Democrazia oggi
Democrazia oggi – La mia vignetta per la prima pagina de Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!
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Credo sia un problema di persone, non di contenuti. È stato Conte a chiedere che Draghi parlasse alle camere, per questo la stampa tutta si è scagliata contro di lui. Se l’avesse detto Letta, avremmo visto editoriali di Repubblica, Corriere e compagnia con titoli come “Letta ha ragione, è ora che Draghi si presenti in Parlamento” (con l’editoriale preceduto da ampie slinguazzate al nostro premier per evitare di dare l’impressione che siano giornalisti dotati di pensiero critico).
Tu scherzi Mariolino,ma se Salvini vuol veramente andare a Mosca, Si’ che “Puticchio” ci sgancia l’atomica! Sai cosa ti dico: faccio mie le parole del sagrestano nell’opera di Tosca: ” il Signore salvi questo santissimo governo…!”
Ah, caro Cosimo,
io della Tosca (e mi son pure visto l’edizione “nelle ore e nei luoghi” di ciascuno dei tre atti) mi ricordavo solo il pittore Cavaradossi, Scarpia e la povera Tosca che viveva “d’arte e d’amore”.
Mai colta l’importanza di ‘sto sagrestano.
E dire che Puccini è il mio autore lirico preferito.
Comunque questo governo deve certo essere “santissimo” dato che il precedente sfornava dpcm “col favore delle tenebre”… 😀
p. E. ( I )
Andrea: hai ragione! Da mo’ che Travaglio lo va dicendo! Voce di uno che grida nel deserto!
mi fai morire Mario hahaha
Draghi e Letta : Tweedledumb & Tweedledumber
Bè, se non aveva la scusa di Putin ne trovava un’altra: nessuno è tanto servo quanto chi pagherebbe per esserlo, come i nostri politici.
Mi dichiaro grandemente sorpreso dal fatto che Draghi in questo momento pare non toccare palla completamente appiattito sulle posizioni angloamericane. Che per un uomo del suo calibro è strano (poi magari nelle segrete stanze del potere è diverso ed è lui che da solo sta evitando la terza guerra mondiale). Ma magari è il mio diario dello stupore che è rotto.
Doc Brown: Mi trovi d’accordo! Mi fido di Draghi! (Stimo grandemente Conte) E c’è sempre la famosa ragion di Stato.O la scelta del male minore come faccio io tutti i giorni!
«I diritti dell’uomo, per fondamentali che siano, sono diritti storici, cioè nati in certe circostanze, contrassegnate da lotte per la difesa di nuove libertà contro vecchi poteri, gradualmente, non tutti in una volta, e non una volta per sempre».
Norberto Bobbio, L’età dei diritti.
La sorte della democrazia italiota è già segnata.
Era morta già a Capaci, ma era morta già con Moro, ma era morta già a Portella della Ginestra.
Solo Vittorini mi risulta che fu incapace di apprezzare il Gattopardo credendo che, pubblicato nel 1958, non parlasse in alcun modo del 1958.
Ma senza citare questi notevoli morti,
la nostra democrazia muore già nei consigli e nelle giunte comunali.
Quando un sindaco appena eletto non conserva e rende disponibile nel sito dell’ente un programma di mandato,
quando si impegnano ore ed ore di forze dell’amministrazione locale nella redazione (…quando non si copi e incolli da altre amministrazioni…) di cronoprogrammi strategici che finiscono nel cassetto delle scartoffie,
quando si ignorano buone pratiche di accountability quali la pubblicazione a cadenza annuale di un completo bilancio sociale e buone pratiche di partecipazione su quote del bilancio dell’ente (così Porto Alegre in Brasile già dal 1989) nonché su decisioni da prendere insieme riguardanti tasse di scopo,
quando le partecipate pubblico-privato assumono i clientes dei politici locali a libera discrezione essendo società di diritto privato ma, se e quando queste falliscono perché hanno disprezzato il merito, sono i comuni (cioè i cittadini tutti, anche quelli che non hanno goduto del favore del notabile locale) a rispondere con il proprio portafoglio della sofferenza economica nel consolidato del proprio comune,
quando si aggirano i concorsi assumendo per “situazioni emergenziali” precari, che rimangono precari per lustri e decenni, finché una giunta comunale “scopre” che questi intanto si sono sposati, hanno figliato, devono pagare l’affitto e mandare i figli a scuola …e quindi vanno stabilizzati.
Quando a marzo 2021, il Parlamento di una Regione il cui pil pro capite (fonte: Eurostat regional yearbook 2021, p.114) è del 30% sotto la media europea ha aumentato lo stipendio della portavoce (ex parlamentare europea del partito democratico) del governatore (ex missino) Musumeci portandolo ad oltre €100.000 annui.
La democrazia non è mai una volta per sempre.
E se al padre del cognato di Sofia Loren fossero tornati giusti i conti di quanti morti gli servissero esattamente per sedersi da vincitore al tavolo della pace, noi saremmo ancora, da buon gregge, tesserati (senza gli odierni democristiani infingimenti) ad un partito unico.
Ed Emanuele Filiberto, invece di fare il giudice ad “Amici” di Maria de Filippi, potrebbe banchettare al Castello di Windsor potendosi vantare “Sa, Sua Altezza, io sono imperatore di Etiopia e re di Italia e di Albania” (augurandosi che al banchetto non vi sia anche il Grande Capo Estiqaatsi).
p. E. ( I )
Non appena l’ho letta con l’accento russo, mi sono scompisciato dal ridere 😂😂😂