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Qualche disegnino e una risposta

Su Il Fatto Quotidiano in edicola oggi ci sono un po’ di disegnini miei (lo dico per chi volesse ritagliarseli a giocarci a – boh – un gioco di carte qualsiasi)Rubo un po’ di spazio a questo post per una risposta. Chi segue questo blog sa che leggo tutti i commenti anche se non rispondo a tutti.
Oggi rispondo a un commento ricevuto ieri alla tavola in cui scherzavo sugli ‘argomenti da non scherzare’, sul fatto che spesso e volentieri mi tuffo su temi sui quali sarebbe meglio non fare vignette o battute o prendere in giro (cioè, questo post). La tavola nasce, sì, dalla tavola del giorno prima sulla questione palestinese ma anche da altre discussioni private mie.
Il commento al quale risponderò è questo:

Caro Nasty, questo blog è aperto a tutti. Siamo una comunità piccola, ma ci assomigliamo. Ci divertiamo, discutiamo, litighiamo, ci facciamo compagnia. Tante persone vengono qui ogni giorno, mi scrivono il loro pensiero, hanno un nick che mi permette di riconoscerli e di inquadrarli: c’è il polemico, il collezionista, la memoria storica, il critico, il metodico, il saggio e via così. Poi ci sei tu, da un po’ a questa parte: ho letto diversi tuoi commenti e mi ero fatto una vaga idea del personaggio sbarcato sui nostri lidi. Col tuo commento ultimo lo hai confermato: Nasty, mi spiace dirtelo ma sei ‘L’imbecille’.
1) Non conosci il mio lavoro ma non devo certo stare qui a giustificarmi o mostrarti tavole o vignette passate 2) cerchi solo polemica e hai la testa piena di imbecillità. E ora non venire a fare la vergine violata, ‘accetta le critiche‘, ‘ecco i dati di quello che dico‘ oppure ‘l’offesa è l’arma di chi non sa rispondere‘. La mia non  è un’offesa o un insulto, è un’analisi clinica.
Raramente rispondo, e ancor più raramente per dare dell’imbecille a qualcuno. Ma questo è il caso. Quindi incarta, prendi, porta a casa e facci il cenone di capodanno.
Noi tutti, ci risentiamo per la fine dell’anno <3

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