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La musica è finita

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La musica è finita, gli amici se ne vanno
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by |Published On: 31 Gennaio 2022|Categorie: satira, vignetta|tag = , , |15 Commenti on La musica è finita|

Falla girare!

15 Comments

  1. Alberto 31 Gennaio 2022 at 21:14 - Reply

    non ci sono più i draghi di una volta, quelli che sputavano fiamma: quello di oggi da solo frignare

  2. Per Elisa 31 Gennaio 2022 at 23:21 - Reply

    Conosco più persone che sarebbero in grado di sfasciare in pochi minuti un elettrodomestico di quanti saprebbero ripararlo.
    E avanzo l’ipotesi che sia molto più facile silurare Draghi dalla politica, che avere altrettanta conoscenza dell’economia.
    Vecchia storia, che risale a Pascal (o alla Pascale?): attualizzata, basta un virus per debilitare un uomo, ma serve un uomo per formulare un pensiero.
    Il problema della democrazia è che uno vale uno. Quindi Draghi in una riunione con Razzi Scilipoti e la Taverna, è già in minoranza.
    Il problema della presunzione è che i Razzi gli Scilipoti e le Taverna, per via della democrazia, arrivano a ritenersi più abili di Draghi.
    Ma la domanda giusta è: Rieleggendo per la seconda volta lo stesso Presidente della Repubblica, dopo già il caso di Napolitano, è stato ferito Draghi o è stata ferita la democrazia?
    E la seconda domanda giusta è: Dato che non leggo di italiani che si pongono la prima domanda, quale livello, qualità della democrazia è sufficiente al popolo di cui mi è capitato di far parte?

    p. E. ( Isoardi )

    • Claudia 1 Febbraio 2022 at 12:42 - Reply

      “Il problema della democrazia è che uno vale uno”
      Invece il problema della dittatura è che zero vale per tutti

      PS secondo te Draghi è un mago dell’economia o della finanza?

      • Per Elisa 1 Febbraio 2022 at 13:21 - Reply

        Non mi scambiare con uno che preferisce la dittatura.
        Questi, semmai, sono coloro i quali in queste ore non nutrono una minima perplessità sulla gravità di un fatto che si è ripetuto già due volte e non aveva precedenti nella storia di questa democrazia: la rielezione dello stesso Presidente della Repubblica.

        Ma la democrazia rappresentativa chiede di eleggere (etimologicamente: scegliere da) periodicamente i rappresentanti.
        “Scegliere da” per me significa saper riconoscere i “migliori”: soggetti che abbiano qualche evidente merito personale, che può venir da una particolare esperienza, che può essere alta conoscenza, che, secondo Costituzione, abbiano attitudine alla disciplina e senso dell’onore e del servizio applicabili alla politica, alle questioni che richiedono una decisione collettiva, non privata.
        Ecco che la democrazia deve essere coltivata: altrimenti si entra in un circolo vizioso in cui le figure dirigenti si cristallizzano quando invece le loro proposte dovrebbero passare ad altri testimoni e divenire popolari o spegnersi, si scelgono i mediocri perché ci infastidiscono persone in cui non possiamo identificarci, siamo noi per primi, da cittadini, prima nella scuola poi nel mondo del lavoro disabituati ad apprezzare la cultura e riconoscere correttamente il valore degli altri.
        Quando già si arriva a sostenere che la democrazia è uno vale uno, quando siamo indifferenti su settennati che si rinnovano come fosse normale non trovare una personalità diversa, un fiorire di partiti personali e leggi elettorali che cambiano in base agli ultimi sondaggi ad ogni fine legislatura, leader che decadono solo per indagini della magistratura siamo a un livello molto scadente di democrazia.
        Siamo all’appassire della democrazia.
        Siamo all’anticamera del balcone e del duce che ci conduce.
        E forse ci (vi) piace così: avere qualcuno che vi dica cosa fare e, un domani, dire che eravate semplici esecutori.
        Quando invece la storia interroga tutti noi, tutti a vincere o a perdere, a fare calcoli economici oppure considerazioni etiche od entrambe le cose.

        Su Draghi, è più corretto finanza.
        Ma lasciami considerare la finanza un ramo dell’economia.

        p. E. ( Isoardi )

        • edoloz 1 Febbraio 2022 at 15:48 - Reply

          Ottimo commento.
          La storiella dell’uno vale uno mi ha sempre fatto venire l’orticaria, e va di pari passo con l’altra storiella del fare referendum per ogni cosa.
          Però ci vuole il vincolo di mandato eh!

          Abbiamo parlamentari cialtroni? Soluzione? Riduciamo il numero di parlamentari, così ci sono meno cialtroni.

          Abbiamo parlamentari corrotti? Facciamo solo due mandati (più il mandato zero…) così hanno meno tempo per rubare.

          E potrei andare avanti all’infinito, problemi reali con soluzioni idiote.

        • Armando 1 Febbraio 2022 at 16:19 - Reply

          Grazie ai verbali dell’Assemblea Costituente è possibile conoscere anche quali proposte furono scartate. Il limite di un solo mandato per il PdR venne proposto durante la stesura della Costituzione ma venne depennato il 22 ottobre 1947.

          Presidente Terracini. A questo articolo gli onorevoli Caronia e Aldisio hanno presentato il seguente emendamento:

          «Sostituire il primo comma col seguente:

          «Il Presidente della Repubblica viene eletto per sei anni e può essere consecutivamente rieletto non più di una volta».

          Non essendo presenti, si intende che abbiano rinunziato a svolgerlo.

          L’onorevole Lami Starnuti ha presentato il seguente emendamento:

          «Al primo comma, dopo le parole: per sette anni, aggiungere: e non è rieleggibile».

          Ha facoltà di svolgerlo.

          Lami Starnuti. Rinunzio all’emendamento.

          Presidente Terracini. Sta bene.

          https://www.nascitacostituzione.it/03p2/02t2/085/art085-007.htm

          Se certe interpretazioni arbitrarie fossero del tutto pacifiche non ci sarebbero stati ostacoli ad emendare la Costituzione invece si pretende di ricavare obblighi che non stanno scritti da nessuna parte grazie al “gioco delle parti”.

          Nella legge “porcellum” si richiedeva un “leader di coalizione” per instaurare una prassi e come foglia di fico si specificava «Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma, della Costituzione» ricordando al PdR in un legge ordinaria che poteva anche fregarsene del leader di coalizione. Nel qual caso qualcuno avrebbe probabilmente ululato al golpe accompagnata da grancassa di stampa.

          • Armando 1 Febbraio 2022 at 16:24 - Reply

            un legge ordinaria una legge ordinaria
            accompagnata da grancassa accompagnato da grancassa

        • Dedication 1 Febbraio 2022 at 18:39 - Reply

          Molto ben scritto e condivisibile 100%, trascurando forse la leggera simpatia per gli optimates.

          Indeboliti da anni di grillismo, abbiamo rappresentanti deboli che quindi ci rappresentano debolmente.

  3. edoloz 1 Febbraio 2022 at 11:28 - Reply

    Ma tutta sta smania di Draghi di andare al quirinale la trovo solo qui e sul Fatto, bah!

    • Udik 1 Febbraio 2022 at 12:00 - Reply

      Ma infatti, volevo chiedere lo stesso. Puo’ darsi che sia io ad essermi perso qualcosa, ma non me ne sono accorto. D’altra parte la scelta era difficilissima anche dal punto di vista pratico: barattare una posizione di grande potere, ma provvisoria, precaria e allo stesso tempo fondamentale per l’equilibrio della maggioranza; per una vaga capacità di influenzare il sistema politico, nel lungo periodo, da una posizione solidissima.
      Tanto Mattarella prima o poi si dimette ed eleggono Draghi, quindi vi pigliate sia la seconda parte del suo governo, sia la sua presidenza della Repubblica.

    • degiom 1 Febbraio 2022 at 15:32 - Reply

      Credimi edoloz: la smania di andare al Quirinale il “nonno prestato alle Istituzioni” ce l’aveva eccome!

      Non foss’altro perché, da persona scaltra ed intelligente qual è, si è reso perfettamente conto dentro quale verminaio gli toccherà continuare a rigirarsi in un anno che, a differenza del primo con cui, tra “proclami e distintivo” l’effetto “autorevolezza” gli ha permesso di condurre piuttosto agevolmente i giochi, necessariamente dovrà produrre dei risultati (PNRR e montagna di euroni correlati) e porterà alle prossime elezioni …

      12 mesi a sbattere contro quella mandria di bipedi sconclusionati dei suoi ministri, 365 giorni ad ascoltare le minkiate di quelle nullità di leader di partito i quali, dopo l’indecente dimostrazione di pochezza manifestata proprio con l’elezione del PdR, anche solamente per dimostrare di esistere e di servire a qualcosa avanzeranno la qualunque di pretese, muovendo inutilmente la bocca davanti a telecamere, giornalisti e chiunque gli si pari davanti, in una perenne, eterna, infinita querelle – campagna elettorale …

      Bonne chance.

      • edoloz 1 Febbraio 2022 at 15:40 - Reply

        Sulla seconda parte concordo in pieno, ma non vuol dire che puntasse al Quirinale.
        O meglio, di sicuro non ci ha lavorato molto attivamente

        • degiom 1 Febbraio 2022 at 17:11 - Reply

          Direi che ha preso atto, rassegnandosi all’idea (da scaltro ed intelligente qual è) che NESSUNO lo avrebbe appoggiato, dato che ciò avrebbe voluto dire:
          – mettere qualcuno al suo posto come PdC (brunettolo? ahahaha) o
          – andare a votare e TUTTI (tranne forse la meloncina nera) si cagavano addosso alla sola idea …

  4. Dedication 1 Febbraio 2022 at 18:00 - Reply

    Ciao d.,
    “andare a votare e TUTTI (tranne forse la meloncina nera) si cagavano addosso alla sola idea …”
    Mi sembra chiaro che c’e’ un partito che ha una paura MATTA delle elezioni: il M5S.

    Ti domando, ma ti pare normale che il discrimine tra eleggere X o Y debba essere “il mio stipendio”? E’ il metodo Razzi elevato a sistema, per Dio. Il vitalizio va rimesso, serviva a dare ai Rappresentati dei cittadini sufficiente autonomia da prendere le decisioni senza conisderare il proprio portafoglio.

    PS. Siamo assolutamente d’accordo che Draghi lo voleva ECCOME quel posto, sai com’e’ ha seminato svariate piante velenose, ora gli tocchera’ coglierle.
    Non sono d’accordo che Mattacchione non lo voleva. Ha lavorato dal giorno 0 per averlo.

    Palma d’oro:
    1) FI che non vota una candidata del suo stesso partito
    2) A Conte e Letta che non votano una candidata proposta da loro
    3) A Salvini, che apparentmente non puo’ arrivare oltre il quinto piano.

  5. luciano+botti 1 Febbraio 2022 at 18:00 - Reply

    se quello rovesciato sul tavolo non e’ sangue trattasi di un clamoroso falso
    mancano i segni delle coltellate sul tavolo

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