Il diario raccolto in questa pagina non è ancora concluso, manca ancora una tavola. Le parti mancanti saranno online entro la prima metà di maggio. Credo.
Uno specchio e un bisturi
Ho pubblicato spesso dei diari a fumetti, perlopiù diari di viaggio: nel 2019 con “Ora dove sei“, nel 2020 con “Somewhere in Italy“, nel 2021 con “Ghiaccio“, nel 2022 con “10 giorni a Gennaio” e “Ultime dalla terra“. Sono stati un modo per mettere su carta qualcosa che stavo vivendo e mi hanno permesso di sperimentare un modo di raccontare. Un modo di raccontare che mai avrei pensato mi sarebbe servito per una cosa tanto terribile come tirare fuori il dolore per la malattia e la morte di mia madre: la cosa è accaduta spontaneamente, a poco a poco, una tavola alla volta, una vignetta ne ha portata alla luce un’altra come stessi disseppellendo via via le ossa di uno scheletro.
“Come riesci a farlo?” mi è stato chiesto più volte mentre raccontavo a disegni questo dolore nell’immediatezza del lutto. A me per spiegarlo viene in mente la storia di Rogozov, quel medico russo di una spedizione antartica che – sorpreso da un’appendicite nel mezzo dell’inverno polare – prese uno specchio e un bisturi e per sopravvivere dovette operarsi da solo. Ecco: infilare le mani nel dolore per provare a guarirlo. Sperando tu sappia cosa stai facendo.
Il titolo
Normalmente i miei diari a fumetti sono sempre stati “case iniziate dal tetto“: non avevo idea di cosa avrei parlato, tutto partiva da un titolo. Stavolta è stato diverso. Le tavole che troverete di seguito sono rimaste senza nome per un po’, finchè ho capito che il racconto che stavo disseppellendo aveva un titolo: “Cenere“. Opposto di “Ghiaccio”, ne chiude il cerchio: se in Ghiaccio tutto era fermo e immobile, con Ultime dalla terra e ora Cenere tutto è andato a fuoco ed è stato distrutto. Non è rimasto più niente.
Una guida alla lettura
Le tavole non hanno un ordine di lettura preciso. Le ho messe in ordine di pubblicazione ma potrebbero essere lette in qualsiasi altra sequenza. Ogni tavola è contrassegnata da un piccolo contatore in alto a destra: conta i giorni in avanti (quelli col più) o a ritroso dal 19 marzo 2023, il giorno della morte. Ho inserito anche tavole che avevo già pubblicato nei mesi precedenti e che in qualche modo sono legate a questa storia e alcuni inediti rimasti a matita che ho disegnato nei giorni scorsi.
Non è un racconto leggero, lo so.
Ma lo metto qui per varie ragioni. In molti mi hanno scritto per ringraziarmi di aver messo su pagina un dolore o una paura vissuta anche da loro e quindi lo metto qui per loro. Lo metto qui perchè resti nel mio lavoro – in cui ho raccontato politica, amicizia, amori, viaggi – testimonianza dell’esperienza più traumatica io abbia vissuto. E lo metto qui perchè in questo modo mia mamma, un pochetto, continuerà a vivere ogni volta che qualcuno leggerà queste pagine. E con lei il mio ricordo, il mio dolore e il mio amore. Che poi sono solo tre modi per definire la stessa cosa: il lutto. Questo terribile lutto.