Nat per Il Mucchio Selvaggio
Miei cari amici, sul numero di Febbraio de Il Mucchio Selvaggio (dopo il mio bel diavolone che aprì il numero 666), c’è un articolo molto interessante. Interessante perchè parla di me, chiaramente. Ringraziasi in proposito la squisita Mele con la quale si ha in sospeso un caffè selvaggio.
Il reportage si chiama Matite In Fuga e per la prima volta nella storia del giornalismo, credo, infoca (mi si passi lo spagnolismo) la questione crisi e futuro dei giovani dal punto di vista dei satiri. Tre satiri intervistati parleranno dei propri paesi di fuga. Eccosì io vi parlerò della Spagna, MP della Germania e il mio vecchio sodale Fricca della Francia.
Le ragioni che ci han spinto a partire sono diverse cosìcome quelle che, forse, ci han spinto a tornare. Io non posso parlare per gli altri due (leggetevi l’articolo) come per gli altri tanti all’estero o magari in Italia. Vi invito a leggere Il Mucchio. Posso solo dirvi dell’amarezza che magari c’è dietro a queste scelte mai semplici anche quando vissute con vera e sincera gioia, assoluto senso di rinnovamento. Io personalmente non sono andato e rimasto in Spagna in quanto matitainfuga nè in quanto deluso: a 24 anni non ci è concessa ancora una delusione tanto drastica, per fortuna, e sarei ridicolo se parlassi così. Io l’ho fatto per istinto. Diciamo anche che in quanto vigliacco per natura ho l’amore per la fuga incorporato (di serie) che non mi lascia mai tranquillo in un posto. Per la satira, poi: il nostro è un paese mentalmente povero e nessuno di noi crede in Chisciotte.
El Quijote, invece, me lo immagino che va in giro per la Spagna, non fermo in posto. L’ho visto ad Alcalà l’Ottobre scorso, a 30 km da Madrid, in groppa a ronzinante scornarsi contro i mulini, seduto su una panchina, in una strada di periferia, in una dipinto a l’Hosteria del estudiante. Ne ho visto uno nei miei ‘colleghi’ in Andalusia, in Catalunya, in Brasile, nelle bellissime donne della baia di Victoria, in Portogallo, nei paesi baschi degli occhiali scuri di Lolo, nel Sud della Francia, a Parigi, nei treni a lunga percorrenza ed economicissimi, in un aereo Lowcost, in un cameriere a Milano, in una metropolitana di Barcellona di Roma di Napoli con una cartellina per disegni in mano. Ce ne sono tanti. Tutti, molti, quelli veri, spesso controcorrente e spesso controvoglia. (Sono stucchevole, lo so)
Per leggere l’articolo de Il Mucchio, lo troverete a breve nel gruppo Facebbok. Qui lo posterò più in là.