più …il dolore macchia l’anima e sarà con te ancora per un po’ per lasciare spazio solo all’amore che avevi per tua madre….continua ad elaborare il tuo dolore nelle tue strisce anche con il sarcasmo ….Tua madre, in qualunque parte essa, sia capirà quanto l’hai amata…a modo tuo…😘

  24. Bongo Fury 7 Maggio 2023 at 20:27 - Reply

    Ciao Nat, sono del parere che aprirti e condividere i tuoi sentimenti con i tuoi lettori sia una cosa che può fare solo bene a te e a noi.
    Tra l’altro queste tue opere che hai raccolto in “Cenere” sono per me le cose più belle che hai fatto e mamma Rita se può vederle non potrà che amarle e amarti ancora di più.
    Ti seguo da anni con stima e divertimento ma adesso anche con sincero affetto e ritengo che il gesto che hai fatto tornando dal Cile a Napoli per trovare mamma sia un gesto bellissimo (mi commuovo ogni volta che rileggo quella tavola).
    Un abbraccio.

    P.S. per distinguermi da altri commentatori che come me si chiamano Antonio mi firmo con uno pseudonimo rubato a Frank Zappa

  25. Paolo 9 Maggio 2023 at 12:22 - Reply

    Mia mamma Angiolina è morta nel dicembre 2019, poco prima del covid ma comunque per una polmonite doppia, di cui si dice muoiano molti anziani che se la prendono nelle strutture sanitarie.
    A febbraio 2020 io scrissi questo:
    Mi manchi. ( Angiolina)
    Sembra che non sia successo niente.
    Tu continui a lavorare,
    guidare, parlare, camminare,
    dormire, bere, mangiare,
    tutto come prima,
    invece tu lo sai, ne hai la piena consapevolezza.
    La vita reclama il suo tempo.

  26. Tiziana 23 Maggio 2023 at 06:50 - Reply

    nessun lungo discorso e nessun epitaffio mi avrebbero fatto commuovere come le tue tavole, Nat. Meravigliose!

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