Uno spaccato
Da ieri sto preparando un lavorone enorme che dovrebbe vedere la luce domani su Il Fatto Quotidiano e che mi sta consumando diottrie, ore di sonno ed energie. Intanto, però, la mia vignetta di ieri continua a scatenare un orribile vespaio di commenti. Ad alcuni ho risposto – sbagliando – per indignazione. Poi sono stato impegnato. Ma vi consiglio, per avere un piccolissimo spaccato, di leggere l’articolo di Next Quotidiano cliccando a questo link
Addirittura è necessario l’esegesi di una vignetta? Neppure questo sforzo si riesce a fare?
io non avrei mai scritto un articolo così, ma sono stato contento di averlo letto
Oh beh, te lo devo dire. A me quella vignetta è piaciuta.
Dice tante cose. Anzi no, non le dice, le mostra. Show, don’t tell. Che è la cosa più difficile da fare (e che infatti pochi sanno fare).
grazie mille tharon
Bell’articolo. La cosa umiliante, per l’intelligenza umana, è che ci si trovi a sentire la necessità di scriverlo. Dovrebbero essere cose ovvie per chiunque. È evidente che la vignetta è bellissima e profonda. E dice che se ci rimanesse un minimo di umanità dovremmo piangere per gli uni e per gli altri. Piangere e fare qualcosa affinché non accada più.
A volte mi sembra veramente incredibile di appartenere alla stessa specie vivente di certe persone. Magari quello sbagliato sarò io, e loro saranno quelli giusti, ma con questi individui che si scagliano contro una vignetta come quella di Nat sento di non avere davvero niente in comune.
Grazie per il tuo pensiero, valter. Io credo che – come ha detto il tizio che ha creato twitter – “internet sia guasta” ed è guastata da questo tipo di gente qui.
Tira dritto, Nat!
ah certo!
M’avessero dato del Charlie Hebdo sarei stato orgogliosissimo. Comunque attento alle vignette che stai disegnando, dovesse scapparti una imperfezione, accuserebbero anche te di essere un bel ragazzotto e di campare a sbaffo…..
ma infatti l’ho sempre detto che se mi dicno charlie hebdo io sono orgoglioso 🙂