Un grande successo
Un grande successo
#referendum2025 #affluenza #landini #fumetto #memeitaliani #umorismo #satirapolitica #satira #humor #natangelo
Un grande successo
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Penso che la pietra al collo dovrebbero mettersela quelli che non hanno votato, e che mi auguro possano presto aprire gli occhi sui frutti e sulle conseguenze della loro ignavia, ignoranza e superficialità. Magari pagando di persona, che a volte, per qualcuno, è l’unico modo possibile. Perché la dignità è un bene prezioso a cui nessuno può permettersi di restare indifferente. E la ruota gira… Anche in questo triste paese, sempre più senza futuro😥
Io non ho votato, e non è passata neanche una delle 5 riforme, quindi a me va bene così
Volente o nolente hai centrato il punto: il referendum dovrebbe essere lo specchio della volontà popolare intesa, appunto, come popolo. Almeno in questo è apparsa tutta l’immaturità dell’italiano medio, a partire dalla classe politica e a prescindere dallo schieramento, che invece lo usa come strumento di soddisfazione personale. Il concetto di base dovrebbe essere che se non sono d’accordo voto “no”, come ho fatto io su due quesiti. Se poi vince il “sì” e il mio voto è quel “+1” che ha permesso di raggiungere questo famigerato quorum benissimo, non si applica quello che speravo io, ma ciò che vuole il popolo sì. Potrei sbagliarmi, ma mi sembrava fosse questa la democrazia. Ed è per questo, ma attendo eventuale smentita da Cristina, che si parla di assenza di dignità: non solo il voto o non voto sulla base di un calcolo personale, ma di farlo orgogliosamente e vantandosene.
Io ricordo molti esponenti di sinistra che erano felici e contenti che non si sia raggiunto il quorum sul referendum della giustizia di salvini nel 2022. (Per esempio, un certo giornale scrive:
“Riteniamo che su tutti e 5 i quesiti sia opportuno votare No oppure non recarsi alle urne, per non consentire il raggiungimento del quorum (SCELTE ENTRAMBE LEGITTIME) https://www.repubblica.it/politica/2022/06/11/news/referendum_giustizia_12_giugno_commento-353343587/
Chiariamo che salvini sbaglia, a prescindere, fatta questa doverosa premessa, quella volta non ho sentito landini, conte (schlein non era ancora segretaria, quindi includerò letta), e tanti altri che la democrazia fosse in pericolo, etc
Dicevano di votare no o, più moderatamente, votare a libertà di scelta, alcuni di astenersi.
Quindi? Due pesi e due misure?
Quella volta le percentuali erano ancor più pietose di queste, ma pochi si sono strappati i capelli, nessuno di sinistra.
Guardiamo in faccia la realtà, è una scelta (giusta) anche non andare a votare se sei contro il referendum, se il quorum non viene raggiunto.
Diciamo che lo “scandalo” qui è che a dire di non andare a votare siano stati il presidente del consiglio e i suoi sodali, e non un quotidiano, che può essere letto o meno!
Comunque siamo veramente un popolo di pecoroni
Un giornale dovrebbe fare informazione però, dire di astenersi non è “un attacco alla democrazia” come piace tanto dire adesso?
Ai tempi salvini ha chiesto al presidente della repubblica e al presidente del consiglio (rispettivamente mattarella e draghi), di promuovere il referendum, non l’hanno fatto e ha avuto una scarsa risonanza mediatica (uno dei motivi del fallimento, certamente non il principale)
Personalmente, se non credo a nessuna proposta, non vedo perché prendersi il tempo di andare a votare scheda bianca o un no, non vado direttamente e ottengo lo stesso risultato.
Quando lo ha detto napolitano all’epoca alloa andava tutto bene?
(Mi scuso per il ritardo della risposta)
Mi raccomando: crema lenitiva per le emorroidi!!! La matitona a secco é dolorosa!!!
Brava Cristina. È proprio come dici tu. Dovremmo ricordarlo quando qualcuno si lamenta, dov’eri quando si votava, al mare? Allora non aprire bocca.
Si vede che i giovani stanno ancora troppo bene, nella loro precarietà, per lottare per i diritti come invece ganno fatto le generazioni precedenti.
Si sveglieranno quando non ci saranno più nonni e genitori a supportarli.
Credi davvero che siano stati i giovani, gli assenti a questo referendum? Mia figlia, 18 anni e mezzo, ha votato per la prima volta, con orgoglio e convinzione. Nel suo liceo, per iniziativa degli studenti, si era parlato dei quesiti, in modo chiaro ed argomentato, in assemblea autogestita, quando ancora gli organi d’informazione si guardavano bene dal nominarli… Io credo che, come sempre succede, l’esempio di mancanza di spirito democratico e partecipazione sia partito da noi, genitori e adulti. Che lamentandoci dei giovani gli stiamo rubando scelleratamente il futuro. Omettendo di considerare che, senza di loro, non ci sarà futuro nemmeno per noi!
Io sono giovane (21 anni) ma mi sono astenuto perché sinceramente non credo e non credevo nelle riforme, per quanto riguarda la mia cerchia di amici, di una decina di persone (8/9) non sono andate
Direi che entrambi avete ragione: certamente molti over 50 faranno pendere il voto (o in questo caso il non voto) da una parte, ma d’altro canto, non penso che questi referendum siano molto sentiti tra i giovani (ovviamente parlo in generale, in licei a maggioranza di sinistra si penderà più per votare, in quelli di destra no)
Io sono andato a votare, con non grande convinzione, non ritenevo i referendum gli strumenti adatti, ma devo anche ammettere non ho studiato approfonditamente la questione, quindi il mio rimane un parere gettato a caso. Però mi interessa il parere espresso dai giovani, anche se per comprenderlo mi interesserebbe capire meglio la loro situazione. E visto che ti sei offerto volontario, potresti specificare la tua situazione? Studente? Lavoratore? In caso, con che tipo di contratto? E magari anche quella della tua cerchia di amici, nel rispetto della privacy e semianonimato. Anche se io dovrei interessarmi, più che di jobs act e cittadinanza, di problemi relativi alle pensioni …
Attualmente sono in cerca di lavoro, i miei amici sono al liceo, studiano diritto e quindi sanno meglio di me i quesiti e cosa implicano
Io ero convinto di andare a votare quando ho sentito il tema del lavoro (avrei comunque approfondito, giudicando cosa votare nello specifico), ma che i partiti inseriscano quello sulla cittadinanza mi ha fatto storcere molto il naso, alla fin fine inseriscono temi che non c’entrano nulla con il lavoro solo per screditare il governo e fare un sondaggio di partito (riferito al pd, dove ci sono svariate correnti, contrarie a schlein, penso a bonaccini, che non ha votato per la cittadinanza)
Io di assecondare i loro intrallazzi di partito non ne ho voglia, come non ho voglia di votare dei requisiti di un sindacato che acconsente di metterci dentro anche quello della cittadinanza, tanto per fare piacere ai politici di turno.
Informandomi, i temi del lavoro trattati non erano il massimo, quindi sono stato a casa.
Per i miei compagni, mi hanno detto di no per varie ragioni, la maggioranza è che sono una scusa per inserirci la cittadinanza (stesso pensiero mio).
Aggiungo un mio piccolo parere personale, salvini capisco che sia limitato, ormai lo conosciamo, ma mi aspetterei di più dalla sinistra, siamo il paese che rilascia più cittadinanze di tutti i paesi ue, vuoi vedere che inserire un quesito del genere è come spararsi su un piede?
Sembra che si divertano a perdere cosicché possano lamentarsi della destra che li limita
Ha ragione drantonialini: la colpa più grande del centrosinistra è stata fare peggio della destra che c’è attualmente al governo, anche se non sembra, gli elettori questo se lo ricordano e, vedendo che la situazione nel centrosinistra NON STA CAMBIANDO, votano (o no, in questo caso) di conseguenza.
Molte grazie per la risposta, molto interessante. Giusto una cosa, sulla cittadinanza: è QUASI vero che siamo il paese che ne rilascia di più, ma non del tutto, comunque non sempre. Nel caso interessi, i dati al link Eurostat https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Acquisition_of_citizenship_statistics
In ogni caso, a quanto mi risulta (ma ho letto velocemente), il referendum sull’argomento è quello che ha avuto la maggiore percentuale di NO, tra il 35% e il 40% dei voti, un valore molto elevato, considerando che i votanti erano già una selezione dell’elettorato meglio disposto.
PS. Dimenticavo. Non ho molto da aggiungere a quanto già detto, tuttavia, piaccia o non piaccia, a torto o a ragione, il non voto è comunque espressione di una volontà, e i promotori di un referendum dovrebbero valutare meglio il ricorso allo strumento. Si può discutere dell’opportunità del quorum, ma esiste, e è legittimo farvi ricorso. Poi si possono fare tutte le considerazioni, ma è bene ricordare che nel referendum istituzionale del 1946 la monarchia, nonostante avesse trascinato il paese nel peggior disastro da secoli, ebbe quasi 11 milioni di voti, contro i quasi 13 milioni della repubblica, o anche quello sul divorzio ebbe il 40% di voti a favore dell’abrogazione della legge che lo consentiva, per quanto possa ora sembrare strano. La base inerziale è sempre molto forte, e con queste premesse e in questo contesto sarei stato sorpreso dal raggiungimento del quorum.
Anche io ho 2 figli, 18 e 20 anni, e sono andati a votare, non importa cosa si vota ma il votare è una delle poche possibilità di farci sentire da chi pensa solo ai propri interessi. Ma certo, se si doveva andare a manifestare sotto la sede della propria squadra di calcio perchè vendono il giocatore preferito, allora si, li tutti in prima linea, se si tratta di pensare al PROPRIO futuro e a quello dei giovani, allora chi se ne frega, tanto io ho papino che mi sovvenziona, non sono mica uno che rischia di prendersela in quel posto se il datore di lavoro si sveglia con la luna storta, o forse sono uno che crede davvero che la destra faccia gli interessi del popolo e non solo quello delle elite
Con tutto il rispetto, è proprio questa mentalità di: non è obbligatorio votare, ma se non voti sei parte del problema che sta affondando il sistema
E come scriveva un certo giornale, anche non votare è una scelta legittima: https://www.repubblica.it/politica/2022/06/11/news/referendum_giustizia_12_giugno_commento-353343587/
Io non grido mica alla democrazia in pericolo o altro solo perché un referendum inutile non viene minimamente considerato dagli italiani (30% è anche troppo, considerando che nello stesso maggiore partito di opposizione, il pd, il presidente, bonaccini e la segreteria, schlein, hanno idee diverse, tralasciamo tutte le mini correnti che sostengono a tornate alterne una parte piuttosto che un’altra, tralasciamo che ci sono ancora renziani che non si capisce perché non vengano trovati ed epurati in modo da avere quantomeno una linea “”comune””
Ripeto: io di sostenere i vari intrallazzi del pd, con ogni schieramento che fa il franco tiratore (renzi docet) non ne ho voglia, beati i tuoi figli che ne hanno, io mi sono stancato anche solo di tenere in considerazione ciò che dice il pd.
Avessero almeno una linea comune, ma sto chiedendo troppo evidentemente.
Però ieri il mare era una tavola!
Sono contenta di essere andata a votare. Chi non l’ha fatto e si astiene, nelle votazioni in generale, non si rende conto che piano piano sta uccidendo la democrazia e che un gruppetto deciderà per lui, meschino!
https://youtu.be/sE4EgIG0pew?si=tU_H4qYpkDMN1p6I Coraggio vinceremo!
Che fine ha fatto il mattone?
Come ho già detto approfittando di questo spazio che Nat ci mette a disposizione, io sono sempre andata a votare. E questa volta ne sono davvero orgogliosa. C’era l’occasione di migliorare le condizioni di lavoro di persone in difficoltà. Magari era poca cosa, ma anche le piccole opportunità non devono essere sprecate. P.S.: una mia amica, che in molte cose ha opinioni diverse dalle mie, mi ha detto che in italia ci sono molte meno persone in difficoltà di quel che io credo e che il risultato di questi referendum lo dimostra. Non so. In questo momento sono un po’ confusa.
Ho votato tutti i Referendum,come potessero riguardarmi,con scienza e coscienza.
Ma la responsabilità più grave della sinistra,ferme restando tutte le critiche e l’orrore generato dalla sua incapacità di governare onestamente, nonché di aver trasformato i lavoratori in carne da macello e gli asili ed i ricoveri per anziani in business nonostante i maltrattamenti, essersi.impossessata dei fondi pensione altrui come una risorsa personale,la colpa più grande, ripeto ,è di essere stata peggiore della destra attualmente al governo.
E solo un tipo diverso di sterco da cui temo non nascerà più niente.
La pietra al collo se la sta mettendo l’Italia, ormai non crede più nemmeno di poter incidere e decidere nulla neppure con il referendum. Uno stivale si protegge dall’acqua alta mentre un vecchio scarpone malandato, come sta diventando, cola a picco.
P.s. comunque grazie a Natangelo del sorriso serale, ho apprezzato il costume rigorosamente rosso cgil!
Non ho parole, sentire dei giovani che dicono che non sono andati a votare perché c’era il quesito sulla cittadinanza è una cosa che fa rabbrividire. Potevi non prendere quella scheda o votare no. Hai bisogno di sentire cosa dicono gli altri perché ti fa fatica approfondire le cose e informarti adeguatamente? Che società di 💩 è diventata. Siamo un paese razzista ignorante e profondamente menefreghista. Coltiviamo solo il nostro orticello, quando va bene, altrimenti chissenefrega di tutto, qualcuno ci penserà. I politici poi ci mettono del loro ma non diamo la colpa solo a quei disgraziati strapagati imbelli incompetenti e incapaci. Il referendum è l’ unica opportunità che abbiamo per dire la nostra, ora la meloni vuole portare la soglia delle firme a un milione e individuare una soglia minima per regione e forse qualche altro trucco per screditare la corte costituzionale. E noi zitti ovviamente, dato che non riusciamo neppure ad esercitare un nostro diritto, che pena!
Molti pensavano che la cittadinanza veniva regalata con i punti del Conad, anzi no della Coop che è più rossa..
A Modna,in center,in Piasa Grand,sotto a la Ghirlandeina a ghe na preda rossa, le ciameda la Preda Ringadora.
È stata espressione di libertà, per chi salendoci sopra si mostrarsi alla gente cui si rivolgeva con la parola ,nel medio evo..
E’ innocente di colpa la sua durezza ,quasi complice della restituzione della libertà dello spirito di chi l’ha cercata precipitandovi sopra.
Landini ha la sua pietra di libertà dalla fogna.
Ma non ha finito di capire tutto.
Lasciamolo capire un altro po’.
Errata corrige non fogna ma gogna
Bisognava andare a votare per dare un segnale di voler cambiare le attuali norme che non fanno altro che sfruttare i lavoratori, possibile che non si sia capito questo ?
Erano Referendum soprattutto per i lavoratori e per i giovani futuri lavoratori, se si raggiungeva il quorum e vinceva il SI si dava un’arma in più ai sindacati ed allo schieramento di opposizione per sollecitare il governo a cambiare quelle leggi.
Votare si deve, sempre! “Io sono una goccia nell’ oceano,ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più povero.” (Madre Teresa di Calcutta)
Il 70% non ha votato. Tutti coglioni? Siete sicuri voi del 30% di avere ragione?
No, personalmente non penso affatto di avere ragione. Ho letto attentamente i quesiti referendari e ho pensato di poter dare una mano a migliorare le condizioni di lavoro di tante persone. Tutto qui.
Sì ma infatti: evidentemente va bene così a tutti. Poi che nessuno si lamenti se è precario, se si infortuna sul lavoro e lo mollano a casa, se viene licenziato in tronco, ecc ecc. Io il lavoro ce l’ho, è a tempo indeterminato e di sicuro non mi licenzia nessuno…come direbbe Donatella: ma andate affanculo va’!
A Romeo.
La consistenza della sua argomentazione basata sulla percentuale maggioritaria ( 70%) di astenuti che avrebbe ragione nell’ inerzia ad interessarsi delle condizioni di maggior tutela del lavoro,, non tiene conto che. i Referendum hanno riguardato circa 20. Milioni di persone,.in possesso del diploma della scuola dell’obbligo ,semplici operai in vari settori. ai quali è stata data l’occasione di abolire norme a favore datoriale( Del padrone) lasciate quindi inalterate ed in vigore.
Mi spiega cosa c’è da essere contenti a dar.ragione al padrone?
Quanto al Referendum di cittadinanza estraneo a quelli di cui sopra non c’è stata nessuna furbizia nel proporlo insieme poiché i costi vivi di allestimento dei i seggi, la stampa delle schede,la retribuzione dei componenti i seggi,la disinfestazione degli ambienti successiva sono stati in tal modo più contenuti.
Oddio! Ho fatto scuola!😂😂
La prima domanda da porsi: all’estero come funziona? In paesi piú avanzati come Svizzera, Scandinavia, etc. la legislazione é molto piú liberale, basta a volte un SMS per liquidarti. Risultato? Stipendi piú alti, maggior facilitá nel trovar lavoro, maggiore competitivitá. Se i referendum sul lavoro fossero passati, sarebbe aumentato precariato e lavoro nero, proteggendo i posti di pochi privilegiati. Facciamo un referendum per equiparare i contratti statali ai contratti privati: sono certo che il Quorum lo superiamo abbondantemente. Ció premesso, il quorum semplifica il sistema: se sei per il SI vai a votare, altrimenti ti astieni in quanto votar no é lo stesso che votar si. Ció detto aspetto la matitona che affonda in Schlein e Giorgia che se la ride!!!
Beh, sembra che ci siano delle “new entries” e ne gioisco, anche se c’è una bella differenza fra la decenza del giovane Gianfranco, che argomenta, magari non sempre in modo centrato, ma apprezzabilmente convinto e lo stupidotto che flasha misere ridicolaggini alla moda di facebook. Ciò che mi lascia più sbalordito è il senso di appartenenza alla squadra del cuore a prescindere, che induce ad allinearsi alla fazione scelta, senza entrare nel merito, ma cercando motivazioni astruse. Colpisce il fatto che su 35 commenti, a parte qualche accenno da parte delle “vecchie compagne”, ci si sia approcciati spesso ai leaders, alle tattiche, agli schieramenti partitici e quant’altro, ma nessuno che abbia affrontato i quattro quesiti referendari che riguardavano il lavoro. Quindi, credo che tutti noi, compresi giovani in attesa di lavoro e vecchi pensionati, saremmo tenuti a ripassare la sostanza di questi referendum. Chiarisco che ho delle fondate idee che ho professato per tutta la vita, ignorando il boss di turno, appunto perché ho la presunzione di perseguire comportamenti solo in linea con la morale che ne consegue, alla faccia di chi strepita su scelte ideologiche, come se fosse una bestemmia, anziché essere la scelta più ponderata. Forse, se anziché partecipare alla bagarre inscenata fra le personalità politiche che volevano intestarsi chissà quali meriti ed invece si fosse parlato solo del merito dei referendum, in questo caso si sarebbe saputo che il numero 1 voleva reintrodurre il famoso art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Lo Statuto per un lavoratore è come la Costituzione per un cittadino; sono conquiste costate sangue reale e virtuale per delineare i rispettivi diritti: Renzi aveva abolito l’art.18 col quale il lavoratore, dopo aver intentato causa al padrone, poteva essere reintegrato nel suo posto se veniva licenziato senza giusta causa e l’aveva sostituito con un’indennità massima di qualche mese. La CGIL indisse uno sciopero generale contro quell’obbrobrio di legge ed ora la Bagonghi che ci governa dice spudoratamente che si tratta di resa di conti a sinistra, senza capire che la materia del lavoro riguarda anche quelli di destra. Forse, se si fosse entrati nel merito, avrebbe votato il 90% della popolazione. Numero 2: un lavoratore licenziato ingiustamente dal padrone di una ditta con meno di 15 dipendenti può denunciare il datore di lavoro ed il giudice stabilirà l’entità dell’indennizzo. Questo se avessimo vinto il ballottaggio. Avendolo perso rimarranno le condizioni precedenti, cioè che al massimo il giudice potrà obbligare ad un risarcimento di 6 mesi. Vorrei vedere chi fa una causa per un importo massimo di soli 6 mesi. Numero 3: ora siamo in una jungla di contratti e la precarietà, oltre agli stipendi risibili sono la norma, mentre se vince il si i contratti a termine dovranno essere motivati e non ripetuti all’infinito, in modo da restituire dignità ed una certa tranquillità economica ai giovani lavoratori. Numero 4: ormai, ditte grandi e medie non assumono più personale operativo, perché preferiscono affidare i lavori meno qualificati a ditte esterne tramite appalti al massimo ribasso. A loro volta le ditte aggiudicatrici subappaltano a ditte minuscole che spesso transigono sulle norme di sicurezza (ogni giorno assistiamo a morti assurde sul lavoro). Se avesse vinto il si, sulla prima ditta appaltatrice sarebbe gravata la responsabilità dei danni e delle morti avvenuti nelle ditte a cascata. Ora i morti non vengono risarciti perché i padroncini si dichiarano falliti al primo danno. Non parlo del quinto quesito perché se fino ad ora si è dibattuto degli interessi precipui del lavoratore, qui entra in campo la sensibilità personale, la formazione politica, il rispetto per l’umanità il senso dell’accoglienza. Tutte qualità che possono anche mancare senza squalificarne l’attore. Premesso tutto ciò mi chiedo: cosa c’entrano i partiti con e le rispettive curve sud? I lavoratori, come sempre imbevuti di martellante propaganda da ogni medium, hanno disertato le urne contro il proprio interesse. Per ignoranza indotta. Come sempre. Succede così anche per le guerre. Buon futuro ragazzi inesperti.
I lavoratori astenuti dalla votazione ( 70%) referendaria,che prendono una paga da neri,lasciati a casa a semestri alterni,senza elmetto, con inquadramento di Apprendista anche a cinquant’anni, ora andranno a comprare il Contratto di Lavoro di categoria per sapere chi è l’assassino di Garlasco.
Paolo Pulvirenti ,questi Referendum sono la pietra militare del riconoscimento del viraggio a destra dei lavoratori,ignoranti persino verso la riconquista dei propri diritti, per convergenza ideologica alle volontà ed esigenze datoriali.
Il prossimo passo potrebbe essere la sottoscrizione di schiavitù e la castrazione da musico per i giorni festivi.
Una mia amica, fan di Matteo Renzi (sic) ha paragonato l’articolo 18 al matrimonio indissolubile, dove il titolare è costretto a riprendersi un dipendente anche quando il rapporto di fiducia è venuto meno.
Sulle prime ho trovato il paragone stupido, ma riflettendoci mi dico che i giovani ragionano davvero così: se hai un padrone scorretto, chi te lo fa fare di obbligarlo a tenerti?
Molto meglio aggiornare il curriculum e tentare la fortuna altrive, magari dove il lavoro è meno asfittico, magari all’estero.
Questo è il modo di ragionare tipico degli statunitensi, che hanno un mercato del lavoro più dinamico del nostro e dove un licenziamento non è la fine del mondo.
Credo che abbiano la loro parte di ragione, ma ci vogliono dei correttivi.
La mia prima critica poggiava sul fatto che si è combattuta una stupida battaglia contro i fascisti ( mi scusino gli ignoranti che non si accorgono di essere comandati dalla nipote del crapun, da cui ha mutuato il nazionalismo, che porta sempre a guerra, l’arroganza, che porta sempre a scontro sociale, la dottrina economica, che blinda le classi sociali e penalizza i ceti meno abbienti. Per non parlare di corruzione, connaturata ai sistemi totalitari, come il presente), partendo dal presupposto che ognuno fosse sufficientemente edotto sulla storia politica e sindacale del belpaese. Uno stato che rincretinisce i sudditi con vagonate di grandi fratelli o di isole dei famosi, uno stato il cui share maggiore vola su gabibbi e striscie le notizie, mentre informa sulla politica con programmi a base di deldebbi, di giordani e di porri, non può essere battuto sul piano culturale ma, forse, solo sul gossip. Penso che occorresse assoldare Mahmud, Olly, Fedez e far pervenire alla ex classe media ed agli ex proletari il loro linguaggio per spiegare il significato delle rivendicazioni, un tempo sacrosante ed oggi ritenute ininfluenti. Sono convinto che, come sempre, le due fazioni abbiano votato contro, senza sapere di aver usato la mazza di Tafazzi, anziché la matita dei diritti. Ma l’errore più grande lo ha fatto la sinistra tentando di intestarsi una lotta non solo sua, ma soprattutto sindacale. Ed il fascio gode. Cara Prof. Drantonialini, anch’io sono turbato e mi aspetto che gli astenuti, una volta caduti dal barcone delle garanzie, chiederanno la tutela della CGIL (che, porca miseria, viene sempre, erroneamente, offerto). Anch’io sono tentato di dire loro: “ben vi sta”, i padroni si combattono insieme, mentre essi cercano di dividerci, facendo leva sulla nostra ignoranza, presunzione, o su qualche spicciolo dividente. Però poi, comprensibilmente, un giovane ci risponde, ripetendo gli efficienti slogan della Bagonghi: ACCETTATE SOLO I VOTI CHE VANNO BENE A VOI! Costoro, figli della pubblicità e delle faccette recitate, non sanno che lo Statuto dei Lavoratori, con le garanzie connesse, ce lo siamo conquistato con sudore e sangue, contro la volontà del padronato. Noi abbiamo il privilegio del benessere, della pensione, delle tutele sociali, ma loro le considerano, sotto le menzogne della Bagonghi, delle ingiuste acquisizioni. Non sanno che ci sono costate anni di battaglie, scioperi di botte della polizia fascista. Ecco perché, per il loro bene, dobbiamo sforzarci di capire il loro linguaggio ed aiutarli nelle loro frustrazioni. Temo tuttavia che la riedizione del ventennio del XIX secolo sia ormai prossima ventura. Cara Close the door, detta così verrebbe da dire: “Perfetto, ma perché non ci ho pensato prima?”. Per esperienza so che un padrone, quando non ti vuole più, trova sempre la strada per cacciarti, il matrimonio è un’altra cosa. Adire poi all’art.18 non era mica obbligatorio. A me è capitato di essere cacciato dalla (SIP) ex Telecom, nel 1970, solo per motivi politici. Ero sposato ed avevo due figli. Se ci fosse stato l’art. 18 avrei riottenuto il mio posto di lavoro, oppure una congrua liquidazione. Oggi forse il “bamboccione” pensa che, in fondo, la mamma gli darà ugualmente i soldini per la discoteca, ma la povertà, specie senza diritti, avanza. I posti di lavoro, un lavoro dignitoso, diminuiscono a vista d’occhio, nella preoccupazione dei soli sindacati e dei vecchi, che ne conoscono la condizione. Gli americani hanno un mercato del lavoro più mobile, ma un ascensore sociale più dinamico, dove un povero può tornare ricco, mentre qui da noi, se vai nella strada non ne esci più. Inoltre gli stipendi sono più alti dei nostri, per cui hanno meno garanzie, ma maggiori margini di recupero. Non credo che il modello americano sia il più intelligente da seguire. Meglio il nostro pre-Berlusconi.
Una volta i sindacati combattevano per i diritti dei lavoratori, ora (purtroppo) pensano solo a fare politica e al numero delle tessere.
E a tal proposito, ti racconterò una storiella divertente:
Mio papà è uno che rompe il ca***, ma di quelli bravi, i suoi colleghi, viste le sue “doti”, lo avevano convinto a candidarsi alle elezioni sindacali della loro azienda, sicuri che sarebbe stato eletto nell’RSU, visto il folto numero di sostenitori.
Senonché, i membri dell’RSU uscente (4 persone) e il loro sindacalista di riferimento hanno deciso di estrometterlo dall’elenco dei candidati, accampando la scusa che erano disponibili solamente 6 candidature (per 4 posti disponibili) la lista, quindi era completa; fatalmente, lui sarebbe stato il settimo candidato, e quindi fuori da suddetta lista.
Peccato che poi, l’elenco esposto per le votazioni era composto da SETTE CANDIDATI, e, alle legittime proteste di mio padre e dei suoi sostenitori è stato risposto, da un rappresentante dell’RSU, che non lo vogliono nell’RSU (lui è una persona integerrima, non corruttibile, non ricattabile, che si batte sempre per la verità e la giustizia).
Alla luce di questo, diversi suoi colleghi (lui compreso) hanno restituito la tessera sindacale e, il sindacato è passato per essere “corrotto, venduto al padrone, associazione di mafiosi” e altre cose poco piacevoli.
Concretamente: non hanno fatto una bella figura.
La storia che mi hai raccontato è esemplare dell’equivoco nel quale si cade regolarmente sul giudizio delle Istituzioni. Si confonde l’idea con la persona che l’indossa senza distinguere le pulsioni della stessa. Fino a qualche anno fa fui comunista, prima di capire che non era altro che una meravigliosa utopia. Non so cosa tu conosca del marxismo-leninismo, di Trotsky, Stalin o Mao. Ti assicuro però che il messaggio politico era affascinante: l’idea della presa del potere da parte della classe operaia che sovvertiva la logica capitalista secondo la quale la misura di tutto era il denaro! Grazie a quella idea è nata la rivoluzione del ’68 con le conquiste conseguenti. Fino ad allora vigeva un autoritarismo ed una violenza del potere che schiacciava ogni minimo dissenso. Ogni “comune” falliva per la scoperta del “privato” da parte di qualcuno, però si sognava un futuro migliore, senza differenze e tanto meno discriminazioni. Cosa significa questa premessa? Significa che l’idea di onestà esiste e mi riempie anche nella malaugurata ipotesi che mio fratello sia disonesto. La fedeltà esiste anche se tu tradisci la tua donna (o viceversa). Ma il riferimento è e deve essere l’idea, non la persona. Per un credente, se un prete si tromba una o più fedeli, oppure si spancia di pedofilia, nessuno penserà che allora dio non esiste e che la religione è un imbroglio! Ho conosciuto fior di mascalzoni disonesti dentro il partito che servivo, ma mai ho pensato che la responsabilità fosse del partito stesso, così come, d’altra parte nessun merito aveva nel comportamento virtuoso dello stesso. Se tu professi un’idea, questa non ti tradirà mai, ma sarà molto probabile il contrario. Tutti i segretari del mio partito di allora hanno commesso errori, a mio parere, imperdonabili, ma si trattava sempre di interpretazioni diverse dalle mie. L’idea volava sempre più in alto di costoro. Non c’era nessun partito che metteva il nome del padrone nel simbolo, perché non erano organismi padronali. Insomma la politica era una cosa seria. E non tornerà ad esserlo fino a quando le nuove generazioni non capiranno che non c’è bisogno di duci da seguire, ma di princìpi da porre in atto. Sempre nella logica antifascista, per circoscrivere il cancro dell’umanità.