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Elevation, la recensione

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Oggi su Il Fatto Quotidiano ho stroncato l’ultimo libro di Stephen King edito da Sperling & Kupfer. Sono sempre stato un fan del Re ma – signori – andava fatto: avanti, ditemi la vostra. 
#elevation#stephenking#natangelo

Ci sono i cani, ma non è Cujo. C’è una cittadina ostile, ma non è Salem’s lot. E c’è un male che consuma il protagonista, ma non è la pazzia di Shining. Accantonata (forse) la crociata twitter antiTrump, Stephen King ci offre Elevation: mieloso raccontino sul buon vicinato, interessante se avesse trama e personaggi degni del Re e se l’elevation non fosse una metafora esplicitata allo stremo. Invece nel libro c’è il messaggio (‘elevati e ama il prossimo tuo’), ma non c’è la storia. C’è King, ma non è King.

by |Published On: 17 Maggio 2019|Categorie: news|tag = |5 Commenti on Elevation, la recensione|

Falla girare!

5 Comments

  1. Giampy 17 Maggio 2019 at 15:18 - Reply

    Sono un suo grande fan da “La lunga marcia” ma il suo ultimo bello per me è stato “23/11/1963” (e già ne aveva scritti di brutti prima). Resta sempre e comunque “The King” 🙂

  2. ricco&spietato 17 Maggio 2019 at 17:30 - Reply

    pervadi! tracimi!
    …l’isola dei famosi ti aspetta.

  3. Anonimo 17 Maggio 2019 at 19:03 - Reply

    Ha vinto luxuria, può fare bene Natangelo.

  4. Bongo 18 Maggio 2019 at 17:03 - Reply

    Per me King poteva smettere nel 1990 dopo “Four Past Midnight”. Il resto è mestiere, come i Rolling Stones dopo il 1972.

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