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Chiedimi perchè corro

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corsaDa sei anni ogni mattina, mi sveglio e vado a correre. Corro per circa un’ora e mezza e in quell’ora e mezza respiro, prendo luce (spesso anche pioggia e freddo), pompo sangue, penso alle mie cose o a niente, pulisco le testine del lettore che ho nella testa: mentre il corpo corre, la mente si riallinea. lo scorso ottobre mi è scoppiato un polmone mentre correvo: Mi ha fatto un male terribile per qualche settimana ma la cosa che più mi ha fatto soffrire è stato non aver potuto correre per tre mesi. Da gennaio ho potuto riprendere, meglio di prima perchè intanto avevo smesso di fumare. Ecco: forse correre mi salva un po’ ogni giorno. Oggi, con la quarantena, c’è chi si lamenta di chi corre dicendo tipo “vaffanculo, è davvero necessario che andiate a correre?”. Sì, per me è necessario. Finché non nuoccio a me stesso o agli altri, finchè non me lo vietano, lo farò perchè sì, mi è necessario. Come mangiare, bere, dormire. Come per altri fumare o, boh, il caffè o lo zucchero, come i social o le serie tv o leggere le notizie o anche un libro. Come voi che poi in altri tempi dite: “Ma chi te lo fa fare di andare a correre tutti i giorni?” oppure “Vorrei farlo anche io! Dove la trovi la forza?”. Ecco come faccio: finché non me lo vietano un medico o un decreto, all’alba io metto le scarpe da corsa e infilo le cuffie e corro e vaffanculo.
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by |Published On: 13 Marzo 2020|Categorie: satira, vignetta|tag = , , |33 Commenti on Chiedimi perchè corro|

Falla girare!

33 Comments

  1. jahtiz 13 Marzo 2020 at 16:00 - Reply

    speriamo solo che non ti scoppi l’altro polmone…
    perchè questo non sarebbe davvero il momento migliore.

  2. Anonimo 13 Marzo 2020 at 16:09 - Reply

    Corri, corri…
    Hai smesso definitivamente di fumare ? ( io 7 anni fa, quasi, e si sta da Dio ).
    Altro che droga libera, vietate il fumo ! 🍳
    aQv

    • ricco&spietato 13 Marzo 2020 at 18:05 - Reply

      pensa agli affari tuoi, spigolistro.

      • Anonimo 13 Marzo 2020 at 19:01 - Reply

        Anche l’alcool !

  3. Giuseppe Michieli 13 Marzo 2020 at 16:21 - Reply

    Ognuno ha il suo modo di bruciare il dèmone. Io – per ormai oltre quindici anni – mi sono immerso proprio nel mondo delle malattie infettive emergenti, come media monitoring blogger. 10 ore al giorno, sette giorni a settimana, 52 settimane l’anno. Ho visto di tutto, ho letto di tutto, le tragedie che qui in Italia e in generale nei paesi ricchi non venivano neppure prese in considerazione erano lì tutti i giorni, con il loro carico di sofferenze, perdite, paure, orrori. E quando qualcuno mi domandava, perché? Perché domani può capitare a noi. E quanti mi hanno ridicolizzato in questi anni! Queste sberle ricevute. Ma è servito finché non ho scoperto che l’Italia era il nuovo Congo, dove la speranza cessava al varcare degli ospedali. Ho mollato, adesso, proprio. Nel 2005, quando una pandemia di influenza aviaria H5N1 sembrava imminente, furono stilati dei piani di risposta che comprendevano algoritmi per fornire in modo prioritario le cure ai pazienti (tenuto conto che quel virus, allora, aveva il 60% di letalità). Una volta diventato pandemico, avrebbe causato milioni di infezioni in un singolo paese, con centinaia di migliaia di ricoveri. Ma vedere che l’Italia – già con poche centinaia di casi gravi di CoV – s’era risolta ad adottare un simile sistema, è stato il colmo. Ho passato quindici anni a raccogliere informazioni proprio perché si sapesse cos’erano queste minacce. Non è servito a molto, direi, se non a calmare le mie ansie. Corri, corri. Finché scoprirai che non serve a niente. Puoi aspettare pure sul divano, o sul water, è indifferente.

  4. amleta 13 Marzo 2020 at 17:13 - Reply

    Io ho capito che chi cirre, chi va in bici, chi cerca il movimento, la maggior parte, quelli con cui ho parlato finora, fuggono tutti da qualcosa. Pensieri. Stress da lavoro. Guai in famiglia. Pochi lo fanno per la salute, purtroppo.

    • Armando 13 Marzo 2020 at 18:32 - Reply

      In effetti avrei scommesso che Nat corra perché inseguito dal cane mozzicone e la sua gang, ciò rientrando nelle attività strettamente necessarie alla sopravvivenza: colti nell’evidenza non ci sarebbe stato neanche bisogno di esibire un certificato medico giacché quello sarebbe stato rilisciato solo se avesse rallentato il passo.

  5. ricco&spietato 13 Marzo 2020 at 18:13 - Reply

    “… finchè non me lo vietano,…”

    non dargli suggerimenti, ci arriveranno…

    (io sono un ex, causa articolazioni stremate; lo rimpiango, ma non troppo)

    • natangelo 14 Marzo 2020 at 14:12 - Reply

      Sì, temo anche io che potrebbero arrivarci

  6. luca avellis 13 Marzo 2020 at 21:47 - Reply

    Corri Nat!
    Forse Ti capisco, corro anch’io e non farlo mi fa male all’anima. Lo devo a me stesso. Quando hanno provato a fermarmi ho solo corso più forte e ho sorriso.
    Grazie Nat 😊

  7. […] Chiedimi perchè corro — natangelo […]

  8. Anonimo 14 Marzo 2020 at 06:29 - Reply

    Questa volta l’hai fatta fuori dal vaso.

  9. ariane 14 Marzo 2020 at 06:51 - Reply

    Sembri mia madre. A 70 anni ha avuto il cancro. 1 mese dopo la chirurgia è tornata a correre.
    Ma era troppo debole: è caduta e si è rotta il braccio, secondo intervento chirurgico.
    E 2 settimane dopo, è ancora tornata a correre (con il braccio ingessato e il bendaggio per il cancro al collo). 
    Mia madre ti dà appena il tempo di andare a trovarla in ospedale, è gia scappata correndo.
    Adesso ha 73 anni, aspetto di scoprire come tutto questo andrà a finire…

    • natangelo 14 Marzo 2020 at 14:13 - Reply

      Forza tua mamma! <3 Che donna!

  10. Claudio S. 14 Marzo 2020 at 07:22 - Reply

    Nat resta a casa. Lo hai scritto tu “finché non me lo vieta un decreto”. Ecco, il decreto c’è e vieta di uscire se non per esigenze motivate: lavoro, necessità, portar fuori il cane, fare la spesa, comprare medicine.
    Troppa gente sta cercando di inventarsi deroghe personali che non stanno in piedi. Non si può uscire senza motivo valido e la corsetta mattutina non è tale. Non si può uscire neanche per fumarsi una sigaretta. Quando corri ed hai il fiatone liberi particelle (tante). Quelle restano per un po’ in sospensione nell’aria prima di disperdersi nell’ambiente. Se sei infetto asintomatico ed io passo nel punto in cui sei passato tu 10 secondi prima esiste una minima possibilità di trasmissione del contagio. Quella possibilità esiste anche se stai camminando per andar a fare la spesa certo, ma è proprio per questo che bisogna limitare al massimo le uscite non necessarie. Per ridurre al minimo indispensabile ogni possibilità di infezione.
    Ti è mai capitato di sentire puzza di fumo di sigaretta mentre cammini per poi accorgerti che 10 metri più avanti c’è un fumatore? Ecco, se senti l’odore è perché quel fumo è entrato nel tuo naso e lo hai respirato. La trasmissione del virus può funzionare anche in quel modo.
    In conclusione. RESTA A CASA.
    Con affetto.
    Claudio S.

    • Giuseppe Michieli 14 Marzo 2020 at 07:49 - Reply

      La logica nel social-distancing è quella di evitare il contatto ravvicinato fra individui. Idealmente, se uno esce e non c’è nessuno o pochissimi individui a distanza di almeno quattro metri e mezzo, il rischio si riduce praticamente a zero. La sospensione di particolato fine nell’aria atmosferica contenente particelle virali non è al momento dimostrato come modalità di trasmissione, al contrario dei luoghi chiusi e affollati. Ricordiamoci che non si tratta di virus dell’influenza che hanno delle caratteristiche peculiari non direttamente sovrapponibili a quelle del CoV. Le modalità di trasmissione qui non sono del tutto chiarite, compresa il rinvenimento di notevoli quantità di RNA virale nelle feci, che quindi potrebbero teoricamente rappresentare una via di contagio, per esempio tramite i ventilatori delle toilette oppure tramite scarichi difettosi e il rientro di particolato attraverso le tubature. All’aria aperta e da soli i rischi sono bassi, sicuramente minori rispetto ad abitare in un condominio di otto piani costruito negli anni ’60 con scarsa attenzione per le cubature, i flussi d’aria oppure la fognatura. Sì, è possibile che – come visto in altre occasioni e il altri paesi – lo stare a casa diventi pericoloso. Una sottovalutazione del rischio che ovviamente in Italia è lampante.

      • Anonimo 14 Marzo 2020 at 09:05 - Reply

        Gli italiani, tutti allenatori.

      • Claudio S. 14 Marzo 2020 at 09:53 - Reply

        E’ proprio perché sappiamo poco di questo virus che dobbiamo attenerci alla lettera alle disposizioni emanate, improntate al principio di massima cautela, senza cercare deroghe ed eccezioni.
        Lei sostiene che in taluni casi stare in casa potrebbe essere addirittura più pericoloso. E’ possibile ma non è certo, e soprattutto anche se così fosse per il singolo non lo sarebbe per la collettività perché a quel punto ciascuno si sentirebbe autorizzato a bighellonare per strada con la scusa che è meglio non stare in un condominio, e torneremmo al punto di partenza. Non può essere il singolo a decidere cosa è e cosa non è giustificato motivo per uscire, sulla base delle proprie sensazioni o bisogni estemporanei. Nutrirsi, curarsi, lavorare sono validi motivi codificati. Anche portar fuori il cane. Non è valido motivo esco per alleviare lo stress, perché sono abituato a correre la mattina, perché dopo due ore non reggo più mia moglie etc…
        Io noto, e purtroppo Nat non fa eccezione, che in tanti cercano di trovare una scappatoia personale alle restrizioni imposte semplicemente perché trovano troppo difficile cambiare di punto in bianco le loro abitudini di vita. Anche l’equiparazione del fumo alla corsa mattutina, come necessità, non regge. Il fumo è una patologia. I tabaccai restano aperti non perché fumare è una necessità in sé, ma per una questione di ordine pubblico. Per evitare che migliaia di tabagisti in crisi di astinenza di riversino per strada a raccoglier mozziconi o, peggio, a svellere le saracinesche dei tabaccai.

        • Armando 14 Marzo 2020 at 11:52 - Reply

          Io noto che, a causa della valanga di atti normativi, risulti difficoltoso essere al corrente di tutte le disposizioni emesse quotidianamente ai vali livelli amministrativi (nazionale, regionale e comunale) nonché interpretarle correttamente.

          Stando ai giornalisti la circolare applicativa del ministero dell’interno del 12 marzo (N. 15350/ 117(2)/U f f I I I-Prot.Civ) sembrerebbe consentire anche le passeggiate senza cane mentre esistono interpretazioni più restrittive ( cerca “Problemi interpretativi della circolare ministeriale COVID-19”).

          In aggiunta anche le regioni possono emettere ordinanze ed in Campania, ad esempio, le passeggiate comportano severe punizioni. ( vedi sul FQ “Coronavirus, De Luca: “Arresto e quarantena per chi passeggia per strada. Quartieri vanno militarizzati”)

          Alcuni ritengono che il dpcm 8 consenta attività sportiva all’aperto (forse per via dell’art 1. comma 1 lettera d):

          sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni
          ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito
          lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonche’ delle
          sedute di allenamento degli atleti professionisti e atleti di
          categoria assoluta che partecipano ai giochi olimpici o a
          manifestazioni nazionali o internazionali, all’interno di impianti
          sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la
          presenza di pubblico

          Dubitando che siano programmati giochi olimpici nell’imminenza il comma “sembra” riferirsi ad atleti di rango nazionale ed internazionale che intendono allenarsi all’aperto ( alternativamente potrebbe invece limitare le attività di allenamento ai soli giorni in cui detti atleti partecipano a tali competizioni)

          L’art 2 comma 1 lettera g del dpcm 8 marzo sarebbe, a rigor di logica, da ritenere incompatibile con il dpcm 11 marzo e pertanto dovrebbe aver cessato di produrre effetti.

          SI tenga presente che non posso fornire alcuna certezza circa la correttezza delle mie congetture specie quando leggo i giornali che affermano il contrario.

          • Armando 14 Marzo 2020 at 11:57 - Reply

            ERRATA:
            L’art 2 comma 1 lettera g del dpcm 8 marzo dovrebbe essere stato annullato dal dpcm del 9 marzo.

            “alla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto cessano di produrre effetti le misure di cui agli articoli 2 e 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 ove incompatibili con la disposizione dell’art. 1 del presente decreto”

            • Armando 14 Marzo 2020 at 15:13 - Reply

              il dpcm 9 marzo sostituisce anche l’art 1. comma 1 lettera d) del precedente dpcm con una nuova versione.

              • Armando 14 Marzo 2020 at 15:40 - Reply

                dpcm 9 marzo art 1 comma 3 riporta tra l’altro
                “lo sport e le attivita’ motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro”

        • ricco&spietato 14 Marzo 2020 at 13:01 - Reply

          per il fscismo la cura non s’è trovata mai, oh.

        • Giuseppe Michieli 14 Marzo 2020 at 16:33 - Reply

          Le regole di igiene sono state pubblicate dall’OMS e su di esse mi pare ci sia un certo consenso. Per quanto riguarda l’Italia e i suoi amministratori, guardando soltanto ai numeri dell’epidemia basta per lanciare su di loro il massimo biasimo e rifiuto. Ognuno sa che deve proteggersi, nell’ottica di evitare di ammalarsi, far ammalare i propri casi, e di finire in uno di quegli squallidi luoghi di morte che ci ostiniamo a chiamare ospedali. Come c’era da aspettarsi, nessun primario, direttore generale, presidente di ASL, assessori & ministro aveva mai messo in conto la preparazione pandemica che include la ‘surge capacity’, tantomeno l’applicazione costante e incisiva delle IPC. Molti mi hanno riso dietro quando dicevo che gli anestesisti con la tosse non potevano entrare in sala operatoria (in tempi non sospetti). Adesso vediamo come stando andando le cose. Altro Elmo di Scipio…

    • Camillo De Vecchis 14 Marzo 2020 at 11:08 - Reply

      Ciò che è vietato dalla normativa è deciso dalla normativa. C’è già abbastanza confusione senza necessità di aggiungerne altra inventandosi interpretazioni fantasiose della legge. Correre è esplicitamente permesso.
      Per completezza:
      http://www.governo.it/it/articolo/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/14278

    • natangelo 14 Marzo 2020 at 14:15 - Reply

      Ciao Claudio, con lo stesso affetto ti dico che stai sbagliando. il decreto ammette esplicitamente l’attività fisica in solitaria all’aria aperta. Ho aggiornato il post con uno screenshot del Ministero.

      • Anonimo 14 Marzo 2020 at 16:50 - Reply

        Il problema non è se tizio o caio hanno il diritto di fare questo o quello – ci sono delle norme chiare, e consentono l’attività sportiva all’aria aperta. Punto.

        Quello che a me sconcerta è questa generale smania di condividere e rendere pubblica sui social qualsiasi attività che prevedibilmente possa innescare la consueta interminabile sequela di opinioni da parte di tutti gli “allenatori” d’italia, che si sentono in dovere di renderci edotti delle loro teorie sulla prevenzione di un’epidemia, sulla inadeguatezza delle istituzioni, sui complotti eccetera eccetera.

        Una generale smania che sembra aver infettato anche te. Non potevi semplicemente continuare a d andare a correre come ti piace e come questi decreti ti consentono di fare, senza necessariamente coinvolgere il resto del mondo in una discussione stucchevole, visto che al giorno d’oggi la cacofonia delle opinioni è già ingestibile?

        Mi sarei piuttosto aspettato un numero del corriere dei trentenni che riporta lo scandalo causato da un trentenne che non sente il bisogno di far sapere a tutti la necessità fisica di andare a correre per il proprio benessere e la definizione del proprio rapporto con la vita e con il mondo

        • Anonimo 14 Marzo 2020 at 16:56 - Reply

          Poi non so,eh? Magari mi manca il pezzo in cui sei stato perseguitato per questa tua abitudine di andare a correre e ti sei sentito in dovere di rispondere pubblicamente.
          Ma non vorrei che ti trasformassi in uno Scanzi della satira, uno spreco di intelligenza immolata sull’altare del narcisismo

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