Ieri ho ricevuto in redazione un pacchetto, ben chiuso e bello gonfio: sull’etichetta c’era scritto, grosso, “PERSONALE” forse perchè è giunta voce all’esterno che Travaglio apre col vapore la corrispondenza dei sottoposti. Nel pacchetto trovo due libri, che si vede che sono libri usati, cercati e recuperati con fatica. E poi una busta da lettere con dentro tante cartoline, tutte molto ‘brutte’ e vecchie, prese in un mercatino: sul retro delle cartoline, numerate in successione perché non si perda l’ordine, c’è scritta una lettera a puntate. Mi ha commosso molto anche se questo non fa testo perchè chi mi conosce sa che da qualche mese tutto mi commuove.
E il gioco di un lavoro come il mio è anche questo: non solo haters, querele, udienze, rotture di cazzi. È anche una dolcezza così: grazie mille, C, hai toccato nel profondo.
E ne approfitto per dire grazie anche a tutta la ‘community’ che da sempre – e specialmente in questo periodo delicato – mi scrive, mi sostiene, mi prende per culo, mi dà idee. E, a volte, mi commuove.
