Un anno di Cenere: grazie
Il 12 marzo 2024 arrivava in libreria, sfidando le (il)logiche di un sistema editoriale imbarazzante, un piccolo graphic novel intitolato Cenere. Da allora questo libro ha camminato solo sulle gambe dei suoi lettori, ricevendo un enorme amore e – alla fine – questa è l’unica cosa che conta. Per questo oggi, a un anno di distanza, non voglio festeggiare il libro ma voi che lo avete letto, regalato, consigliato, portato a un amico e lo faccio pubblicando le foto del primo (21/3/2024) e dell’ultimo incontro (14/12/2024) con i lettori, entrambi a Roma. Due momenti che raccontano il viaggio incredibile di questo libro. Se Cenere è passato tra le vostre mani, se ci siamo incontrati, se abbiamo scambiato due parole o una stretta di mano, lasciatemi un saluto. Questo libro è mio. Ed è anche vostro. Grazie.
🌹❤️
<3
Grazie da me e dai miei figli
Grazie mille a voi!
❤️
<3
Non ti conosco ma il tuo libro ha disegnato le emozioni di tantissime persone. Grazie Nat e… grazie Mamma di Nat
Beh, avendo letto il libro in realtà conosci un bel pezzo di me
Ci siamo scambiati 2 battute ad Ascoli e mi hai dato anche dello boomer 🤨, ma nonostante ciò continuo a seguirti perché in ciò che disegni e scrivi trasmetti sempre qualcosa di profondo e mai banale.
Cià.
ahahahaha Grazie per essere venuto! Ho adorato ascoli, siete stati magnifici. E bellissima libreria rinascita!
Questo piccolo libro ci ha fatto conoscere più nel profondo del suo e del nostro animo un grande uomo: Mario Natangelo 💖
Anch’io ti dico grazie.. E non finisce qui..
Alessandra <3
Il 12 marzo trovai Cenere-appunti da un lutto che mi aspettava a casa e subito alla prima pagina arrivò un luccicone.
E poi, chi se lo dimentica il 3 maggio ’24 a Prato! 🫂
è il caso di dirlo: una presentazione del cuore!
Oggi prenderò l’ennesima copia per una mia carissima parente. Se Giulia verrà (spero di si) a Lucca, ti chiederà di farci il favore di una dedica. Grazie anticipatamente 🙏
Oh Povera Giulia! Ho ancora da far vedere al mondo la bellezza di quei portachiave che conservo gelosamente
Noi non ti ringrazieremo mai abbastanza!
Grazie a te da parte mia.
Ma anche di mio fratello e delle amiche e amici che hanno ricevuto in regalo Cenere a Natale.
Grazie mille, Laura. Spero sia stato un regalo gradito!
Grazie Nat per averci fatto piangere, sorridere, pensare, rimpiangere, sperare, desiderare. Ogni tua vignetta era un manifesto d’amore per la tua mamma e per tutte le mamme che amano incondizionatamente i propri figli. È un libro triste e allegro che, comunque la si pensi, dovrebbe aprire il cuore più duro e renderlo ricettivo ai buoni sentimenti. Grazie ancora ti voglio bene
Grazie mille per il pensiero, Donatella. Letto in questi giorni fa ancora più piacere
Cenere, fatto comprare al volo (una sola copia in due librerie a Mantova!) il 12 marzo 2024 da Maddalena (mia figlia) per me, è qui, in bella vista nello scaffale e in un angolo speciale nel mio cuore. Ciao Nat!
Sono contento che Cenere abbia trovato un buon angolo. Grazie, Cristina
Certo che ne è passata di vita in tutti questi affollati incontri, e quanta ancora se ne percepisce nel leggere i commenti. Ognuno con una sua storia…
Comunque volevo dire che è ‘la somma che fa il totale’ e a un anno di distanza si può affermare che Cenere si è fatto strada e ha trovato un suo posto! Ci pensavo proprio l’altro giorno vedendolo adagiato in bella mostra su uno scaffale di una libreria, tra Spiegelman e Ortolani…
P.s. E grazie ancora per gli autografi che ho ricevuto proprio in occasione di queste foto (e per la stampa natalizia!).
Grazie mille a te per la cura, l’affetto e la costanza con cui mi hai seguito in questo tratto di strada
La prima copia da me acquistata arrivò a Londra per il 28 di marzo.
Fu preceduta da una ripresa della telecamera e da qualche foto, inviate come stimolo.A partire dalle cantate in auto e finire con la cabina Otsuchi.
In effetti quando viviamo lontani,quando pensiamo “la prossima volta vorrei dire questo,ho dimenticato di dirgli..” finiamo per parlare con il telefono del vento,per riferire ciò che per noi è importante e quasi non lo è più per chi (non) è dall’altro capo del filo.
Cantavamo insieme.Sappiamo di volerci
sempre bene, ma cominciamo a non riconoscerci. Come appartenessimo a chi resta oltre il tempo ed a chi va.
Riflessione amara
E quando volevi sapere quanto sarebbe durato un rosario?
È un parlare o un telefonarsi, comunque un comunicare,senza riuscirci.
Ci siamo incontrati a Pisa al Giardino Scotto, e in quella occasione mi hai fatto un meraviglioso cane cattivo con dedica. Ho fatto ordinare il tuo Cenere alla Feltrinelli
Assieme a tua mamma, in quella occasione abbiamo ricordato un ragazzo che è rimasto nei nostri cuori, Andrea, in arte Tuono Spettinato
un abbraccio, di cuore
Porto nel cuore quei giorni a Pisa. I giorni di Tuono. E la quantità incredibile di persone venute a salutarmi. Grazie Laura, davvero!
Non ho parole per ringraziarti.
L’ho letto e l’ho regalato ai miei figli per cercare di aiutarli già da adesso. L’ho regalato a mia sorella che non riusciva a superare la mancanza della mamma. Lo regalerò ad ogni persona che ne avrà bisogno. Un caro abbraccio.
Loretta
Spero davvero riuscirà a essere d’aiuto. E’ incredibile, per me, pensare che possa succedere ma a quanto pare quelle pagine in qualche modo ci riescono. E ormai l’ho accettato. Grazie, Loretta
Grazie a un anno di cenere
Non sei venuto ad Amburgo, ma per fortuna ho potuto ordinare Cenere su Amazon. Grazie per Cenere e per tutti i tuoi disegni!
Nat, con Cenere hai voluto condividere con i tuoi lettori la tua intimità. Da allora per molti di noi non sei più solo il momento quotidiano tanto atteso della sbirciata alla tua vignetta per una sana sghignazzata. È che proprio ti vogliamo bene. Grazie e continua così: sei ricco di talento e di cuore. Stefania, una mamma che si è commossa stringendoti la mano a Milano
Ci siamo scambiati una mail su quanto sia doloroso assistere alla malattia di un genitore, mentale o fisica che sia, con la differenza che non sai come accomiatarti da una persona che ha perduto la mente, mentre invece chi ha la mente ancora salda ma non il corpo è capace ancora di darti coraggio per affrontare il tutto e il niente che viene dopo.
Nel frattempo anche la mia mamma malata di Alzheimer se n’è andata ed è stata una terribile prova da superare, e sono sincera, non credevo, pensavo fosse più semplice dopo gli anni difficili della malattia.
Scusa la lunghezza del messaggio e grazie per l’aiuto che hai dato a tutti coloro che hanno subito questa terribile e inevitabile esperienza del lutto di un genitore. L’hai reso più leggero e hai strappato lacrime e sorrisi.
Fabiana
Ci siamo incontrati a genova alla scuola di comics. Io signora avanti con gli anni e tu giovane uomo bello e affabile. Il mio Cenere con il tuo disegnino lo conservo come un dono prezioso. Hai il dono dell’ironia e arrivi al nocciolo della questione con grande capacità espressiva. Le tue vignette sono formidabili. Ma mi piacciono ancora di più le storie che racconti. Qui c’è un piccolo fan club Nat.
non ho mai avuto la possibilità di partecipare ad uno dei tuoi incontri, ma avrei voluto tanto. Cenere è un raro capolavoro di sensibilità, grazie per averlo scritto. la mia mamma se n’è andata oltre vent’anni fa, non sono mai stato capace di parlarne, forse anche per questo l’ho apprezzato così tanto. un abbraccio, Nat.
Anche noi ci siamo incontrati a Genova. Volevo dirtidicenere via @email, ma includendo anche un paio di righe di mia madre, cui hai dedicato il libro insieme a me. Ovviamente non sa mai cosa scrivere, è timida, etc, etc, ma nel frattempo ti mandiamo nuovamente un saluto e un grande grazie 🙂
Avrei voluto venire a incontrarti, ma io vivo un po’ qui e un po’ lì, e quando ero qui tu eri lì, e quando ero lì tu eri qui. Alla fine fa niente, ti ho incontrato nel libro.
Vecchio sessantottino, antifascista cattivo anche al cesso! Ma un uomo di sinistra, col tuo libro fra le mani, non riesce a non piangere. Da Chiavari non ho potuto incontrarti, ma voglio dirti solo questo: mi sarebbe piaciuto avere un figlio come immagino sia tu; invidio un pò il mitico “Amato Padre”. Purtroppo le cose sono andate molto diversamente…