Arriva ‘Immuni’
La prima guida completa a TUTTE le App da rimorchio (recensite da chi le ha usate)
Per circa 15 mesi ho usato tutte le app di dating online, meglio note come app per rimorchiare. Le ho installate, compilato un bel profilo dettagliato vero con nome, foto, professione e tutto. Chattato, ove possibile. Pagato, ove inevitabile. Incassato, quando incassabile. Sarete sicuramente curiosissimi di sapere com’è andata e quindi eccovi “LA PRIMA GUIDA COMPLETA A TUTTE LE APP DA RIMORCHIO (recensite da chi le ha usate)“: funzionano? Quali sono le migliori? Come funzionano? Quali sono gratis? Quali conviene pagare e quali no? Ma poi: perchè?
Le App recensite sono Meetic, Happn, Tinder, Bristlr, Adottaunragazzo, Once, Nazimingle, Feeld con una virata verso social da rimorchio quali Instagram e dei particolari gruppi su Facebook, i ‘tandem linguistici’. Ah, e poi la vera chicca: Lickthisapp.com
Insomma, un lavorone per il quale aspetto a momenti la telefonata per il Nobel. Purtroppo, molte app sono rimaste fuori per ragioni di spazio o ripetitività. In fondo alla tavola c’è il pagellone finale, con i voti e le ragioni del voto.
Tutto il lavoro è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano, la settimana scorsa. Se ve lo siete perso stampato è un peccato. Qui, a questo link, trovate una mia indagine più approfondita sulle 3 app principali: Meetic, Tinder, Happn.
Le app per rimorchiare: uno studio pratico
Per motivi di studio, diciamo anzi per accademia pura, per circa sei mesi ho usato uno strumento molto popolare fra noi giovani degli anni 2000: le cosiddette “app per rimorchiare” (da alcuni definite anche “per scopare” ma io credo che l’esegesi del fine non possa ridursi alla semplificazione di una definizione). Ho quindi usato Tinder, Happn e Meetic, le ho messe alla prova e ho visto come e se funzionano.
Qualcuno mi ha chiesto perchè io non abbia usato altre app (o, comunque, siti di incontri) come Adottaunragazzo oppure Grindr. Nel caso specifico la mia risposta è stata che ho preferito limitare il campo di studio usando un’app molto pubblicizzata (Meetic), un’app molto nota (Tinder) e un’app meno nota e diversa come funzionamento (Happn). E che comunque non sono gay (Grindr). Tutte le altre sono variazioni sul tema.
Ecco il risultato: un breve reportage pubblicato su Il Fatto Quotidiano la scorsa settimana e su Nature il mese prossimo. Se mi cercano per dammi il Nobel, l’indirizzo mail lo trovate qui sul blog. Per darvi un’esperienza di navigazione davvero multimediale, cliccando su ciascuna delle vignette sarete reindirizzati a dei link esterni che esplicitano e arricchiscono il contenuto del disegno. (Negli anni ’90 li avrebbero chiamati ‘link ipertestuali’)
P.s. Su Amazon c’è il mio libro “Pensavo fosse amore invece era Matteo Renzi”, lo dico perchè stanno iniziando i saldi e magari volete sputtanarvi i soldi vinti con la tombola