Come Non Letto: Linus incorona il giullare Sio

Ecco la mia rubrica “Come Non Letto” pubblicata da Il Fatto Quotidiano il 28 agosto 2025.
Il fumettista Sio è sulla copertina di Linus. Premessa storico-personale. Linus è “la” rivista italiana del fumetto: nata nel 1965 con le strisce dei Peanuts, è diventata riferimento del fumetto d’autore internazionale e nazionale, mescolando satira, letteratura e approfondimenti politici.

Ci ho collaborato fino al 2012: dopo un anno che non mi pagavano più perché “c’è crisi” – e siccome il mio lavoro ha un valore – li ho salutati con dolore (immagino quello dei lettori). Intanto dopo varie carambole editoriali arriva La Nave di Teseo che fa rinascere Linus affidandola a Igort, maestro del fumetto, che le dà nuova anima. (So che ve lo state chiedendo: no, i soldi miei non si sono più visti).
E se Linus, con la sua storia e la visione di Igort, incorona Sio qualcosa deve significare. Il numero 8 in edicola ad agosto (8 euro) (li ho pagati, anche se c’è crisi) dedica al disegnatore/youtuber veronese, classe 1988, ben 41 pagine. Nome d’arte di Simone Albrigi, Sio diventa famoso col canale Youtube “Scottecs” e un umorismo “surreale” e bambino, fatto di disegni volutamente semplici e battute fulminanti. Dal web è approdato all’editoria con libri, giornalini e raccolte di vignette fino alla consacrazione (sono serio) con le vignette sul Cucciolone algida. Forte di milioni di follower e vendite stratosferiche, nel 2022 Sio abbandona – in polemica – il suo editore Shockdom e fonda una casa editrice: GigaCiao. Albrigi ha i tratti del genio poliedrico applicati alla comunicazione: che abbia scelto il fumetto è quasi un accidente. Amatissimo dai ragazzini, parla anche agli adulti perché ha una coscienza critica e politica e non ha paura di usarla, pur tra cani che scoppiano e alberi che parlano. Se volete conoscerlo, prendete Linus in edicola. Non credo a Sio interessi essere il re del fumetto o altro: credo preferisca il posto di giullare. Che è il posto migliore, fidatevi.


Chissà perché, ma Linus, nella mia testa, era un prodotto vagamente yankee e non mi è mai entrato nel cuore. Beninteso, da osservatore agnostico, quale sono, apprezzo i satirici per affinità culturale-ideologica, preferisco pertanto, oltre il mitico padrone di casa, Makkox, Zerocalcare, Mannelli, ElleKappa, Altan, Vauro, ma non sono portato per i fumetti. Con l’eccezione di “Cenere”…. of course.
A me Linus mi ricorda Schulz, e, anche se era uno yankee era un Grande.
Conosco niente o pochissimo di Sio, giusto qualche scenettina su youtube di anni fa che mi mostravano le figlie ridendo e sbaglierò sicuramente, ma non mi entusiasma più di tanto. Ma gusti miei a parte: non sono un po’ troppe 41 pagine? Qualcosa significherà pure ma mi viene il dubbio che Linus ci marci su, per vendere qualche copia in più (e anche in questo sbaglierò sicuramente ma secondo me neanche lui si aspettava questo successone) La cosa sicura per me, è che gli euri di Nat per la rivista non li meritavano. per come si son comportati, eh!
Le mie figlie seguono Sio da una vita. Prima il canale you tube, poi la rivista, l’agenda, insomma lo adorano. E ad essere sincera piace anche a me, alcune strisce e alcuni personaggi sono talmente assurdi che mi fanno ridere.
Ha collaborato anche con il gruppo Lo Stato Sociale, scrivendo canzoncine divertentissime.
È un tipo molto in gamba.
Abbonato a Linus per decenni, da fine anni 70, quando è arrivato Igort ho mollato tutto. Per me Linus era la rivista delle strip, da Johnny Hart con B.C e altro, doonesbury, Calvin and Hobbes, e chi più ne ha più ne metta. Ma era anche Altan, Crepax, Pratt… Adieu. Che ora ospiti Sio per 41 pagine è la prova che QUEI fumetti non ci sono più. E grazie a te Natangelo che di quegli anni d’oro ne sei degnissimo erede.