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Parliamo del clima

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Ma invece delle cazzate, parliamo del clima – la mia vignetta per Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!

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by |Published On: 3 Dicembre 2023|Categorie: satira, vignetta|tag = , , |24 Commenti on Parliamo del clima|

Falla girare!

24 Comments

  1. Alessandra 00 3 Dicembre 2023 at 15:30 - Reply

    Per continuare a sfruttare e inquinare vale la pena elargire 1 o 2 euri ai Paesi in via di sviluppo, giusto ora che è periodo natalizio e siamo più buoni. Ma che non sia un vizio!
    (A proposito di alluvioni, vorrei sapere perché a Prato il premier non si è fatta viva. Una fotina poteva venire a farla… Beati i romagnoli!! )

    • Alessandra 00 3 Dicembre 2023 at 15:33 - Reply

      Speriamo in una prossima fermata del Freccialollo.

  2. Claudia 3 Dicembre 2023 at 15:39 - Reply

    E così nel Sud Sudan devastato da cinque anni di alluvioni… arrivarono finanziamenti a pioggia

  3. Cosimo Epicoco 3 Dicembre 2023 at 16:51 - Reply

    E com’è che la mia maestra ci diceva sempre: “quando piove non secca niente!” Mah!

    • Bongo 3 Dicembre 2023 at 20:44 - Reply

      Invece a volte è una seccatura

  4. luisaintermite 3 Dicembre 2023 at 17:17 - Reply

    Faranno solo l’elemosina a quei poveri paesi martoriati. Per sentirsi più buoni sotto Natale. Però non vogliamo che vengono da noi per trovare una vita migliore. A ogniuno i propri problemi.
    La fiera dell’ipocrisia.

    • drantonialini 3 Dicembre 2023 at 20:28 - Reply

      I popoli in difficoltà vanno aiutati a stare dove stanno, nel loro territori ed a sviluppare coltivazioni ed allevamenti possibili.
      Quando in Italia fossimo 150 milioni come avrebbero sopravvivenza gli immigrati? Purtroppo senza colonizzazione non funzionano. Fare consorzi di più stati per portare aiuti, aprire scuole professionali, culture agricole. Cercare acqua. Là. A casa loro.
      Soumahoro in Italia non sembra aver dato prova di capacità organizzativa, né di competenze politiche, né capacità di controllo .
      È più capace Querelio di lui.

      • AleArpa 4 Dicembre 2023 at 10:48 - Reply

        Giusto. Non potremmo mai accoglierli tutti. In ogni caso ci satureremo presto, anche perché l’Europa tende a lasciarci soli.
        Anche chi ora dice di volerli accogliere indiscriminatamente cambierà idea quando saranno troppi. Anzi molti hanno già cambiato idea quando hanno proposto centri di accoglienza in comuni progressisti che non li avevano ancora.
        Dobbiamo aiutarli a casa loro.

        • Olo 4 Dicembre 2023 at 14:27 - Reply

          giusto, aiutiamoli a casa loro…
          come?
          perché finanziare i dittatori porta solo all’aumento delle migrazioni, a parte il fatto che quei dittatori che finanziamo usano i migranti come arma di ricatto.
          Quindi? come e cosa fare?

        • Ma.Co.Da. 4 Dicembre 2023 at 16:51 - Reply

          Quale casa? Dopo le alluvioni non hanno più casa. A dimenticavo: è lo slogan di Salvini. Quindi va bene a prescindere.

  5. Luke 3 Dicembre 2023 at 19:47 - Reply

    Sarà…
    ma io nutro un’avversione sempre più forte verso queste baracconate di incontri che servono unicamente a qualche lobbista per spingere i propri rimedi e le soluzioni mirabolanti da affabulatore rionale ad una manica di mentecatti ignoranti lautamente prezzolati (e non solo da noi) per spingere a votare leggi che, nelle loro menti “grovierate”, sembrano mirabolanti panacee per tutti i mali di tutti gli universi…
    fondi su base volontaria… mapperfavazzo!!!
    politiche inquinanti dei paesi industrializzati… benissimo spegnete voi per primi tablet e telefonini, chiudete tutti i social (voi per primi), chiudete subito TUTTE le fabbriche di armi e poi, felicemente e lentamente torniamo verso un gioioso pleistocene… ed il primo che solo osa affilare una selce viene preso a pesciate in faccia…
    Le alluvioni, purtroppo, ci sono a Tondiak e a Shariatpur come a Milano e in qualsiasi altro posto… sono insite nel clima terrestre dalla sua formazione e non si possono impedire…
    quello che si potrebbe fare, oltre ad aiutare le popolazione che ne sono travolte e colpite, è mitigarne gli effetti fisici sul territorio…
    nulla resiste alla furia delle acque
    ma quando le acque si ritirano ci sono terreni ricchi e coltivabili, lo sapevano gli Egizi e gli Assiri, lo sfruttavano i Persiani e i Babilonesi…
    si facciano progetti internazionali seri per costruire acquedotti e per dare un percorso agli Wadi, si creino aziende agricole consorziate fra villaggi
    Fottesega ai sudsudanesi se in Francia si spegne una centrale a carbone e si mettono venti pale eoliche al suo posto per essere belli green…
    Che si mettano tutti dei begli stivaloni “Soumahoro-style” Macron, Meloni, Tajani, Ursulotta, Lagarde, Draghi, Bidé, Sunak, Schlein, Conte e compagnia cantante e vadano a spalare fango e a costruire con le loro bianche manine intonse…
    Salvini no… servirà dopo per migliorare il raccolto…

    Scusate… mi sono infervorato…

    • Laura&già Laura 5 Dicembre 2023 at 07:29 - Reply

      Mi trovi completamente d’accordo. Non avrei saputo dir meglio. Senza contare i disastri sanitari che queste alluvioni si portano dietro

  6. drantonialini 3 Dicembre 2023 at 20:12 - Reply

    Continua a Piover sempre sul bagnato

  7. Cristina 3 Dicembre 2023 at 23:02 - Reply

    Il problema è che alla COP28 (e in tanti altri posti) non si vergogna più nessuno. Ma neppure loro hanno un altro pianeta. E non possono neanche comprarlo 😉

  8. Dedication 4 Dicembre 2023 at 09:15 - Reply

    Vedere i cultisti non darsi pace mi fa sempre ridere.

  9. Cosimo Epicoco 4 Dicembre 2023 at 12:52 - Reply

    Luke! Santa pazienza! Ma lo hai letto il romanzo: “Il Gattopardo?” Lì c’è tutto!

    • drantonialini 4 Dicembre 2023 at 14:45 - Reply

      Bisogna tenere presente che in Africa sono quasi 1 miliardo e 400 milioni di persone. Per un paese che è 52 volte l’Italia. QUalora venissero qui medici,insegnanti,economisti astrofisici,ingegneri africani per un semestre sabbatico , ben venuti.
      Prima di tutto l’Africa deve dimostrare di pianificare le nascite, (quale futuro hanno gli immigrati ,da noi , dediti all’accattonaggio sistematico?),di sapere almeno pareggiare i bilanci, potenziare le attività agricolo alimentari e tirare fuori l’acqua con pozzi artesiani o come possono. Fare acquedotti.
      Fare le vaccinazioni quale quelle obbligatorie in Europa.
      Non devono né piatire, né minacciare, né occupare gli alberghi abbandonati, né creare racket in Italia.
      Basta assistenza fine a sé stessa perché vi assicuro che è praticata da ben tre generazioni , inutilmente, e senza che si riescano ad arginare le nascite e le malattie migliorando stabilmente il rapporto tra popolazione,risorse alimentari,lavoro istruzione.
      Noi abbiamo bisogno di mettere a posto l’Italia,di rifondare una sinistra funzionale,credibile,democratica, fare funzionare la nostra economia, ridurre a Zero favoritismo ed assistenza improduttiva.
      A partire,qui in Italia dal togliete le pensioni alle orfane di guerra ormai
      ottanta/ novantenni.

      • luisaintermite 4 Dicembre 2023 at 16:54 - Reply

        Ricordo che al mio esame di maturità usci il tema su ECO 92, una conferenza universale sui temi dell’ambiente e dell’ecologia. La traccia terminava con una domanda che più o meno ricordo così: cosa si dovrebbe fare per approntare miglioramenti alla condizione dei paesi poveri? Nessuno di noi seppe rispondere. Di fatto non era facile per dei diciottenni, ma neanche per dei boomer, come mi chiamano i miei figli, rispondere. Che ci fai se questi paesi sono governati da regimi corrotti e violenti in molti casi? Dai i soldi, sappiamo tutti che fine fanno. Ci vorrebbe un sovvertimento. In Libia o in Iraq c’è stato, è cambiato qualcosa? Forse in peggio. Davvero stavano meglio al tempo del colonialismo? Non so, ma peggio di così non so cosa ci possa eesere. Se c’è gente disposta a fuggire rischiando la pelle….

  10. Udik 4 Dicembre 2023 at 13:06 - Reply

    Se i paesi industrializzati devono risarcire i paesi poveri per i danni provocati dalle loro “politiche inquinanti”, i paesi poveri devono pagare per i vantaggi ottenuti da quelle stesse politiche? Perché in Sud Sudan nel 1960 c’erano 3 milioni di abitanti, oggi sono più di tre volte tanti. Significa (essendo il tasso di nascite probabilmente invariato, se non diminuito) che sette milioni di abitanti del Sud Sudan oggi sono vivi grazie alla medicina occidentale, ai macchinari costruiti nelle industrie occidentali, alla scienza e alla tecnica sviluppati in occidente- tutti progressi che sarebbero stati impossibili senza l’uso dei combustibili fossili.

    • GLM 4 Dicembre 2023 at 20:01 - Reply

      La popolazione del Sud Sudan nel 1960 era zero, in quanto si è diviso dal Sudan nel 2011 (che nel 1960 di abitanti ne faceva circa 8.5 milioni). Posso assicurare in quanto ero presente alla cerimonia.
      Adesso sono stimati a circa 12.5 milioni. Peraltro sono partito dalla zona disputata di Abyei lunedì e ritorno tra un paio di settimane. La maggior parte sono vivi grazie alle vaccinazioni e ai peacekeepers che fanno quello che possono per impedire stragi etniche diffuse. Macchinari, scienza e tecnica in giro ce n’è poca rispetto all’ Uganda, Rwanda etc. anche se Juba ha una università che funziona. Fuori, si ringrazia Dio per i pannelli solari cinesi che permettono almeno di fare funzionare le luci anche nelle capanne, riaricare cellulari e magari una tv e un piatto satellite.
      I soldi stanziati se non passano attraverso organizzazioni internazionali non arriveranno mai perchè verranno deviati & intascati. Il Sud Sudan è la definizione enciclopedica della kleptocrazia di regime (De Wal 2014). Poi il cambiamento climatico che qui si avverte molto (come anche in centro Italia) in addizione alla perdita di infrastrutture (il Sudan era uno stato organizzato, la secessione ha comportato un degrado totale) e ai comportamenti migratori tradizionali fanno il resto.

      https://enoughproject.org/wp-content/uploads/AHijackedState_Enough_February2019-web.pdf

  11. frankie tabella 4 Dicembre 2023 at 15:24 - Reply

    Ma voi pensate che tutto questo freghi qualcosa a qualcuno?
    Il Sud Sudan?Ma che é un auto cinese?Un dolce con le mandorle?
    Abbiamo gente che muore a meno di 500 km da quí ma frega qualcosa a qualcuno?
    Mentre la notizia del giorno sono le corna di Belen.
    Per non parlare di quell’altro troione da sbarco della Blasi e quell”analfabeta der Pupone
    Paese di merda gente di merda.Siamo destinati all’estinzione… e c’è lo meritiamo.

  12. Cosimo Epicoco 4 Dicembre 2023 at 16:38 - Reply

    tabella! Lascia perdere tutto! Speriamo che alla prima del “Don Carlo ” all’apertura della Scala non vi sia nessuna stecca! Incrocia le dita e speriamo in applausi a scena aperta! Grazie! Conto su di te!

    • frankie tabella 4 Dicembre 2023 at 18:48 - Reply

      Puoi scommetterci!Speriamo solo che la RAI non faccia…la RAI!

    • luisaintermite 4 Dicembre 2023 at 21:33 - Reply

      GLM grazie per la tua testimonianza. Non si parla abbastanza di queste situazioni.

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