Il coordinatore nazionale reparti mobili FSP della Polizia di Stato, Pasquale Alessandro Griesi, ha scritto una lettera al giornalista Nicola Porro. Nella lettera racconta di una chiacchierata avuta con suo figlio. Chiacchierata a proposito della mia vignetta (già querelata dai colleghi sindacalisti del SAP).
Io, come sempre, non commenterò nulla del testo. Vi metto il link alla lettera completa. Tenete presente che non ho modificato nulla del testo (eccetto i tagli, evidenziati nei punti in cui sono avvenuti, e i neretti, che sono miei) e che tutte le virgolette sono opera dell’autore.
Ecco la lettera:
[…] Un bel giorno mio figlio (6 anni) utilizzando un dispositivo elettronico, vede la vignetta di “Natangelo”, dove un poliziotto del reparto mobile con “casco” indossato e “manganello” in mano, massacra un ragazzino intento a chiedere il “dolcetto o scherzetto ” […]
Ed è così che l’articolo 21 della Costituzione più bella del mondo, l’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e l’articolo 10 della della Cedu, fanno davvero pensare se tutto sia davvero lecito e se quello che un tempo era “buon costume” sia ancora una regola della “buona” attività di informazione!
Per farla breve, mio figlio mi chiede il perché di tutto quel sangue, il perché è stato disegnato un ragazzino massacrato da un poliziotto.
Con non poco imbarazzo, senza sottrarmi ai doveri di padre, di cittadino, di poliziotto e sindacalista, ho dovuto spiegare a mio figlio che nella vita purtroppo dovrà confrontarsi con persone che la pensano diversamente da noi, che ogni testa è un mondo diverso e che tutte queste teste fanno parte della “società”.
[… ] purtroppo “Natangelo” che sino a ieri non sapevo chi fosse, evidentemente ha un pensiero distorto di società, ho dovuto spiegare al mio bambino che la polizia non va in giro a picchiare la gente, che i poliziotti ormai quasi tutti “quarantenni e cinquantenni” sono padri, mariti, cittadini, non massacrano bambini ma continuano nonostante il vignettista ad aiutare chi ha bisogno e cercano di fare il possibile a volte con sacrifici personali[…]
Questa era diventata la nazione di chi pensa di marchiare i rappresentanti delle forze dell’ordine e non isolare i manifestanti violenti, questa è la nazione dove si preferiva premiare chi va contro le regole e punire chi garantisce la pubblica sicurezza, i cittadini ora sono più consapevoli, hanno contezza di ciò che è!
Non so se mio figlio abbia compreso questa chiacchierata così complessa, anche perché alcune “teste” che dovrebbero comprendere, non vogliono farlo, non gli conviene ascoltare, sicuro alla fine mi ha detto che “non tutti i disegni sono belli e questo in particolare è da cestinare, racconta falsità!”.