Una vecchia amica
+++ Comunicazione di servizio +++
Come ho anticipato nella newsletter, da domani finalmente mollo tutto e sarò in viaggio. E, come da tradizione, è tornata trovarmi una vecchia amica che non vedevo da anni: l’ansia da partenza
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Come ho anticipato nella newsletter, da domani finalmente mollo tutto e sarò in viaggio. E, come da tradizione, è tornata trovarmi una vecchia amica che non vedevo da anni: l’ansia da partenza
«Cosa sono le mie giornate! Perché tutto è costruito così male che, a volte, alti palazzi precipitano senza che se ne sappia trovare una ragione? Io mi arrampico sulle macerie e chiedo a tutti: “Com’è potuto succedere? In una città come la nostra, una casa nuova! Oggi è già la quinta, pensi!”. Nessuno mi sa rispondere.
«Accade spesso, per strada, che uno si abbatta al suolo e rimanga stecchito. I commercianti aprono i loro usci coperti di merci, arrivano svelti, portano il morto da qualche parte, poi tornano fuori, con un sorriso sulle labbra e negli occhi, a dire: “Buon giorno … Il tempo si mette male … Vendo molti fazzoletti da testa … Eh già, la guerra!”. Io arrivo saltellando fino alla casa che ricovera il morto e dopo aver più volte alzato e abbassato la mano con un dito ripiegato, mi decido a picchiare al finestrino del portinaio. “Poco fa hanno portato un morto qui, non è vero?”, chiedo affabile. “Vuole mostrarmelo, per favore?”. Quello scuote la testa, indeciso, e io profferisco: “Buon uomo, sono un agente segreto. Mi mostri subito il morto”. “Un morto?” chiede il portinaio, quasi offeso. “Non abbiamo nessun morto, qui. Questa è una casa per bene”. Io saluto e me ne vado.
Cos’è?
KAFKA.
Parti, che è meglio, divertiti e tienici aggiornati.