Bentornati a scuola
Bentornati a scuola – la mia vignetta per la prima pagina de Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!
#scuola #backtoschool #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo

Bentornati a scuola – la mia vignetta per la prima pagina de Il Fatto Quotidiano oggi in edicola!
#scuola #backtoschool #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo
Va be’ morte e se il ragazzo è assente? Voto Vignetta 9.
Ecco un modo per spendere al meglio i soldi del pnrr. Sicurezza nelle scuole. Il paese sarebbe grato al governo.
Ma se mettono in sicurezza le scuole, i posti di lavoro, le strade… poi, alla prossima campagna elettorale o quando sono all’opposizione (a prescindere quale partito), cosa devono promettere?
I soldi del pnrr sono stati spesi prevalentemente per le lavagne digitali. Touch. Nelle scuole quando va bene piove dentro oppure se c’è caldo nelle aule si cuoce. Non un euro speso per climatizzare, installare fotovoltaico, ecc. Ma abbiamo le lavagne digitali, che sostituiscono le lim, che funzionavano alla perfezione.
Uno stato democratico si individua dall’assistenza ad una madre che partorisce, dai nidi e poi dalle scuole materne accanto ai luoghi di lavoro,dalle materie scolastiche di base che un’istruzione ben fatta e critica, con due sbocchi universitari uno scientifico ed uno umanistico ,dall’ orario di lavoro che deve terminare alle 16,max 17 per permettere alla famiglia di riunirsi. Infine si distingue uno S tato attento alle persone anziane,che sono state sacrificate a pagare per tutti, per permettere loro di essere sereni gli ultimi 10- 12 anni di vita assicurando loro onestamente vitto, alloggio,assistenza cure,igiene permettendo ai giovani , che li guardano,di sperare in un domani che anche quando saranno vecchi continueranno a far parte della società..
Stupenda Nat, il mio ritorno a scuola è stato un po’ complicato (non amo particolarmente alzarmi presto, ecco) ma, come dici tu, c’è di peggio
Torni da alunno o da prof?
Alunno del Classico (seconda)
Voto 9+
purtroppo per noi ( compresi quelli che hanno votato fascista) questo è il quadro drammatico in cui si trovano le scuole italiane ( in gran parte) e che costringe chi può (con mille sacrifici) a mandare i propri figli ad una scuola privata. Siccome questo è un problema che viene da lontano,posso affermare che è un’altro fallimento dei politici IN TOTO. Ecco perchè la critica deve essere feroce e ci deve far riflettere tutti !!
Giá sento scaldarsi I motori degli indignati in servizio permanente effettivo:
Ma Natangelo dove pensa di vivere?In Marocco?Comunista portasfiga!!
…e se , putacaso, tu e i compagnucci sopravvivete, vi arrestiamo per rave illegale,
con tutto il casino che avete fatto per far crollare il tetto !! 😂
Almeno muori studiato, vuoi mettere?
61 crolli e il 58% degli edifici scolastici non ha l’agibilità, annamo bbene!
Ma infatti, meglio che vadano a lavor….no, meglio di no….
La sicurezza degli ambienti è importante,ma le materie non lo sono da meno, più matematica geometria,informatica,fisica ed educazione civica educazione alla sicurezza ed alle emergenze .questi sono i tetti e le finestre per il cervello.
Gara Anndogna…
Mè ci metterebbime ancopure l’ittagliano che mi sembrasse lingua motta ommai…
Ci volesse il gran. gen. superuff. scrivende libbri, a imparare ali studento la lingua, pare la conobbe morto bbene, in specalmende la ppuntegggiadura. ; :
Avete studiato con l’Annunziata ?
Hahaha hah 😂
Bella Nat !
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2022/10/19/crollo-universita-cagliari-nessuno-trovato-sotto-le-macerie_4f8ac166-e462-4013-979b-289eccecafd6.html
Quì non era caduto il soffitto ma tutto l’edificio, dove fino a due ore prima si trovavano gli studenti
A proposito di finestre per la mente:”La versione di Giorgia”ovvero Sallustri+Meloni!In libreria tra il Generale Wannamarchi e Vespa.Come amo questo paese…3000 anni di civiltà sulle spalle!(come disse il Comandante!)
A Luke che ne pensi di rendere obbligatorio la lettura di 1 libro al mese presentandone riassunto e scheda per biblioteca per imparare a catalogare ? Dalla 4 / 5 classe in poi.
Ci sono anche audiolibri ora.
Le 4 e 5 della maturità lavoro di gruppo trarre una sceneggiatura da un libro teatrale o cinematografica.
Cara Antonia, sullo stimolare la lettura mi trovi assolutamente favorevole.
Io leggo libri come CC sgranocchia polpacci…
Ma renderlo un obbligo mi sembra controproducente.
Ai miei preistorici tempi scolastici ho sempre detestato leggere i libri imposti dai prof…
Mai andato oltre pagina 20 di Piccolo Mondo Antico o de Il Castello di Udine…
Però i Malavoglia li ho letti d’un fiato così come tutti i libri di don Camillo e Peppone e Agatha Christie. E pure G.B. Shaw e Edgar Allan Poe, Simone de Beauvoir e mille altri…
Ne leggevo e commentavo magari il doppio ma quelli che garbavano a me… un anno addirittura ne commentai uno in inglese…
Però da leggere su carta…
Gli audiolibri mi fanno dormire…
All’inizio dell’anno si propone una lista di 70-80 titoli fra cui poter scegliere
E che spazino fra tutti i generi… anche quelli più frivoli…
capperi Luke, come narrativa voto 10
Antonia van Blog : anch’io lettore vorace, trovo la tua idea ottima.
Concordo però con Luke sull’incentivo piuttosto che sull’obbligo, magari un consistente
numero di crediti, da ottenere a compimento del pacchetto – almeno due libri al mese,
scheda di catalogazione descrittiva, semantica, analitica, bibliografica.
Sugli audiolibri : il libro, cartaceo o digitale, produce il fantastico effetto di scatenare
l’immaginario del lettore, non in termini proiettivo/sostitutivi ma di completamento
personale del percorso esperienziale “Libro”.
Gli audiolibri consentono di fare altro durante, rendono spettatore.
Sceneggiatura scritta e storyboard video da fare col telefono ( qui forse li becchi 😂😂).
A Sonofabit Grazie del tuo commento culturalmente competente su Annunziata che mi ha fatto ridere parecchio. Grazie a chi ha risposto con entusiasmo rendendo la mia proposta relativa alla lingua e letteratura italiana,molto buona e progettualmente già considerabile. Ecco che la vignetta di Nat,non cinica,ma realista ,ha delineato che non basta, da parte di chi è al governo o Sindaco, emanare provvedimenti leggi, sanzioni per contenere l’uso di sostanza , la ricerca di sballo, la violenza sessuale, l’alta velocità, confidando in paletti di contenimento impositivi per salvarne la vita,a fronte di trascuratezza, omissione di atti di ufficio relegando li in scuole quasi fatiscenti fin dall’infanzia,sotto i cui pavimenti o tetti ne sono già morti troppi. Gli uffici di Urbanustica Civile e Pubblica presso ogni Comune ha delle responsabilità cui ,non di rado ,non corrisponde competentemente
Caro Nat, questa mi ha fatto piangere… Hai risvegliato tanti cattivi ricordi… Io ho lasciato un pezzettino della mia anima sotto un tubo di ghisa da 200kg, caduto da quel soffitto sotto cui stavo io appena un anno prima… Forse sono strano io, forse esagero, eppure non ho mai più visto il mondo allo stesso modo da quel giorno. Io Vito lo vedevo tutti i giorni su un pullman, ci pigliavamo in giro tutto il tempo, lui juventino io torinista… Poi lui l’hanno seppellito sotto la maglietta di Legrottaglie, e io al funerale mi sentivo un idiota, possibile che di un altro essere umano l’unica cosa che mi era importata finora era “Juve merda”? E mi sentivo comunque stronzo a fare questi pensieri…
Mi ricordo il giorno del crollo come fosse ieri, secondo dopo secondo. La campanella. La fuga per le scale. La scoperta che le scale di sicurezza conducevano a un cortile interno senza uscite. Ho preso la mia compagna per mano e l’ho tirata fuori di li con la forza, lei voleva seguire le regole, io avevo troppa paura di fare la fine del topo, non potevo sapere che era caduto un controsoffitto e non un qualcosa di portante. Noi siamo usciti subito, gli altri li hanno fatti uscite la sera. Mi ricordo la prof di filosofia che non voleva farci uscire, che invitava la gente al cortile interno. Le siamo passati davanti e siamo usciti. Stiamo ancora insieme, tra parentesi, io e la mia compagna, 15 anni dopo. Ora lei è una cardiologa e ha la SM, mannaggia. Pazienza.
E sapete cosa ricordo ancora bene? Tutto l’odio dei giorni successivi. Ci avevano trasferiti in un altro istituto e ci facevano fare lezione di pomeriggio; a nessuno fregava qualcosa che fosse morto uno, e un secondo paralizzato. Importava che si voleva tornare al mattino. Misero le spillette “orgogliosamente Darwin”, certo, come se ci fosse un senso di appartenenza dato da cosa, dal fatto che un palazzo è crollato ed è morto uno “che non era nessuno”, cit. gruppo facebook dell’epoca?
Quanta cattiveria, quanto odio, quanto può pesare nella vita di una persona un tiro sbagliato di dadi, un gesto di noncuranza e di superficialità degli anni 80 come il battito delle ali di una farfalla può uccidere un ragazzo, farne soffrire cento, trasformarne in merde altri cento, e far scrivere a me queste parole.
Scusa lo sfogo. È uscito dal cuore. Un cuore che trema ogni volta che soffia il vento dalla direzione sbagliata.
Grazie per chi ha letto.
Synesthesy, ex alunno di 4a del Darwin di Rivoli ’08
Non ho parole, vai a scuola e non sai se tornerai a casa.. Che storia tremenda, da far venire i brividi!
Te vogghie ‘bbè Synesthesy !
💙
È una storia terribile, non solo per la tragedia in sé ma per il contesto di cieca superficialità che l’ha caratterizzata.
Non voglio colpevolizzare quei ragazzi che andavano fermati prima di aggiungere dramma al dramma e, soprattutto, dovevano essere resi consapevoli dagli adulti di riferimento. Perché se così fosse stato oggi si sentirebbero adulti migliori e non proverebbero rimorso per qualcosa di cui solo adesso, da grandi e con il proprio bagaglio di drammi personali sulle spalle, possono capire.
Io non so com’è negli altri Paesi ma qui, nel mio, ho la spiacevole sensazione che le cose debbano essere vissute ineluttabilmente sulla propria pelle: niente educazione, nessuna preparazione, tantomeno valutazione delle conseguenze. Solo una morbosa attesa di “dire messa” sulla prossima, inevitabile tragedia per macerarci in un inutile senso di colpa.
Synestetys, che storia da brividi. Caspita. Ho la pelle d’oca. La mia collega mi parla, ma non la sento. Ho ancora la testa lì. Cavolo.
Questa la considero una vignetta molto profonda che ci dovrebbe far riflettere a lungo e in maniera seria sulla condizione dei nostri ragazzi oggi.
Bravo NAT !
Voglio raccontarvi una cosa che li per lì ho preso come una barzelletta ma che ora comincio a considerare pura realtà: alcuni anni fa ho fatto un corso di formazione professionale per tecnici teatrali. Una bella esperienza, insegnanti simpatici e preparati.
Eppure eppure …
Un giorno l’insegnante di illuminotecnica ci raccontò di un lavoro fatto in un teatro tedesco. Due squadre di operai, italiana e tedesca, lavoravano fianco a fianco. Al momento di montare dei fari su un’americana (una sorta di traliccio) gli Italiani si limitano ad assicurarli con delle grosse viti. I tedeschi li guardano perplessi e poi dicono: “ma non ci mettete anche le catene?” E gli Italiani: “perché? nevica?”.
E noi tutti giù a ridere…
https://youtu.be/QlGx7sVwxNk?si=yX0ZV96m5iMZ3eGt. Claudia spero ardentemente che non le capiti un chirurgo così!
Può anche scoppiare una caldaia.