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Come Non Letto: c’era una volta l’umanità

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C’era una volta l’umanità. Oggi, giovedì 12 giugno, su Il Fatto Quotidiano c’è “Come non letto”, la mia rubrica dedicata a fumetto, fumettisti, libri, editori, graphic novel e tutto questo mondo qui. La trovate in edicola ogni settimana, in controcopertina, alle spalle di sua editorialità. 

Questa volta si parla di referendum, cittadinanza agli stranieri e quindi di “C’era una volta l’Est” di Boban Pesov (Tunuè, 2025): potete leggere la puntata completa su Il Fatto Quotidiano, in edicola e online. 

Sempre Come Non Letto: autori e storie da non lasciar scorrere via. 

In edicola, ogni giovedì.

Falla girare!

10 commenti

  1. Cosimo Epicoco 12 Giugno 2025 at 08:01 - Reply

    https://youtu.be/fzsasW5ZYRs?si=uuF_BI8LYE4LHiOl O già caro principe,ad eliminati i caporali non ci sono riuscito neanche gli ultimi sgangherati referendum!

  2. Alessandra 00 12 Giugno 2025 at 08:27 - Reply

    Ecco la mia rubrica preferita del giovedì
    p. s. Copertina e controcopertina anche oggi (terza volta).. sta diventando un vizio, eh.. bene benissimo!

    • natangelo 12 Giugno 2025 at 10:03 - Reply

      Ogni due giovedì succede!

      • Alessandra 00 12 Giugno 2025 at 10:22 - Reply

        Evvai !

  3. luisaintermite 12 Giugno 2025 at 08:41 - Reply

    Altra occasione persa. Peccato.

  4. Laura 12 Giugno 2025 at 10:27 - Reply

    Sogno da quando ero un’adolescente, un mondo senza confini, senza patrie, senza bandiere perché apparteniamo tutti, indipendentemente da latitudini e longitudini, alla famiglia umana.
    Oggi è un’utopia ma domani sarà una realtà. Niente più persone di serie A o di serie B. Ci credo e devo crederci, e mi aggrappo a questo desiderio… per andare avanti… nonostante mi senta sempre più sola a desiderare questa cosa.

  5. Laura 12 Giugno 2025 at 10:29 - Reply

    Stavo dimenticando… bell’articolo Nat!

  6. Gocciadichina 12 Giugno 2025 at 13:57 - Reply

    Purtroppo viviamo un periodo di crisi economica e malessere diffuso, si vive materialmente peggio oggi rispetto a ieri. Più togli, tagli, cancelli e più le persone sgomitano tra loro. I diritti ormai vengono considerati privilegi e si contrasta chi li ha mantenuti, invece di cercare di riprenderseli e di estenderli a chi non li ha mai avuti. Sulla cittadinanza si parlava solo di ridurre i tempi non i modi, e nell’ambito del lavoro è qualcosa che riguarda rendere le persone meno ricattabili e sfruttabili, quindi un benessere anche collettivo. Ma evidentemente per molti è più giusto scavare gli alberi genealogici di calciatori milionari alla ricerca delle lontane radici di un trisnonno italiano. Eh ma quelli servono per la Nazionale, che poi non andiamo ai Mondiali…

  7. Paolo Pulvirenti 12 Giugno 2025 at 23:30 - Reply

    Complimenti Gocciadichina. Con questo tuo post voglio farti sapere che ti apprezzo ancora più del solito. Hai dimostrato che l’eterna propaganda contro i più deboli non attecchisce nelle menti più elevate. Non si tratta di destra o sinistra, qui c’è in ballo l’umanità! Quella che ti fa star male quando l’informazione disonesta (tutta), ti educe con grande rilievo su devastanti bombardamenti russi sull’Ucraina, con un bilancio di tre morti e quindici feriti e poi, sorvolando sulle malefatte della bestia sionista, si butta là la morte marginale di oltre cento esseri umani palestinesi. L’odio contro il richiedente aiuto non è solo frutto della pancia dei tre fascisti che detengono il potere (e quindi, l’informazione, quella sottile, tossica perché esalatoria, infiltrante), ma è generato anche dall’ignoranza che fa temere realtà, figlie solo di stupidi luoghi comuni, nei quali pascono abietti individui di retequattro. Anche persone che si credono di sinistra abboccano agli slogan suprematisti, pur senza arrivare all’aberrazione di un somaro come Lollobrigida che propala idee kalergiane, miserabili quanto lui stesso. Sono non credente, ma mi riconosco pienamente nel Vangelo laddove si dice: “avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”. Questa musica la faccio mia, nella tristezza dell’opinione che un Dio giudicante non esista, perché sarebbe la più grande felicità assistere alla resa dei conti con donne, madri, italiane, cristiane, e porci che baciano madonnine mentre, insieme, uccidono in mare più disgraziati del bibi orrendo. Grazie ancora.

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