Pa-ras-sì-ta
Un camper è stato dato alle fiamme, a Roma. Dentro c’era una famiglia rom di 13 persone. Sono morte tre ragazzine. Il candidato esamini il contesto. Ecco la striscia/reportage pubblicata su Il Fatto Quotidiano. Sono andato con un collega (Dibla, appunto) in un campo rom, ero molto a disagio ma grazie al mio collega ho potuto vederlo e ascoltare qualcuno che vive lì, qualcuno di loro. Ho visto il posto in cui il camper è stato dato alle fiamme: è il parcheggio di un centro commerciale. c’erano solo troupe televisive ma neanche troppe. A terra qualche fiore, qualche messaggio, il segno scuro lasciato dall’incendio.
Anni di analisi sociologiche condensati in poche righe.
pff che schiappata di articolo
Io sono un po’ più comprensivo con le debolezze umane. Sarà questione d’età. Insomma, perché quella gente non dovrebbe comprare i biglietti per Totti, anche se lì vicino è accaduta una tragedia? Magari tra loro c’è qualcuno che ha sinceramente compianto quelle povere giovani, ma non vede, e forse giustamente, un legame tra l’evento e la partita di Totti. Continuare a vivere la propria vita nonostante le altrui tragedie e considerare dei parassiti i poveri morti e i loro parenti sono cose moooolto diverse. O no?
Comunque sia chiaro che la mia non è una critica: un “satiro”, come il nostro Nat, può dire tutto ciò che vuole, e a chi gli piace gli piace, a chi non gli piace… piacenza.
🙂
Caro Valter. La striscia a me non piace. Avrei potuto o dovuto fare molto meglio ma per tante ragioni che ancora cerco di capire non ci sono riuscito. Ma ti dico solo che l’ultima foto non voleva essere una critica a chi si mette in fila per comprare biglietti della partita davanti al luogo della tragedia, perché non lo penso. Ho trovato solo stridente il contrasto, ma non sono così moralista.
Più di così non ci si può aspettare da un autore: mettere in discussione criticamente il proprio lavoro. Il “Grande Nat!” che spesso buttiamo lì quasi d’ufficio te lo mertiti tutto, davvero. Non peccare di presunzione per un artista è un incommensurabile valore, con tanta gente piena di sé che c’è in giro.. 🙂
Ciao NAT, non so come ti sia venuta di istinto o se ci sei arrivato ragionandoci a lungo, ma nella sua semplicità è di una completezza disarmante. Bravo NAT, fraintenderà solo chi non è in grado di comprendere.
Trovi, Stefano? A me sembra così sbagliata…
A me no Nat. Non mi perdo mai le tue strisce ed in particolare i “report”, questo però mi ha colpito. Perchè? Perchè la striscia gira intorno al mondo rom come lo si considera normalmente, con gli alibi della politica, la busta paga da parassita, gli incendi che “per forza che ci siano”. .in quel mondo “parassita” cosa vuoi aspettarti? Allora perchè chiudere il centro commerciale o tanto meno pensare che quello che è successo sia grave come un attentato terroristico che invece tocca il nostro mondo. “L’infestato da rose” mi ha colpito tantissimo Nat, è la nostra incapacità di rispettare e comprendere un “luogo sacro”. Nella penultima vignetta, in quel fuoco cupo che hai disegnato c’erano 2 bimbe ed una ragazza. Rispetto e petali di rose.
“infestato da rose” sono contento tu lo abbia notato 😊
Fortissima e corretta. Grazie.