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Lettera a Napolitano

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Napolitano e Natangelo
Una storia d’umore
Il vignettista del Fatto alle prese con il Capo dello Stato e la lotta partigiana

Pubblichiamo un estratto del libro “Napolitano. Sesso, moniti e rock’n’roll” di Mario Natangelo (Aliberti editore, prefazione di ElleKappa) da febbraio nelle librerie.

Caro Nap, il nostro Paese ha dato i natali a illustri coppie il cui ricordo rimane e rimarrà un esempio per noi italiani: Totò e Peppino, Bud Spencer e Terence Hill, Peppone e don Camillo. A queste aggiungerei – permettimi – il Pertini e Paz disegnati da Andrea Pazienza. L’idea è semplice ma geniale: un presidente e un disegnatore difendono l’Italia dai tedeschi occupanti.

E proprio parlando di presidenti, veniamo a noi. Appena hai messo piede al Quirinale, neanche il tempo di appendere la giacca, il centrodestra ti ha accusato di essere pedina di un’occupazione comunista delle istituzioni. Poi la sinistra ti ha accusato di essere connivente con il governo Berlusconi per aver firmato quasi tutte le leggi vergogna e, contemporaneamente, gli esponenti del governo ti hanno massacrato quelle due o tre volte in cui – in uno dei tuoi immortali moniti dopati con l’Eutirox – hai osato sollevare qualche obiezione a proposito delle suddette leggi. Infine hai dato avvio al governo tecnico e la destra ti ha dipinto come marionetta della Merkel, mentre la sinistra ha detto che hai messo i banchieri al governo…

E il popolo? Dirai: “Il popolo mi capisce!”. Macché! Mentre tu magari stavi nel tuo studio, con la pressione alta (ché hai anche una certa età) e imbottito di aspirina, eccoli lì tutti a rimpiangere il coraggioso Pertini, il luminoso Pertini, il partigiano Pertini.

La mia innata simpatia per i reietti dal branco e per i presidenti della Repubblica in generale mi ha spinto, nel 2010, a disegnare – ispirato dal Pertini di Pazienza – le prime tavole di Nap & Nat: un Napolitano finalmente eroe, almeno sulla carta, al quale mi perdonerai di aver affiancato il pessimo Nat – scarso in materia di Disegno e, in Impegno civile, addirittura rimandato a settembre. Nap & Nat, i protagonisti di questo libro, nascono così, in brevi episodi di quattro tavole l’uno, senza sceneggiatura né pudore, spensierati e infarciti di pessimi giochi di parole. Poi, dopo quasi un anno di assenza dalle scene, nell’agosto del 2011 sbarcano in Napolitano! Sesso, moniti e rock’n’roll: li ho trovati uguali, ma con qualche zona d’ombra in più. Affrontano una grossa crisi nazionale al grido di “Animo, partigian!”, ma nascondono crisi personali che esplodono dentro come bombe.

Il confronto tra le avventure del duro e puro Pertini in compagnia del superbo Pazienza – trent’anni fa – e le avventure di questi poveri Nap e Nat nell’Italia di oggi dice più di mille parole. Forse l’obiettivo di rifarti l’immagine non è stato raggiunto, e magari il confronto era meglio non farlo. Rileggendo questa storiella ti diranno che non sei nemmeno paragonabile a Pertini, che Pert & Paz sono ineguagliabili mentre noi resteremo solo dei Nap e Nat qualsiasi, una coppia anonima tra le tante in questo perenne San Valentino di innamorati del passato.

Ti diranno che loro erano “coppia” e noi solo un “duo” … E allora ti dico, caro Nap, che non c’è duo senza tre! Non perderti di spirito, lascia stare proclami, lettere aperte, indignazione da salotto: prendi ancora un’aspirina e a petto scoperto (se non fa freddo) affrontiamo tutti al grido di “Animo, partigian”. Qualcuno ci darà ragione, magari non la Storia ma chi se ne frega: io a scuola avevo comunque ottimi voti in Intervallo. Lui ci darà ragione.

Con affetto, Nat

Il Fatto Quotidiano, 2 febbraio 2012

by |Published On: 8 Febbraio 2012|Categorie: indefinita|tag = |0 Commenti on Lettera a Napolitano|

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