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Come Non Letto:morto Forattini, addio Vauro

Ecco la mia rubrica “Come Non Letto” pubblicata da Il Fatto Quotidiano il 6 novembre 2025

La satira disegnata sta morendo, una matita alla volta. Dopo Vincino e Staino, adesso 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐠𝐢𝐨 𝐅𝐨𝐫𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐢. Vignettista per antonomasia, aveva 94 anni: mi spiace, ma come ti dispiace quando muore un parente troppo vecchio perché tu possa davvero sentirlo tuo. Per la mia generazione – classe ‘85 – “𝑖𝑙” vignettista è un altro: 𝐕𝐚𝐮𝐫𝐨. E siccome lui lo conosco meglio, ha comunque settant’anni e se li porta male, ho pensato – vignettista per vignettista – di portarmi avanti col suo coccodrillo.
𝐕𝐚𝐮𝐫𝐨 𝐞’ 𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐫𝐞 nella clinica dove i figli e la compagna lo avevano stipato negli ultimi anni insieme a quelle orribili casacche russe di cui era collezionista e assistito da soli 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐢 𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐞𝐬𝐜𝐡𝐢. Le esequie muoveranno dalla sua casa romana: il corpo, conservato sotto vodka, sarà esposto – 𝐜𝐡𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝟗𝟎 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐢 – in direzione della Piazza Rossa. I suoi disegni sulla prima pagina del 𝑀𝑎𝑛𝑖𝑓𝑒𝑠𝑡𝑜 e poi su quella del 𝐹𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑄𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑜 erano un appuntamento imperdibile per quei pochi che lo amavano.

Quanti pranzi insieme ci siamo fatti Vauro, e – nonostante fossi 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐮𝐦𝐚𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐚𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐂𝐫𝐞𝐦𝐥𝐢𝐧𝐨 – raramente offrivi. Quanta vodka mi hai costretto a bere, quanti “𝐵𝑖𝑠𝑐ℎ𝑒𝑟𝑜” ho dovuto sentire. Non ci siamo presi subito: a unirci, col tempo, il tuo rincoglionimento galoppante e la mia innata bontà d’animo. 𝐀𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐨𝐥𝐞𝐫𝐜𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐞. Andavi dicendo in giro che ero il tuo erede, costringendomi a smentire a gesti dietro le tue spalle, toccandomi la tempia con l’indice. Ci mancheranno i tuoi omini brutti e tutti rincalcagnati, Vauro. 𝐃𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐞𝐧𝐧𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐯𝐢 𝐩𝐢𝐮’ 𝐫𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞, ma ti si voleva bene lo stesso come a quel nonno inopportuno che si ostina a far battute. E ora che non ci sei più possiamo dircelo: anche negli anni d’oro queste gran risate non ci sono mai state. Ma dopo Forattini, con te 𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐭𝐢𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐦𝐚𝐞𝐬𝐭𝐫𝐨. Addio Vauro: in vita non sei mai riuscito a farci ridere, ma stavolta almeno 𝐬𝐞𝐢 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐨 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞.

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