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In bocca al lupo

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by |Published On: 11 Febbraio 2025|Categorie: satira, vignetta|tag = , |14 Commenti on In bocca al lupo|

Falla girare!

14 Comments

  1. luisaintermite 11 Febbraio 2025 at 11:43 - Reply

    Ci mancava solo il politicamente corretto. Ricordo una comica di Tognazzi sulla censura applicata dalla RAI negli anni 60. Spassosissimo. La storia ritorna anche in questo caso.

  2. Mario 11 Febbraio 2025 at 12:26 - Reply

    Quindi la mamma è genitore “2”!?
    Patriarcato 100%

    • paolo pulvirenti 11 Febbraio 2025 at 16:13 - Reply

      No, è perché era la madre di uno di quelli di gioventù nazionale, che ieri sera, a Bologna, hanno profanato il Comune. In più puzzava e non se ne conosceva il partner occasionale.

  3. Aaa 11 Febbraio 2025 at 13:03 - Reply

    Centrata l’essenza del perbenismo politicamente corretto

  4. Suppiluliuma III 11 Febbraio 2025 at 13:10 - Reply

    Questo dice molte cose sul perché dall’altra parte hanno votato Trump.

  5. Alessandra 00 11 Febbraio 2025 at 13:18 - Reply

    Buona questa 🤣
    È da sistemare anche il verso: ‘mi verrebbe di strapparti quei vestiti da pu.. ehm, lavoratrice del sesso’.. Più che altro, mi sa che bisognerebbe riscriverla daccapo 🤔
    Comunque anche il politically correct mi fa ridere, puzza di ipocrisia.

  6. Cosimo Epicoco 11 Febbraio 2025 at 13:56 - Reply

    Sì bravo,e “Grazie dei fior” dove la metti?

  7. Claudia 11 Febbraio 2025 at 15:05 - Reply

    Il lupo è crepato. Caduta fatale giù giù per le scale.

    Bon, come direbbe Lucianina (auguri 😚), mettiamo nel carrello un’ altra serie di successi variamente reinterpretati:
    – Nessuno mi può giudicare. Canta Santanchè
    – Sincerità. Canta Giorgia Meloni
    – Non voglio mica la luna (ma tutto il resto si). Canta Musk
    – Destinazione Paradiso (fiscale). Questa la affidiamo al coro…
    – Quando nasce un amore (Gioggia e Pannocchione
    Ecc ecc ecc

  8. Donatella 11 Febbraio 2025 at 16:09 - Reply

    Sei forte Nat questa vignetta mi fa morire dal ridere, anche perché Conti è proprio così, tutto per benino, tutto educatino e ipocritino. Meglio comunque di quel caffuncello di Amadeus. Comunque in bocca al lupo (bau bau)a tutti quelli che fortunatamente non vedrò , meglio un buon libro

    • Ljdg83 11 Febbraio 2025 at 18:18 - Reply

      Certe cose in le capirò mai: se sei di sinistra, sei ok; se sei di destra sei un pagliaccio venduto e tendenzialmente ignorante; se ti limiti a fare il tuo lavoro con professionalità e senza eccessi… Sei un ipocrita.

      • Ljdg83 11 Febbraio 2025 at 18:23 - Reply

        Scusate il doppio post: parlo da persona oggettivamente schifata da tutta la politica attuale. Mi reputo un conservatore che non voterebbe questa destra mai e poi mai… Però il fenomeno sinistra ok, destra fa schifo, chi non si schiera pubblicamente è un vigliacco ipocrita non l’ho mai capito. Una persona potrebbe benissimo avere una sua idea politica che non vuole mettere in piazza e senza che questa influenzi la sua carriera. Ne conosco tante di brave persone che fanno benissimo il loro lavoro e si astengono dallo schierarsi politicamente, anche solo per non vedere il proprio lavoro impattato negativamente. Non li giudico male.

        • paolo pulvirenti 14 Febbraio 2025 at 16:36 - Reply

          Scusa ma non capisco l’origine di queste due tue intemerate. Se farai riferimenti precisi e non ipotetici, allora forse qualcuno potrà capire ed eventualmente obiettare. Così, nudo e crudo, mi sembra l’avvertimento di mussoliniana memoria che adornava le pareti di fabbriche ed uffici intimando, con tono minaccioso: “qui non si parla di politica, si lavora”. Ohibò!

  9. SonOfaBit 11 Febbraio 2025 at 23:46 - Reply

    Una nota di colore : il Bravo Presentatore e Pannocchione usano lo stesso modello di lettino solare, si evince dalla sfumatura arancio antico degli sciagurati.

    p.s. Pannocchione, ahinoi, non è più pannocchione : ha smesso la tintura e la chioma biancheggia.

  10. Cristina 12 Febbraio 2025 at 00:13 - Reply

    A parte il turpiloquio, che per me è inaccettabile come il cantante che ci costruisce sopra una canzone, io preferisco chiamare le cose con il loro nome. Il “politicamente corretto”: no grazie.

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