pazienza

Una storia di tredici anni fa

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Qualche giorno fa, quando ho pubblicato il mio fattariello d’addio per Napolitano, qualcuno ha storto il naso perché l’ho salutato con un “Animo, partigian!” commentando “AAAAAAA NAPOLITANO MERDA NON ERA PARTIGIANO”. In realtà il mio era un inside joke che ora spiego. Tredici anni fa disegnavo una serie che si chiamava “Nap e Nat” – parodia di una parodia, il Paz e Pert di Pazienza – in cui io scarso disegnatore facevo coppia partigiana con lo scarso presidente Napolitano per processare il cattivo Berlusconi (all’epoca imperante e in pieno delirio venereo). Questo qui è il primo episodio, che praticamente ricalca una tavola di Paz. È una delle cose cui sono più affezionato e quindi sticazzi e “Animo, partigian!”.

#Napolitano #giorgionapolitano #pazienza #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo

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Di |2023-09-25T13:04:28+02:0025 Settembre 2023|Categorie: news, satira, tavola|Tag: , |43 Commenti

Auguri Paz

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Non succederà, eh, ma se qualcuno mai mi dovesse chiedere com’è che a un certo punto io mi sia innamorato delle storie disegnate la risposta sarebbe in quel ragazzo che oggi avrebbe compiuto gli anni: auguri, Paz.
Grazie di tutto ❤️
(Questa tavola l’ho disegnata per il MAT Museo dell’Alto TAVOLIERE di San Severo (fg) ed è ancora lì esposta, evviva!)
#andreapazienza #paz #auguripaz #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo

P. S. I più attenti noterano che ho modificato gli occhi. Non ho resistito, non so perché sette anni fa mi prese a disegnare gli occhi in quel modo orribile

 

Di |2023-05-23T21:17:18+02:0023 Maggio 2023|Categorie: nat show, tavola, vita varia|Tag: |11 Commenti

Buon compleanno, Paz

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Il primo lavoro che io abbia mai letto di Andrea Pazienza è stato Penthotal.
Ero già all’università, circa dieci anni fa. Mi piacque la rottura di ogni schema che quel pazzo sbatteva lì con nonchalance totale. A me, che sono ignorante e ho sempre e solo amato i paperi di Paperopoli, Paz piacque perché rompeva tutto, mischiava le carte, giocava, amava, faceva trasparire tutto.
Mi ha fatto crescere portandomi su altri temi – tutti i temi che lui trattava – e altri stili – tutti gli stili che squadernava anche all’interno di una stessa tavola. Ho amato visceralmente Penthotal, Zanardi, Pompeo, le sue sturiellett’, Paz e Pert, tutti i suoi disegni. Mi parlava di sogni, ideali, cinismo, era beffardo e pazzo.
Quando anni dopo ho cambiato per l’ennesima volta casa, la prima cosa che ho cercato è stato un poster sufficientemente grande de “la città delle donne”, qualcosa che rendesse giustizia di tutti quei capelli e di tutto quel blu e di quelli occhi così azzurri che ancora li cerco.
Poi ho abbandonato Paz. Ho seguito tutte altre strade e mi sono innamorato d’altro, per tanto tempo.
E poi mesi fa, mi hanno scritto dalla Puglia parlandomi di una ricorrenza. Era Antonello Vigliaroli del Museo dell’Alto Tavoliere (ok, avrò sbagliato nomi e musei forse) e mi chiedeva un disegno per celebrare il (sarebbe stato) sessantesimo compleanno di Paz. Sono pigro, con ciò che non mi entusiasma. Ma in questo caso non potevo mancare.
E una sera – abbondamente in ritardo di un mese sulla scadenza – riprendo tutti i miei Paz, che intanto si erano disseminati tra scaffali, librerie e traslochi. Sono passati dieci anni, non ho ancora l’età che aveva Paz quando è morto. Quella notte anzichè disegnare un omaggio come avevo promesso, ho tirato tardi rileggendo le sue cose. Con occhi meno freschi, meno incantati dalla novità. E Paz mi parlava d’altro: mi parlava, nelle stesse tavole e negli stessi disegni di dieci anni prima, di amori fatti a pezzi, di disincanto, di una volontà che si spezzava. Di un mondo che lo costringeva giù. E di un ragazzo meno ragazzo che non si sarebbe mai fermato e stava partendo verso altre mete, lasciandosi alle spalle la sua generazione che moriva in strada o in un ufficio a timbrare il cartellino. Paz partiva per raccontarci Astarte, per uno Zanardi medioevale, per chissà cos’altro.
E immagino che fra dieci anni, magari, per un’altra ragione, riprenderò in mano un disegno di Paz e, magari, mi parlerà di altro ancora che ora non immagino. E io sarò più vecchio di lui quando è morto e sarò invecchiato male e le sue tavole mi prenderanno in giro per questo o magari mi faranno sognare come sogna uno che poi – alla fine – non è morto mai.

(Tutto questo per dire che ho consegnato la tavola con un mese di ritardo e che fa schifo perchè anzichè lavorarci mi sono messo a leggere i fumetti di Paz)

(Il disegno in questo post è esposto al Mat Museo dell’Alto Tavoliere, in Puglia, insieme a tanti altri omaggi di gente che sa disegnare in una mostra dedicata al 60° compleanno di Paz inaugarata ieri, 22 maggio, per la rassegna ‘Buon Compleanno Paz!’, nella Città di San Severo (FG),ad opera dello SPLASH! Archivio Andrea Pazienza)

‪#‎pazweek‬

Di |2018-02-20T13:57:10+01:0023 Maggio 2016|Categorie: nat show, tavola|Tag: |2 Commenti
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