La piccola Boschi

In questi giorni mi sono divertito a chiacchierare con voi della mia recente infatuazione per la signora Ministro per i rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi. Pensa un po’ quanto tempo si perde sul web.

Ecco alcuni dei simpatici commenti che mi hanno fatto venire voglia di scrivere le due righe che seguono.

Buon Celli resta sul generico incredulo:

Veronica Perna la mette sul clinico/autoptico:

Antonio Santoro suggerisce un approccio romantico:

Liviana Cristina Zanelli mi sopravvaluta:

Ma, qui sul blog, il commento di Maria Grazia Tarulli mi ha fatto riflettere:

“Pensavo fosse amore invece era Matteo Renzi” (il mio nuovo libro che uscirà ormai tra pochissimo, il 22 ottobre), in effetti, è proprio la storia (in parte vera) di un vignettista innamorato di una bellissima ragazza – e fin qui sembra un film di Pieraccioni – però c’è un problema: lei è renziana, mentre lui no (in effetti anche qui sembra un film di Pieraccioni). La comparsa di questo “conflitto” risale esattamente a un anno fa: il 12 ottobre 2014, per Il Fatto Quotidiano, sono stato alla manifestazione del Movimento 5 stelle a Roma, “Italia 5 stelle” mi pare si chiamasse. Qui potete rileggere la striscia in cui racconto la mia esperienza e di seguito vi metto le prime due vignette:

Un anno dopo, eccoci qui: questa striscia è diventata un libro di 140 pagine in cui si racconta la parabola di quest’amore renziano. Il personaggio femminile si chiama Laura: chiaramente nella realtà il nome era diverso, ho scelto questo originale nome di fantasia in omaggio a Nek di “Laura non c’è” Petrarca. Se preferite, Travaglio nella prefazione la prende in giro chiamandola “la piccola Boschi“:

Insomma, dalla piccola Boschi alla vera Boschi converrete con me, signori, che l’amore è una coazione a ripetere.

E torno sulla questione Maria Elena Boschi, chiudendo con questi due commenti lasciatimi su Facebook (brutto “lasciatimi” eh?).

P.s. Nel libro Pieraccioni non c’è