Fermo!
Certe storie scavalcano chi le racconta, ne superano l’intento e arrivano dove non immagini. Per me con Cenere, il mio ultimo libro, è stato così. Sabato 10 maggio mi porta a Fermo, dove alle ore 18 sarò nel bellissimo Auditorium San Filippo Neri ospite dell’associazione L’abbraccio di Montegranaro. È un evento che da molti mesi sto costruendo insieme a questa splendida realtà, L’abbraccio, e sono emozionato all’idea di portare Cenere tra persone che si occupano della vita nella sue espressione più delicata: quella di chi soffre. Ne parlerò con la Dott.ssa Francesca Giorgi, Direttrice dell’Oncologia Medica dell’AST di Ascoli Piceno e concluderà l’incontro la Dott.ssa Barbara Esperide, Psicologa dell’Hospice “La Farfalla”. L’incontro è a ingresso libero e al termine mi tratterò all’auditorium per salutarvi tutti e – per chi vorrà – disegnare un cane cattivo sulle vostre copie di Cenere (in sala ci sarà un book corner dove sarà possibile acquistarne). Fermo, ci vediamo presto e apprezzate che non ho fatto giochi di parole col nome della città.
🟠 CENERE. Appunti da un lutto
📅 Sabato 10 maggio, ore 18:00
📍 Auditorium San Filippo Neri, FERMO
🎟 Ingresso libero

Eh si, ci sono accadimenti nella vita che ti cambiano, a volte ti stravolgono e non necessariamente in negativo. Dopo una grande sofferenza si può scoprire o ritrovare grande amore (nei vari risvolti) e grande affetto, come Nat dà e riceve dai suoi lettori.
Basta non chiudersi in sé stessi..
Maktub 💗
Per chi conosce la sofferenza della malattia oncologica e quella degli hospice nel loro essere accompagnamento al fine vita, Cenere sarà una delicata carezza di conforto.
Molto bello e poetico l’incipit del post.
Si, Cenere può dare conforto e secondo me ha prodotto un piccolo miracolo: quando mia figlia (cugina) ha fatto fare il disegnino con dedica (😍) per mia nipote a Lucca collezionando, Nat ha detto che se voleva ( mia nipote) poteva scrivergli. Io dubitavo lo avrebbe fatto essendo riservata e un po’ “seriosa” per via delle sue vicende familiari e la morte della mamma, mia sorella.. E invece mia nipote mi ha detto che ha letto il libro ed ha anche scritto a Nat. Per me è questo il piccolo miracolo: questa ragazza ha aperto uno spiraglio nella sua corazza difensiva, e non lo immaginavo.
È così difficile a qualsiasi età accettare la morte di una madre amata (o di una persona amata, come tua sorella), non si è mai pronti anche quando ci si aspetta di esserlo. Ma quando si è molto giovani come tua nipote è certamente più complicato. Resta però molto prezioso il vostro affetto verso di lei, e di particolare sensibilità il gesto di Natangelo che le avrà fatto bene. Grazie Alessandra per aver raccontato questo frammento personale, triste ma bello come sa essere la vita.
Io penso che i libri possano aiutare in certi momenti, Cenere è uno di questi.
Ti ho ringraziato dopo il commento di Cosimo ma il suo posto era qui 🙂
Il Cancro non conosce il galateo! È sempre un’ospite indesiderato! È vero che san Filippo Neri diceva: “preferisco il Paradiso!” Ma è bello anche vivere.
Grazie a te per le tue parole e confesso che avevo un po’ di pudore a raccontare il fatto, non so il perché in realtà. Non l’ho spiegato neanche bene, prenderei troppo spazio..
Ne hai fatto un giusto accenno e lo hai spiegato comunque bene. 😉
Su Cenere mi pare nell’introduzione, ci sono indicati da Natangelo anche alcuni titoli di libri che lo hanno aiutato (un’idea molto bella). Magari anche tua nipote potrà trovare nuovi spunti. Io me li sono segnati.
Non mi è facile scrivere di queste emozioni, capisco, ora di più, quanto sia difficile affrontarli in pubblico.
I libri aiutano e certe volte consolano, è vero!
Ancora grazie a te
vorrei mandarti una carezza, Ale, se la accetti
Che bel pensiero, grazie 🫂
(Ora vi leggo tutto, eh)
Lo sai che la tua CommuNATy (cit. Gocciadichina 😊) è fatta di belle persone, vero!?
Oggi ne sono ancora più convinta
Il dolore unisce le persone. Per fortuna….
Cenere ha fatto la stessa cosa, ci ha uniti.
Ognuno di noi ha manifestato e continua a manifestare a Nat la propria vicinanza, il dolore che si prova (anche per gli altri) ed il conforto di non sentirsi soli nella tristezza. E qui torno alla frase che ho scritto più sopra
Cenere, al contrario di quello che si pensa, cioè che sia un libro triste, è invece una botta di vita, ti dà una carica positiva e ti riempie di dolcezza e di tenerezza e Nat è una gioia, una persona meravigliosa