Una storia che merita attenzione
Su Ilfattoquotidiano.it vi ho raccontato una storia che forse merita un po’ d’attenzione.
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C’è una cosa che non capisco: lei non era stata avvisata del procedimento giudiziario nei suoi confronti? Nel caso, mi sembra quasi l’aspetto peggiore
Assolutamente solidale con la la ragazza e tristemente colpito per come sono andate le cose. La speranza che la Farnesina attivi tutto quanto in suo potete per riportare a casa una nostra c o n n a z i o n a l e in tempi celeri e senza ripercussioni….. è dovuta.
Ma….. purtroppo …. questo è il mondo con cui abbiamo scelto di convivere.
Non si può non prendere atto di come l’essere “musulmano ” e tutto quello che circonda questa parola, rappresenti un modo talmente fondamentalista a cui assistete e con il quale convivere da lasciarci a bocca aperta ….. sempre e comunque.
Abbiamo cominciato a togliere i crocifissi dalle aule scolastiche….. poi a far costruire moschee….. poi ci troviamo a stare attenti a come si interagisce ( pubblicamente o no….. su stampa o in tv…..) con loro…. poi arriviamo…. quasi quasi… ad accettare che i loro comportamenti e ideologia debbano far parte, parallelamente, della nostra cultura…..
E ancora ci stupiamo se una ragazza viene uccisa e il cadavere occultato… , con i genitori sorridenti che all’aeroporto si mostrano sereni, solo perché voleva essere più “europea”.
Oppure ci stupiamo se una ragazza viene incarcerata in Marocco per blasfemia per una cazzata….. una ragazza italiana….. anche se di origini marocchine……
Tutto questo lo abbiamo prima subito…. poi digerito…. ed infine accettato.
Forse Nat….. il vero schifo… la madre di tutte le assurdità a cui assistiamo è proprio questo.
Averlo “politikamente corretto” accettato ci sta portando ad una deriva pericolosa…. non tanto per noi 60enni….. ma per i nostri figli e nipoti…… purtroppo anche per quelli che pur avendo origini extraeuropee vorrebbe diventare europei del tutto…..in tutto….per tutto.
Io sono molto preoccupato..
Gianni
Assolutamente vero.
Ma dillo ai buonisti nostrani e ti becchi del fascista razzista nazista…..
In Italia c’è (per fortuna) libertà religiosa. Questo vuol dire che chi non è cristiano (perché magari è agnostico) potrebbe non gradire avere un crocefisso nella classe di suo figlio.
Libertà religiosa vuol dire che la si può esercitare: come riteniamo giusto che ci siano chiese per i cristiani in Cina, non vedo perché non dovrebbero esserci moschee per i buoni musulmani in Italia.
Alt! si dirà: ci sono musulmani cattivi. Quelli vanno perseguiti per legge (e quelli buoni protetti – o pensiamo che siano tutti cattivi a prescindere?). Pensare di contrapporre la “vecchia Italia” all'”Islam arretrato” francamente non mi piace e non mi convince.
Ci sono persone che seguono istinti di territorialità come le specie che non hanno linguaggio e si considerano italiani non certo per i principi costituzionali che spesso neanche tanto velatamente irridono. Parlano di cultura italiana da proteggere ma non è quella che si tramanda nei libri. La loro cultura è fatta di ciò di cui li senti parlare. Una tradizione orale figlia delle loro abitudini ed istinti.
MAI stato di destra! Ma l’Islam NON MI PIACE!!! Ancora meno mi piacciono quegli stati che in un modo o nell’altro hanno delle istituzioni che si richiamano all’Islam. Che io NON VISITERO’ MAI!
Hai ragione Nat, non c’è niente da ridere. Grazie per averne parlato
Giuseppe Vasta, “avvisata del procedimento”?!
Diciamo che il Marocco non è il faro del mondo…
Dura Lex, sed Lex. Non conosceva le leggi del suo paese? Anche qui esiste il reato di vilipendio e oltraggio, solo che essendo in Italia finisce tutto a tarallucci e vino.
Quando una religione è presente nelle leggi dello stato è escluso che la sua interpretazione legale contempli il senso dell’umorismo. Chi crede che ci si possa opporre a questi abusi imponendo il crocifisso nelle scuole non ha capito che è proprio imponendolo che perde la possibilità di opporsi a episodi come questo. Molti anni fa, quando in Italia ci si lasciava dietro il passato, invece di cercare di tornarci come si fa ora, lo spiegarono benissimo i Gufi:
Comunque speriamo che Amnesty International e un intervento deciso della Farnesina la tirino fuori in fretta dal carcere e speriamo che quando tornerà in Italia non trovi ad aspettarla nessun imbecille che brandendo un crocifisso le neghi il diritto ad essere musulmana in Italia, ma invece qualcuno che abbia almeno altrettanta capacità di ridere della propria religione quanta ne ha lei della sua.
pochi, semplici punti:
– Uno stato che abbia contemplate nelle sue regole morali una qualsiasi religione è uno stato “primitivo”. Lo eravamo anche noi, e in qualche modo lo siamo ancora, almeno finchè si insegnerà “religione” e non “educazione civica”.
– Il Marocco evidentemente ha ancora bisogno, come lo avevamo noi, di questo collante sociale.
– Queste persone non possono prendere spiritosamente quello che ritengono offensivo per un aspetto così importante della loro vita. Anche da noi, in certi ambienti, potresti avere problemi parlando male di Francesco Totti…
– semplicemente, su certi argomenti, scherzi a tuo rischio…
detto questo, simpatizzo per la ragazza e sono sicuro che quando tornerà in Italia, ci penserà due volte … a tornare in Marocco…così come farò io…
vorrei tanto che qualcuno saggio e/o studiato mi spiegasse la sicumera con cui tanta gente tende a ficcarsi nella gabbia dei leoni – addirittura a rientrarci una volta uscitane.
Magari per annare appresso a su patri e su madri ?
Se fai lo spiritoso in fatto di religione non in tutti i paesi hanno lo stesso senso dell’umorismo e se poi è il tuo paese di origine dovresti saperlo che il bengodi italiano non è oggetto di esportazione.
Adesso si che sicuramente trascorreranno tre anni di risate
Abbiamo bisogno che l’islam si manifesti per quello che è.
Magari qualcuno in più capirà.
Massima vicinanza alla ragazza. Nient’altro. E si può fare qualcosa per lei, che ce lo facciano sapere.
Qui su Marianne, in francese, qualche notizia in più, anche sul lato marocchino della vicenda (a partire dalle reazioni dell’Associazione Marocchina per i Diritti Umani): https://www.marianne.net/monde/afrique/une-italo-marocaine-incarceree-pour-atteinte-a-lislam-il-faut-mettre-fin-au-sacre
Reati d’opinione definiti nebulosamente, nessuna trasparenza sui dati, strapotere della comunità maggioritaria, giustizia “a orologeria”, fulminea quando si vuole ed elefantiaca altrimenti: il Marocco, uno dei paesi socialmente e culturalmente più avanzati del mondo arabo, resta fermo sotto molti aspetti ad una situazione da Italietta degli anni ’50.
Quanto devono essere stronzi, quelli dell’Associazione religiosa di Marrakech che ha denunciato la ragazza, per rompere i coglioni a una ventitreenne che vive all’estero? Segaioli di merda…
[…] un commento! Vi ricordate la storia che vi ho raccontato in questo post? (Vi riposto la tavola, nel caso ve la foste persa). Ebbene, questa storia ha avuto un lieto fine. […]