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Un mondo in cui non vorrei vivere

Scritta vista stamattina su un muro e che mi ha ricordato molto il livello medio dei commenti online

“Gli stupidi trattano le battute sulle cose brutte con lo stesso disgusto con cui gli intelligenti trattano le cose brutte vere e proprie”(cit.)

L’altro giorno abbiamo fatto un giro nel mondo dei tifosi incazzati per una vignetta in cui si accennava a due squadre di calcio (in questo post). E tutti abbiamo riso e ci siamo sentiti migliori: tifosi che ‘per una vignetta!’ augurano tumori e morti violente, con tanto di insulti scritti sulle mie foto! Ahahaha!
Il problema non è il tifo, o l’avere a cuore una causa. I problemi sono la stupidità e la violenza, che sono trasversali e democratiche: nessuno si salva. Nessuno.
Per esempio ecco solo alcune – solo alcune, sottolineo – delle ‘reazioni’ alla mia vignetta sul 25 aprile (questa) su ‘liberazione’ e ‘catcalling’. Sia chiaro, non me ne sto lamentando, le riporto solo perchè il ‘quadro degli offesi‘ sia completo rispetto al discorso sui tifosi: cambia la causa ma uguale è l’incapacità di leggere una vignetta, linguaggio e violenza sono identici a quelli dei tifosi della squadra di calcio. Oggi, che è 26 aprile e la festa della Liberazione è passata, ricordiamoci che nessuno è migliore, neanche se crede di combattere per una causa giusta.
E ricordiamoci anzi che esistono battaglie giuste spesso rovinate da persone sbagliate, che credono di lottare per una causa e invece la trascinano nella loro cretineria. Succede che quando arrivano gli infoiati le persone ragionevoli tendono a lasciare il campo; ma se queste battaglie vengono lasciate solo agli infoiati, nel lungo periodo avremo perso tutti. E stavolta non parliamo di un campionato di calcio.

Comunque parliamo di una minoranza rumorosa, come sempre, in mezzo a gente che invece ha reagito con riflessioni divertenti o critiche costruttive o garbati ‘non mi piace’.

Vi lascio con un tweet scritto da una delle ultrà che mi hanno allietato il 25 aprile. È un tweet che, secondo me, svela un mondo. Un mondo in cui non vorrei vivere.

Ciao a tutti!

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