Ok nat, ci penso un casino. Non hai idea di quanto ci penso. E? Che cosa ci facciamo? Qual’è l’alternativa?
Bada che questo non è un commento polemico, è il commento di uno che ci pensa un sacco e non ha una soluzione.
Se non ricordo male un tempo esistevano leggi per non riconoscere il diritto di voto a moltitudini di persone (non ritenute “idonee”) mentre al giorno d’oggi moltitudini di aventi diritto non si curano di votare: Ci avranno mai pensato a chi sceglie anche in loro vece?
In realtà disincentivare il voto non è una necessariamente una cattiva idea: si potrebbe evitare il voto di tanti che non seguono la politica e non ne capiscono molto, ma votano solo perché “si fa così” ed “è un dovere”. Gente che vota un po’ a caso, quello che gli dice la tv o gli amici di facebook, sperando di guadagnarci qualcosa a breve termine. Al limitr, anche chiedere dieci euro per votare potrebbe tenere alla larga molti di questi.
Non mi sono mai preoccupato di capire quanti possano essere disposti a rinunciare al proprio diritto di voto pur di negar tale facoltà ad altri. Non sembra ce ne siano, a differenza dei #nonpossonovotare (Il Terzo Segreto di Satira). 🙂
“Buona” o “cattiva” sono connotazioni subordinate ai criteri di valutazione utilizzati a premessa di tutto o del suo contrario da parte di questo o di quello.
Dalla constatazione del pluralismo in una collettività discende (talvolta) la ricerca di un modo pacifico di soluzione di eventuali conflitti (sociali e politici) in territori ove generalmente sussiste un certo grado di “variabilità” nei criteri utilizzati dai singoli e delle loro frequentazioni.
Chiaramente la “realtà” dei risultati si prospetta comunque con l’immediatezza che la caratterizza (come disegna anche Nat) che si concordi o meno sulle “descrizioni”.
Anche senza scomodare il regime in cui il minculpop si preoccupava di uniformare i criteri di valutazione, è plausibile che la vita di “chi non sa di dover essere soddisfatto” di questo o di quell’atto di governo sia un dramma.
Un ricco filone di ricerca studia perché gli “antivaccinisti” non siano contenti del nuovo piano vaccinale (et similia)…
Non credo ci sia un’alternativa (a parte *forse* disincentivare il voto, che significa che ciascuno rimane libero di votare ma non e’ in nessun modo obbligato o anche solo incoraggiato- potrebbe migliorare un po’ le cose, forse).
Altrimenti ti rimane solo cambiare gli elettori: che sono il prodotto della cultura locale e familiare, della scuola e dell’informazione di massa. La scuola e’ a sua volta, in buona parte, un prodotto della cultura locale e familiare: i professori trasmettono, oltre al programma, quello che sono e il modo in cui pensano. L’informazione di massa riflette e amplifica il clima culturale corrente.
A parte sognare una raffinata operazione di chirurgia culturale che rimuova gli aspetti piu’ deteriori della cultura nazionale senza toccare quelli sani, credo che l’unica cosa realistica sia modificare profondamente la scuola per formare generazioni di cittadini piu’ razionali e piu’ capaci di leggere, capire e discutere. Naturalmente ci vorrebbero venti o trent’anni, che alla mia eta’ non sembrano piu’ neppure troppi.
Dobbiamo cercare di combattere LAGGNORANZA, come diceva un mio amico intellettuale.
Un popolo istruito e consapevole non si comporta così e di conseguenza non vota a pene di segugio.
Ci penso, caro Nat, e finchè non ci saranno meccanismi trasparenti di selezione della nostra classe dirigente, l’unica idea che mi viene in mente è quella di andarmene via. Ma non ho più venti anni e non ho il coraggio, o la speranza, dei nostri nonni che attraversavano anche l’Oceano, non si preoccupavano della lingua che tanto l’avrebbero imparata dopo, e sognavano di costruirsi la propria casa, il proprio lavoro, la propria eredità in un altro Paese.
Qui è una guerra tra poveri per raccogliere le briciole che cadono dalla mensa dei ricchi, l’intelligente per emergere deve anche mettersi alla pari del furbo e del baro, l’uomo politico cerca clientes che si accontentino di poco e il barone universitario apprezza atteggiamenti servili e distingue dalla massa i figli degli amici.
Alla fine, siamo in tempo d’Avvento, è fortunato, lasciami scrivere, chi può contare ancora almeno in un presepe d’affetti.
Bella vignetta, anche graficamente.
Se l’Italia è in queste condizioni è magari perchè queste persone vanno a votare e tanti altri cittadini più civili non ci vanno più ?
Forse i non votanti sono la parte migliore della società italiana, quella che potendo eleggerebbe dei rappresentanti seri e responsabili ?
Peccato che i partiti che si presentano alle elezioni facciano tutti cagare, ma… chissà, in un’altra vita….
Il problema non è se ci penso io, è che ci sono politici che si sono specializzati nell’inseguire i gusti di questo tipo di persone, e che per questo sono ampiamente votati!
Piacevolmente colpito dalla partecipazione al dibattito scaturita dalle tue ultime produzioni [forse un po’ meno divertenti, forse un po’ più (amaramente) riflessive], provo a tuffarmi anch’io in mezzo ai commenti, rilanciando però con una domanda, che utilizzo come premessa per la mia (per carità, personalissima e come tale criticabilissima) opinione …
Come mai, tranne un cenno fugace, non hai dedicato (come tutti i tuoi colleghi, come tutti gli editorialisti, dal più celebrato all’ultimo degli imbrattafogli) una vignetta al fenomeno mediatico del momento: quelle migliaia di persone, (principalmente giovani, ma non solo) che hanno riempito decine di piazze con il movimento battezzato “delle sardine”? (Nessun dubbio: il nome è orripilante!)
Perchè il mio pensiero [comunque (genericamente) positivo in proposito] è che, così come i dodici soggetti da te individuati, i dodici ceffi che a vario titolo hanno trovato il modo di maltrattarti, scavalcarti, mettertelo nel c*lo, anche quelle altre migliaia di ragazzi, votano… ;-D
(Forse) di questo potremmo parlare, con un barlume di speranza …
Certo, film del genere anche recentemente li abbiamo ben visti, in Italia; certo, rivendicare risulta terribilmente più semplice, che non modificare un andazzo che non piace.
Però la modalità decisa, se pure educata, dei baldi promotori e delle folle di seguaci che sono riusciti a smuovere, la considero un bell’inizio (e comunque un indicazione di voto nella direzione che prediligo, quella sx che non a caso in gergo è la “manca”): verso cosa, al momento non è dato sapere.
Scusandomi per la lunghezza (aggravata dall’abuso di parentesi ;-D) con l’augurio di un sereno fine settimana, tuo (devoto) Degiom.
Riassunto ( For Dummies ) :
Chi vota il mio rivale politico è ignorante, chi vota il mio rivale non dovrebbe avere diritto di voto in quanto danneggia me ( che sono intelligente informato e sicuramente nel giusto ). Idem per chi non vota ( mi danneggia pure lui ). Mi sembra poco distante dal programma di Hitler. A quando i forni ? Sardine a colazione grigliate.
I sussulti più antidemocratici ( a livello mondiale ) del momento appartengono a gente che, in qualche modo, si ispira alla sinistra. Con la complicità della carta stampata e delle televisioni progressiste tutto è lecito contro il nemico ( fascista, razzista, sessista, anti-ambientalista……..ecc. ecc ) anche l’insulto e la minaccia.
Ma il nostro Paese è unico ; qui si protesta contro l’opposizione !
Anche i fascisti si ispiravano alla sinistra ma poi sono diventati famosi come destra. 😛
Nei paesi democratici solitamente per manifestare dissenso basta rispettare le leggi pertinenti, non essendo predisposti particolari privilegi (salvo eventuali eccezioni a protezione di minoranze).
Qualcuno si ripropone di revisionare l’impianto normativo in modo da prevenire in futuro simile esclamazioni di scandalo oppure ci si limita a montare lo scandalo ed dissentire del dissenso?
Gli altri paesi non saprei ma qui di modi di dire per dissentire del dissenso senza entrare nel merito sembra ce ne siano (non ho mai portato il conto).
1) siamo la maggioranza nei sondaggi
2) abbiamo vinto le elezioni
3) abbiamo ragione noi (e non spiega)
4) ce lo chiedono gli italiani! (chi non è con noi è apolide, evidentemente)
5) lo dice un buonista, radical chic
6) …
E io invece questa volta non sono d’accordo con la tua riflessione: sembra che tu stia dividendo la gente in “civili” e “incivili”. Questa semplificazione non è da te (credo) e quindi non penso che la intendessi così, però, a quanto mi pare, a tanti tuoi lettori sì.
Insomma, quello che penso io è che una persona che ti ha fatto uno sgarbo, anche cattivo, non è essenzialmente cattiva. In quel momento magari ha fatto uno sbaglio, oppure (pensa un po’) sei tu che hai male interpretato i suoi gesti e le sue intenzioni. Forse, ad esempio, è troppo immersa nei suoi problemi e nelle sue disperazioni per accorgersi che ti ha spintonato.
Ecco, riassumendo penso che la maggior parte delle persone che fa cose “cattive” non sia “cattiva”, ma che lo faccia perché sta male (o perché ha imparato male)
Porca miseria, ma possibile che così tanti fraintendano quello che leggono? La vignetta non è un teorema politico, ma un’osservazione ironica sul fatto che la vita di chiunque di noi sia piena di tali “nemici”, e poiché tutti costoro alla fine votano, la tentazione sia di razionalizzare la situazione politica secondo questo fatto assolutamente soggettivo e reciproco.
Noi siamo i “nemici” di qualcun altro, e votiamo. Quindi che valore potrà mai avere come analisi politica? Il tema della vignetta è proprio questo: -sembra- una spiegazione razionale, ma non lo è, per quanto convincente ci possa soggettivamente sembrare – a natangelo, come a tutti prima o poi, deve esser passato per la testa, e ne sta ridendo
Poi certo, altra cosa è evidenziare che l’italia è piena di stronzi che votano, quindi la stronzaggine ha certamente un peso nell’esito finale. Si chiama democrazia, però, con tutti i suoi pregi e difetti, e ancora non c’è un sistema migliore che la possa sostituire. L’unico modo di migliorarla è migliorare le capacità di pensiero critico di coloro che votano (ma è un discorso lungo)
Il pensiero critico è utile ma riguarda un ambito logico-deduttivo che è distinto rispetto a quello cui appartiene la stronzaggine.
Secondo alcune concezioni (ispirate all’economia) anche una democrazia di stronzi egoisti potrebbe minimizzare la stronzaggine a condizione che nessun gruppo riesca ad avere la meglio sugli stronzi in concorrenza: secondo tali premesse l’unanimità pre-deliberativa (l’assenza di disaccordo) sarebbe equiparabile ad un monopolio di stronzaggine, differente dai casi in cui tali tendenze individuali vengono limitate vicendevolmente.
ha fatto bene raggi a chiamatte a parla’ coi regazzini (ma ce sei annato poi?).
Ok nat, ci penso un casino. Non hai idea di quanto ci penso. E? Che cosa ci facciamo? Qual’è l’alternativa?
Bada che questo non è un commento polemico, è il commento di uno che ci pensa un sacco e non ha una soluzione.
Se non ricordo male un tempo esistevano leggi per non riconoscere il diritto di voto a moltitudini di persone (non ritenute “idonee”) mentre al giorno d’oggi moltitudini di aventi diritto non si curano di votare: Ci avranno mai pensato a chi sceglie anche in loro vece?
In realtà disincentivare il voto non è una necessariamente una cattiva idea: si potrebbe evitare il voto di tanti che non seguono la politica e non ne capiscono molto, ma votano solo perché “si fa così” ed “è un dovere”. Gente che vota un po’ a caso, quello che gli dice la tv o gli amici di facebook, sperando di guadagnarci qualcosa a breve termine. Al limitr, anche chiedere dieci euro per votare potrebbe tenere alla larga molti di questi.
Non mi sono mai preoccupato di capire quanti possano essere disposti a rinunciare al proprio diritto di voto pur di negar tale facoltà ad altri. Non sembra ce ne siano, a differenza dei #nonpossonovotare (Il Terzo Segreto di Satira). 🙂
“Buona” o “cattiva” sono connotazioni subordinate ai criteri di valutazione utilizzati a premessa di tutto o del suo contrario da parte di questo o di quello.
Dalla constatazione del pluralismo in una collettività discende (talvolta) la ricerca di un modo pacifico di soluzione di eventuali conflitti (sociali e politici) in territori ove generalmente sussiste un certo grado di “variabilità” nei criteri utilizzati dai singoli e delle loro frequentazioni.
Chiaramente la “realtà” dei risultati si prospetta comunque con l’immediatezza che la caratterizza (come disegna anche Nat) che si concordi o meno sulle “descrizioni”.
Anche senza scomodare il regime in cui il minculpop si preoccupava di uniformare i criteri di valutazione, è plausibile che la vita di “chi non sa di dover essere soddisfatto” di questo o di quell’atto di governo sia un dramma.
Un ricco filone di ricerca studia perché gli “antivaccinisti” non siano contenti del nuovo piano vaccinale (et similia)…
Non credo ci sia un’alternativa (a parte *forse* disincentivare il voto, che significa che ciascuno rimane libero di votare ma non e’ in nessun modo obbligato o anche solo incoraggiato- potrebbe migliorare un po’ le cose, forse).
Altrimenti ti rimane solo cambiare gli elettori: che sono il prodotto della cultura locale e familiare, della scuola e dell’informazione di massa. La scuola e’ a sua volta, in buona parte, un prodotto della cultura locale e familiare: i professori trasmettono, oltre al programma, quello che sono e il modo in cui pensano. L’informazione di massa riflette e amplifica il clima culturale corrente.
A parte sognare una raffinata operazione di chirurgia culturale che rimuova gli aspetti piu’ deteriori della cultura nazionale senza toccare quelli sani, credo che l’unica cosa realistica sia modificare profondamente la scuola per formare generazioni di cittadini piu’ razionali e piu’ capaci di leggere, capire e discutere. Naturalmente ci vorrebbero venti o trent’anni, che alla mia eta’ non sembrano piu’ neppure troppi.
Dobbiamo cercare di combattere LAGGNORANZA, come diceva un mio amico intellettuale.
Un popolo istruito e consapevole non si comporta così e di conseguenza non vota a pene di segugio.
Vorrebbe dire azzerare il PD con un voto consapevole? aQv
Ignoranti = quelli che votano diverso da me?
Ti pare che nella tavola il soggetto sia l’ignoranza? Sta parlando delle persone di merda in generale, non degli ignoranti.
Ci penso, caro Nat, e finchè non ci saranno meccanismi trasparenti di selezione della nostra classe dirigente, l’unica idea che mi viene in mente è quella di andarmene via. Ma non ho più venti anni e non ho il coraggio, o la speranza, dei nostri nonni che attraversavano anche l’Oceano, non si preoccupavano della lingua che tanto l’avrebbero imparata dopo, e sognavano di costruirsi la propria casa, il proprio lavoro, la propria eredità in un altro Paese.
Qui è una guerra tra poveri per raccogliere le briciole che cadono dalla mensa dei ricchi, l’intelligente per emergere deve anche mettersi alla pari del furbo e del baro, l’uomo politico cerca clientes che si accontentino di poco e il barone universitario apprezza atteggiamenti servili e distingue dalla massa i figli degli amici.
Alla fine, siamo in tempo d’Avvento, è fortunato, lasciami scrivere, chi può contare ancora almeno in un presepe d’affetti.
Per Elisa ( Isoardi )
Oua che ghe semmu…
(Ora che l’hai detta)
Miliardi di vignette che meritavano un commento di stima ma non praticando il commento…
Ma questa è definitiva. Ed è l’unica conclusione possibile. Ciao e grazie per il tuo lavoro, almeno si ride un po’.
il mio benzinaio votò 5 stelle, ho sempre paura confonda la benzina con il gasolio.
Bella vignetta, anche graficamente.
Se l’Italia è in queste condizioni è magari perchè queste persone vanno a votare e tanti altri cittadini più civili non ci vanno più ?
Forse i non votanti sono la parte migliore della società italiana, quella che potendo eleggerebbe dei rappresentanti seri e responsabili ?
Peccato che i partiti che si presentano alle elezioni facciano tutti cagare, ma… chissà, in un’altra vita….
Il problema non è se ci penso io, è che ci sono politici che si sono specializzati nell’inseguire i gusti di questo tipo di persone, e che per questo sono ampiamente votati!
Ciao Nat
Piacevolmente colpito dalla partecipazione al dibattito scaturita dalle tue ultime produzioni [forse un po’ meno divertenti, forse un po’ più (amaramente) riflessive], provo a tuffarmi anch’io in mezzo ai commenti, rilanciando però con una domanda, che utilizzo come premessa per la mia (per carità, personalissima e come tale criticabilissima) opinione …
Come mai, tranne un cenno fugace, non hai dedicato (come tutti i tuoi colleghi, come tutti gli editorialisti, dal più celebrato all’ultimo degli imbrattafogli) una vignetta al fenomeno mediatico del momento: quelle migliaia di persone, (principalmente giovani, ma non solo) che hanno riempito decine di piazze con il movimento battezzato “delle sardine”? (Nessun dubbio: il nome è orripilante!)
Perchè il mio pensiero [comunque (genericamente) positivo in proposito] è che, così come i dodici soggetti da te individuati, i dodici ceffi che a vario titolo hanno trovato il modo di maltrattarti, scavalcarti, mettertelo nel c*lo, anche quelle altre migliaia di ragazzi, votano… ;-D
(Forse) di questo potremmo parlare, con un barlume di speranza …
Certo, film del genere anche recentemente li abbiamo ben visti, in Italia; certo, rivendicare risulta terribilmente più semplice, che non modificare un andazzo che non piace.
Però la modalità decisa, se pure educata, dei baldi promotori e delle folle di seguaci che sono riusciti a smuovere, la considero un bell’inizio (e comunque un indicazione di voto nella direzione che prediligo, quella sx che non a caso in gergo è la “manca”): verso cosa, al momento non è dato sapere.
Scusandomi per la lunghezza (aggravata dall’abuso di parentesi ;-D) con l’augurio di un sereno fine settimana, tuo (devoto) Degiom.
Riassunto ( For Dummies ) :
Chi vota il mio rivale politico è ignorante, chi vota il mio rivale non dovrebbe avere diritto di voto in quanto danneggia me ( che sono intelligente informato e sicuramente nel giusto ). Idem per chi non vota ( mi danneggia pure lui ). Mi sembra poco distante dal programma di Hitler. A quando i forni ? Sardine a colazione grigliate.
Eccallà il besugo. Queste sono genericamente persone di merda, non persone che votano diverso da x.
I sussulti più antidemocratici ( a livello mondiale ) del momento appartengono a gente che, in qualche modo, si ispira alla sinistra. Con la complicità della carta stampata e delle televisioni progressiste tutto è lecito contro il nemico ( fascista, razzista, sessista, anti-ambientalista……..ecc. ecc ) anche l’insulto e la minaccia.
Ma il nostro Paese è unico ; qui si protesta contro l’opposizione !
Anche i fascisti si ispiravano alla sinistra ma poi sono diventati famosi come destra. 😛
Nei paesi democratici solitamente per manifestare dissenso basta rispettare le leggi pertinenti, non essendo predisposti particolari privilegi (salvo eventuali eccezioni a protezione di minoranze).
Qualcuno si ripropone di revisionare l’impianto normativo in modo da prevenire in futuro simile esclamazioni di scandalo oppure ci si limita a montare lo scandalo ed dissentire del dissenso?
Gli altri paesi non saprei ma qui di modi di dire per dissentire del dissenso senza entrare nel merito sembra ce ne siano (non ho mai portato il conto).
1) siamo la maggioranza nei sondaggi
2) abbiamo vinto le elezioni
3) abbiamo ragione noi (e non spiega)
4) ce lo chiedono gli italiani! (chi non è con noi è apolide, evidentemente)
5) lo dice un buonista, radical chic
6) …
BOH, ( NON E’ FACILE ).
Con rispetto.
(quello anonimo di prima)
E io invece questa volta non sono d’accordo con la tua riflessione: sembra che tu stia dividendo la gente in “civili” e “incivili”. Questa semplificazione non è da te (credo) e quindi non penso che la intendessi così, però, a quanto mi pare, a tanti tuoi lettori sì.
Insomma, quello che penso io è che una persona che ti ha fatto uno sgarbo, anche cattivo, non è essenzialmente cattiva. In quel momento magari ha fatto uno sbaglio, oppure (pensa un po’) sei tu che hai male interpretato i suoi gesti e le sue intenzioni. Forse, ad esempio, è troppo immersa nei suoi problemi e nelle sue disperazioni per accorgersi che ti ha spintonato.
Ecco, riassumendo penso che la maggior parte delle persone che fa cose “cattive” non sia “cattiva”, ma che lo faccia perché sta male (o perché ha imparato male)
Porca miseria, ma possibile che così tanti fraintendano quello che leggono? La vignetta non è un teorema politico, ma un’osservazione ironica sul fatto che la vita di chiunque di noi sia piena di tali “nemici”, e poiché tutti costoro alla fine votano, la tentazione sia di razionalizzare la situazione politica secondo questo fatto assolutamente soggettivo e reciproco.
Noi siamo i “nemici” di qualcun altro, e votiamo. Quindi che valore potrà mai avere come analisi politica? Il tema della vignetta è proprio questo: -sembra- una spiegazione razionale, ma non lo è, per quanto convincente ci possa soggettivamente sembrare – a natangelo, come a tutti prima o poi, deve esser passato per la testa, e ne sta ridendo
grazie
Getti il sasso e nascondi la mano……..
Poi certo, altra cosa è evidenziare che l’italia è piena di stronzi che votano, quindi la stronzaggine ha certamente un peso nell’esito finale. Si chiama democrazia, però, con tutti i suoi pregi e difetti, e ancora non c’è un sistema migliore che la possa sostituire. L’unico modo di migliorarla è migliorare le capacità di pensiero critico di coloro che votano (ma è un discorso lungo)
Il pensiero critico è utile ma riguarda un ambito logico-deduttivo che è distinto rispetto a quello cui appartiene la stronzaggine.
Secondo alcune concezioni (ispirate all’economia) anche una democrazia di stronzi egoisti potrebbe minimizzare la stronzaggine a condizione che nessun gruppo riesca ad avere la meglio sugli stronzi in concorrenza: secondo tali premesse l’unanimità pre-deliberativa (l’assenza di disaccordo) sarebbe equiparabile ad un monopolio di stronzaggine, differente dai casi in cui tali tendenze individuali vengono limitate vicendevolmente.
L’Italia è piena di stronzi che votano e di stronzi che pensano che gli altri siano stronzi. ( Altro Anonimo )