Buon San Valentino

Riflessione amara ma giusta.
Grazie Nat

Aggiungerei anche le donne e i figli che quasi ogni giorno vengono uccisi da “chi li ama”

Beh, per me è da un po’.Nel 93 stavo cenando unica volta in vita mia,in un ristorante molto buono in un villino antico, ma in decadimento per via dei contrasti dei coniugi proprietari, ed il menù senza essere aggiornato ,elencava piatti che non c’erano più. Il cameriere se ne era andato ed il cuoco pure.
Lei sembrava la morte secca e lui, che si era messo a fare lo chef, era poco credibile.
Eravamo in attesa del dessert quando entrò un’ altra coppia,che ordinò alla morte secca i fritti misti, compreso polpettine di cervello di vitello.Ondulando lei si recò in cucina e si sentì un urlo,poiché quanto serviva per le polpettine non era stato comprato ed ognuno incolpava l’altro di esserne stato incaricato senza poi farlo.
Cucina e ristorante erano al piano terra e l’abitazione privata al primo piano.
Uscirono dalla cucina ,lei in tuta nera aderente,con le mani sulla testa, lui dietro la rincorreva con l’accetta da ristorante , inseguendola mentre saliva la scala che portava al piano superiore.
Ci guardammo con l’altra coppia e uscì la battuta più scontata ed orribile che potevamo dire.
Ma che fa? Vuole usare il cervello della moglie,stasera?.
Aspettammo venti minuti,lui scese senza lei,noi rinunciammo alla crema controllammo che lei fosse ancora viva e si tornò a casa.
La coincidenza più singolare è che era la sera di San Valentino.

Sig.Nat,Lei è un poeta

Il mondo è sempre stato un posto orribile, perché abitato da un’umanità orribile. Però le persone continuano a innamorarsi, a creare relazioni e legami affettivi, a fare figli, a pensare a un futuro diverso, perché si spera sempre che prima o poi a prevalere su questo pianeta sia l’umanità migliore.
Spesso la speranza cade affogata peggio di quel Cupido, ma poi trova in qualche modo la forza di riemergere nel cuore di qualcuno. Certo, finché batte.
P.s. Il disegno finale dell’ultima vignetta colpisce lo sguardo, bello e amaro. Ma la faccia di Totti mi ha strappato comunque un sorriso!

Sì, sono andato a-more la scorsa estate, come ogni anno. Dièvle d’un chèn, i soliti posti erano a secco, persino i rovi, con le loro radici che arrivano all’inferno, cominciano a soffrire l’asciutto? Ma un posticino florido per fortuna era rimasto e una pentola ne è venuta fuori. Almeno un barattolo DEVE riuscire, per quella persona. More col cuore, non c’è altro, una volta aperto consumare entro una settimana. Pazienza per la scopa nel culo, a quella ci si abitua. Finché è una. All’ottava comincia a dare fastidio.
Sì, non rinuncio di andare a-more.