Vauro ha scritto un libro, uscito in questi gironi per Compagnia Editoriale Aliberti, che si intitola “io sono colpevole”: è una lunga intervista, quasi flusso di coscienza, di uno che la satira in questo paese l’ha fatta in lungo e in largo. Si parla soprattutto di Gaza e Palestina e di cosa significa raccontare in vignette un dramma come quello. E c’è anche un’ampia sezione di vignette: sezione a colori, per un autore che ha sempre disegnato in bianco e nero e capirete perché specifico leggendo il libro.
C’è tanto Vauro, quello vero. Ci sono i nasi adunchi, l’antisemitismo, il 7 ottobre, le flottiglie. E poi, leggendo, arrivo a questo passaggio sulla “cazzimma”. Ecco: per me – per chi fa un lavoro come il mio – è il complimento migliore possibile. E Vauro lo capisce: è toscano, e i toscani sono come i napoletani, solo che sono antipatici. E questa è cazzimma.
Grazie Vauro. Scusa se ti ho scritto un necrologio brutto. Quando muori te lo scrivo meglio. Viva la cazzimma.
Il libro, leggetelo. Merita
