Stanno tutti bene: episodio due
“Stanno Tutti Bene – Ritorno sulla transmongolica”
🌈Episodio 2: Il farmaco giapponese
Dopo “Ora dove sei”, il diario di viaggio disegnato dalla transmongolica nell’estate del 2019, ecco uno spin off per evadere dalla quarantena e scoprire come se la passano gli amici incontrati lungo la strada in giro per il mondo: torniamo di nuovo in Mongolia, Cina, Giappone e Russia.
E senza nemmeno bisogno di autocertificazione!
Questo episodio mi ricorda il mio hanami festeggiato sotto i sakura del lago dell’eur di Roma…
(tranne la tua overdose, che mi ha bruscamente riportato l’immagine del cessosalvini).
p. E. ( Isoardi )
Mi fai morire, beh almeno non dovrai far scorta di carta per 3 anni.
Nat migliori ogni giorno, come un buon vino.
Divertente. Meno, il tentativo dei media italiani di ridurre lo studio dei possibili effetti di farmaci già noti contro SARS-CoV-2 a pura bufala. L’OMS ha iniziato SOLIDARITY, un mega-trial per provare alcuni di questi in modalità controllata, con un metodo simile a quello usato durante le più recenti epidemie di ebola. Un importante studioso, Garcia-Sastre è co-autore di uno studio di screening di massa di composti chimici già in uso che invito a leggere. Le bufale ci sono, ma non è detto che l’immane tentativo di ridurre la mortalità per questa malattia si possa ridurre a tale termine in generale. Direi che è anche controproducente. T-705 non è certo miracoloso, ma ce ne sono altri. Non possiamo permetterci di lasciare ogni strada inesplorata. Non ripetiamo l’errore degli anni ’80, quando a causa dello scetticismo mainstream milioni di persone morirono precocemente di HIV/AIDS.
..be’, mi sento un po’ stupido: io cercavo di capire se nella vignetta centrale, la pipa dove dici “farmaRco miracoloso” fosse un anacoluto (perchè il tipo si chiama Marco), un inside joke che si capisce solo se si hanno determinate conoscenze, un refuso, o la prova che quando sei nervoso non hai il controllo del lettering.
E non ho capito nemmeno la battuta finale: significa che non cagh3rai più nessuno, o che diventi buono in quanto non sei più in grado di fare lo s7ron50?
E perché non lo hai fatto testare al tuo cagnaccio malvagio? 😀
Accidenti. Oggi è dura.
ehm… quello di farmarco è uno dei miei famosi refusi
Il detto “Gli italiani, tutti allenatori” vale anche per l’umorismo, a quanto pare. Perché non facciamo una cosa semplice, e lasciamo che natangelo faccia il suo mestiere mentre noi facciamo il nostro di lettori/fruitori, senza velleità da palcoscenico inseguite con battute pietose?
La cosa peggiore poi è l’irritante puritanesimo di storpiare le presunte parolacce pensando che siano più accettabili. “Cagare” e “stronzo” sono due parole italiane legittime, non vedo proprio il problema nell’usarle per esprimere il concetto che esprimono, tanto più che tutti le usiamo nel linguaggio di tutti i giorni.
Non voglio abusare dello spazio di Nat per aprire dibattiti, ma ti garantisco:
Non è puritanesimo. Durante il giorno dico spesso “porc6697”, ma non lo scriverei mai su pagina altrui per esteso.
Non cerco un palcoscenico: vedo che c’è scritto Commenti e penso che voglia dire che chi scrive è gradito, altrimenti non vedrei spazi per digitare testo ma solo un pollice giù e uno su
Non ho account YouTube, non ho account Instagram, non ho Facebook, non ho un cazzo di social qualsiasi: tranquillo, non volevo le luci della ribalta – solo scherzare con l’autore su una stupidaggine innocua di lettering (leggo molto attentamente!)
Anch’io penso che i commenti in generale siano un terreno minato: se vai a vedere un quadro del Caravaggio, non è che sul muro tutt’intorno c’è scritto “wow” “geniale” “un altro masterpiece: grande, Cara;)”
Però sotto il video ufficiale di una canzone YouTube c’è una sfilza di complimenti “sterili”… Sono legittimi? Penso di sì
Ma forse non volevi porre la centralità dell’etica del concetto “Commento”, ma solo dire che ti sto sul cazzo.
Bastava dirlo.
Senza iscriverti alla corrente di quelli che scrivono per cazziare chi scrive – la differenza tra il mio commento e il tuo, è che io ho parlato della vignetta, tu hai parlato di “me” e hai ignorato la vignetta.
Chi sta abusando dello spazio?
Senza rancore, coglione :F
Ps: l’ultima parolaccia non la penso, volevo farti vedere che non ho problemi.
Nat: scusa, ti pagherò un affitto simbolico
Mah, guarda – non ti conosco affatto (neanche come personalità social, voglio dire), per cui non direi che mi stai sul cazzo.
Il tuo commento è diventato meritevole di commento a sua volta – solo perché si inquadrava nel costume abbastanza diffuso di sentirsi in dovere di postare battute su un blog in cui veniamo a leggere le battute dell’autore – ma come hai giustamente detto tu, non è che se vai al louvre trovi I disegnetti dei visitatori accanto alla gioconda, no?
Riguardo il puritanesimo, non si tratta del puritanesimo della persona (mi compiaccio che tu non lo sia), ma quello che definirei un puritanesimo (o un’ipocrisia) di uno standard comunicativo che ancora una volta sembra essere molto diffuso, e che spesso adottiamo senza averne coscienza – gli standard sono subdoli. Credo che uno standard più onesto nell’utilizzo delle parole sia a conti fatti molto più sano e riduce, anziché incrementarla, la morbosità talvolta legata al turpiloquio.
Preferisco di gran lunga essere chiamato “coglione” piuttosto che “c0gl10n3”, significa che l’altro/a sta semplicemente esprimendo ciò che pensa di me senza ricorrere ad artifizi.
Lungi da me scrivere per cazziare chi scrive solo per il fatto che scrive – però penso che sia utile sottolineare che ci sono modi più intelligenti e proficui di usare quest spazio che non sia attaccare scarabocchi alla gioconda.
Intendiamoci, io non concordo sul concetto di “abusare di questo spazio” – è uno spazio pubblico, e Nat potrebbe sempicemente disabilitare i commenti se intendesse lo spazio come “suo”. Però insomma, se andiamo dal salumiere non portiamoci dietro il salame fatto in casa
Ragazzi, I commenti sono tutti benvenuti e mi sembra superfluo specificarlo. Anzi, mi piace questa piccola comunità tranquilla e pacata rispetto agli standard da Social. Penso che la mia vignetta sia solo il La, e se ci sono interventi e discussioni e interventi sugli interventi e battute e tutto il resto… Ben venga, questo è il bar. Io vi faccio il caffè. Voi fate quello che preferite.
L’altro ti paragona a Caravaggio, io ti paragono a Leonardo, e tu ne vieni fuori con “io sono il barista”?
Quasi mi fai vergognare per aver insinuato che se non stai attento rischi di finire come Scanzi.
..e veniamo qui perché il caffè è fottutamente buono 😀
Grazie per l’intervento “moderatore”: come noterai, non eravamo ancora passati alle mani 😉
Capisco il punto di Anonimo, però mi sfugge il parallelismo col salumiere. Cioè: se il blog appartiene ad un umorista, nei commenti non bisogna dire sciocchezze per non dare li’impressione di voler “steal the show”?
Se così fosse, ci saremmo persi anche quelle buffe battute sulle marmotte del post successivo a questo, e nessuno può negare che le battute sulle marmotte sono sempre belle (a prescindere; queste poi erano davvero ottime, invero).
Sull’aposiopesi: se n’è appena andato Uderzo, che ne era il Re – il Michelangelo delle megarisse, che iniziavano tutte con un paio di espressioni contrariate, un broncio, un viso che diventa paonazzo e sbuffa, l’altro che esplode e fa esplodere anche il lettering nella pipa “LO SAI DOVE TE LO PUOI METTERE, IL TUO #ò++& DI PESCE!?!?”. Teschi, bombe, fulmini e nuvole nere: non ha mai scritto una-parolaccia-una per esteso: non certo per ipocrisia, ma per scelta di registro.. e l’effetto era devastante (riesci a pensare ai Pirati che vedono da lontano Asterix e Obelix, e trattenerti davanti a tutte le imprecazioni censurate?).
io tutta questa voglia di esplicito non ce l’ho.
Vabbè: sto divagando. Cappuccino e brioche: segna, anche oggi – e grazie dell’ospitalità 😀