Come non letto: in Francia si è rotto anche il fumetto
Ecco la mia rubrica “Come Non Letto” pubblicata da Il Fatto Quotidiano il 16 ottobre 2025

Quando si parla di rivoluzioni e di fumetto, i francesi è meglio prenderli sul serio. E quando poi i due temi si incrociano 𝐬𝐜𝐨𝐩𝐩𝐢𝐚 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐢𝐧𝐨. Mentre il più importante festival del fumetto in Italia, Lucca Comics, scalda i motori, il suo fratello d’oltralpe vive un momento – perdonate il francesismo – di 𝑚𝑒𝑟𝑑𝑎.
Il Festival di Angoulême, giunto alla 54ª edizione, vede alzarsi 𝐠𝐡𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐭𝐭𝐢𝐧𝐞 𝐚𝐧𝐳𝐢𝐜𝐡𝐞’ 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝: Anouk Ricard, 𝐺𝑟𝑎𝑛𝑑 𝑃𝑟𝑖𝑥 𝑑’𝐴𝑛𝑔𝑜𝑢𝑙𝑒𝑚𝑒 2025, ha annunciato che non parteciperà alla prossima edizione né alla mostra a lei dedicata. Motivi del boicottaggio? “𝐃𝐞𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞”, “𝐦𝐚𝐧𝐚𝐠𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐭𝐨𝐬𝐬𝐢𝐜𝐨” e una “gestione disastrosa” di un caso di 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐞 sul lavoro, come riassume il sito Fumettologica. Tutto parte da un’inchiesta de 𝐿’𝐻𝑢𝑚𝑎𝑛𝑖𝑡𝑒’ che racconta l’aumento dei costi del biglietto e l’arrivo come main sponsor della catena di fast food “Quick”. La giornalista Lucie Servin, parlando con molti dipendenti (anonimi), racconta inoltre di tagli alle mostre, artisti scelti in base a chi paga di più, sette direttori artistici in cinque anni, 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐨 (questa è la mia storia preferita) promossa a “𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜” (sarà sicuramente arrivata lì perché è brava, eh). E poi un’ondata di burn-out, umiliazioni e licenziamenti. 𝐔𝐧 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚 𝐭𝐨𝐬𝐬𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐚 𝐈𝐥 𝐅𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐐𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐨 (scherzo, non mi licenziate): “Andavo al lavoro con la paura nello stomaco”, racconta un’ex dipendente (del festival, non del Fatto).
Franck Bondoux, delegato generale di 9e Art+, la società organizzatrice, nega tutto. Intanto 𝟒𝟎𝟎 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐦𝐢𝐧𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐨𝐢𝐜𝐨𝐭𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 e firmato una petizione chiedendo più trasparenza, tutela dell’interesse pubblico e una presenza reale dei rappresentanti delle professioni del fumetto nei processi decisionali. Insomma, un bell’ambientino. Diciamo che per ora l’Italia del fumetto – almeno nel clima del festival – supera la Francia. 𝐒𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐟𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚.

