Ciao Nap!
Chi conosce il mio lavoro dall’inizio-inizio-inizio sa che con Napolitano se ne va uno dei personaggi che più ho amato disegnare. Questo è un fattariello di qualche anno fa.
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Sei fortunato Nat, anch’io qui da Bologna penso sia stato un buon presidente, noi lo abbiamo molto amato e accolto con grande calore..
Ricordo alcune vignette di Nap e Renzie in rapporti molto cordiali, si fa per dire! La più bella, che sono andata a ricercare ora, è “Napolitano blinda l’italicum” 🤣
Anche le imitazioni di Crozza mi facevano ridere tanto.. Beh ha vissuto a lungo e sarà ricordato nei libri di storia come il primo Presidente che “regnó” due volte..
Nap è partito! Nat! È rimasto! Intanto a Nap: dedico questo pezzo del Requiem di Mozart.
Anche io sono dispiaciuta per la morte di Napolitano. È stato un buon presidente, come lo è Mattarella. Bello questo episodio, avrei voluto conoscerlo anche io. 🙏
https://youtu.be/mhYCaQkbkyw?si=y0XQGMM1HIqS0Q-Y
La morte è la curva della strada
di Fernando Pessoa
La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
esistere come io esisto.
La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s’è smarrito.
Tutto è verità e passaggio.
Addio Presidente,ciao Nap.
Ciao Nap?!? Questa è la goccia che fa traboccare il vaso…
“Parce sepulto”: va bene. Ma io non lo rimpiango, né come politico né come presidente. Da politico teoricamente di sinistra, è stato invece un difensore indefesso dello status quo; e come presidente resteranno attaccate al suo nome l’ambiguità e la reticenza sull’affaire Mancino/trattativa Stato-mafia.
Altro è ovviamente la matita di Nat, in grado sempre di rendere godibile qualsivoglia fattariello e relativo protagonista… perciò grazie, come sempre;)
riposi in pace, con una cartolina da Budapest nel loculo.
Mi sei piaciuto tanto oggi Nat. E mi è dispiaciuto meno Napolitano di sempre. Faceva solo quello che corrispondeva al suo pensiero. La saluto anche io , O ‘Re
Nap sta a Nat come Pert sta a Paz!
Ovvio la differenza tra i due presidenti è imbarazzante, mentre quella tra i due artisti si va sempre più assottigliando. Complimenti, Mario, diventi stilisticamente ogni giorno più completo.
Giorgione non mi è mai stato politicamente simpatico, ma forse era una persona gentile e alla mano, non lo so…
Comunque ha campato più che bene fino a novantotto anni, non può lamentarsi direi.
Ehi Nat, questa vignetta me la ricordavo. Io sono un po’ giovane e non l’ho conosciuto come politico, ma da come tu (e altri) lo avete descritto, sembra proprio una brava persona
Sei troppo gentile, davvero
È bello il tuo ricordo personale, Nat, ma un conto è la persona, su cui non mi esprimo (sarebbe piaciuto anche a me, conoscerlo in pizzeria), un conto è il Presidente molto politico, che ha fatto di tutto per conservare l’esistente, per portare avanti riforme poco democratiche, per emarginare magistrati bravi e corretti, per nascondere la trattativa stato mafia, ecc. Ha dato un grosso contributo alla distruzione della sinistra, con i governi delle “larghe intese”. Insomma no, sul piano politico non ha lasciato un buon ricordo.
P. S. Questo non toglie che fosse un uomo coltissimo, un politico di altri tempi, che sinceramente mi spiace non aver vissuto
…ehm…tempi che mi spiace non aver vissuto… il soggetto…
proviamo ad immaginare che in qualunque direzione vada un’anima,si debba fermare a Marrakech. Come si troverebbe l’anima vestita Armani di O’ Re?
Ha ragione Nonni.Il peccato originale é Budapest.
Tutto comincia da Budapest.Se oggi ci troviamo la Gioggia al potere é perché la sinistra italiana a tradito, rinnegando se stessa a Budapest. II resto ,da Bottino Craxi a Gioggia passando per il Cainano é conseguenza.
non conosco questa storia di Budapest, potresti linkare qualcosa per approfondire?
Cerca su Wikipedia Rivoluzione Ungherese del 1956
olo……ah, però…..questa storia di Budapest….(arrivato da Marte o nato in anni non consoni alla scuola secondaria?)
tabella, eh…..se ne faccia una ragione.
Nat io comprendo il tuo sentimento. La persona, il carisma, l’età…
Però io che sono più attempato, io che ho conosciuto abbastanza bene qualcuno che aveva lavorato nel partito con lui facendo poi scelte diverse, penso che loro hanno creato nel bene e nel male la sinistra in Italia, fino all’attuale PD.
Quindi umanamente un commosso saluto. Ma politicamente… è un “ni”
Nella mia tavola non c’è alcun riferimento al suo operato politico. Anzi, il fatto che io non abbia avuto cuore di dirgli che ero autore delle vignette di uno dei giornali che lo ha bastonato di più la dice lunga. E qui sul sito basta cercare napolitano per vedere i miei lavori
Infatti era questo che volevo dire.
Se posso aggiungere una cosa, ormai che mi avvicino ai 70, quando si invecchia in genere si cambia molto anche nel carattere e nel comportamento. Spesso ci si ammorbidisce.
Io addirittura mi rendo conto che sta succedendo anche a me…
Quindi, ribadisco, che condivido pienamente la tua vignetta su Nap.
il magnanimo Mario.
Condivido in pieno quello che dici Mariolino,nel tuo (serio) lavoro usi le pirandelliane tre corde.Ho visto che in quasi tutti i commenti di questo pagina si è usata la “corda seria.” Io penso che a uomini così carichi di “importanza” giudicherà la Storia! Intanto ha creato un precedente: il presidente della Repubblica può essere rieletto, (la Costituzione lo prevede, ma non si è mai fatto praticamente,) così come anche il papa Benedetto XVI ha creato il precedente di un papa emerito.(Il Codice di Diritto Canonico lo prevede ma anche qui non si è mai fatto quasi.)A proposito il rapporto tra il presidente rieletto ed il papa emerito era ottimo! Al secondo saluto di Napolitano in Vaticano, egli ebbe in regalo dal Santo Padre Benedetto XVI un’edizione antica dei “Promessi Sposi.”
Ammazza…inquietante il sottinteso.Comunque non ci liberemo mai di stó noiosissimo libro.Vogliamo i libri di Nat come testi scolastici!Si risolverebbe il problema dell’abbandono scolastico…
tabella! Parla come badi! Io sono il venticinquesimo lettore di quel romanzo! Ma non ti senti smuovere il sangue nel leggere “scendea da una di quelle vie una donna ancora giovane, il viso era quello di chi aveva versato tante lacrime, aveva in braccio una fanciulla non proprio straidata,ma quasi seduta, la morticina aveva il volto di cera…”
Ma il sangue dove c’è l’hai tabella! A proposito scommetto che non ricordi neanche il nome della tua o tuo professore di italiano.Poi mi trovi d’accordo, non ho mai capito perché nella letteratura italiana non si studi ancora Eduardo, Totò.
Cosimo: io ho fatto il 77 in piazza,a prendere mazzate dai celerini( sai che fatica con un ragazzino…) e il 79 a tirare gavettoni al Bologna Rock festival a Bologna.Quindi l’unica cosa che quel romanzo mi smuove…te lo risparmio.
Pur consapevole dell’importanza storica dell’opera,ho sempre pensato che fosse moralista quanto noiosa.Il perfetto esempio della scuola del tempo.Oggi non si, ma da quanto scrivi non mi sembra cambiato un granché.
bro…
tabella, che bei ricordi il suo 77 in piazza a rompere i cabbasisi….bello, caldo ricordo, quasi una Madeline di Proust. ora, però, una cardioaspirina e a nanna. grazie di tutto. un caro oblio.
tabella: potresti essere l’innominato? Più seriamente: moralista? No proprio! Se è come dici tu Lucia non avrebbe perso un minuto a sposarsi Don Rodrigo! Salvo poi splillargli tanti bei ducati!
P.S.:ti sbagli,ricordo benissimo il nome della mia professoressa di italiano.Difficile dimenticare una simile stracciamaroni.
Lei,Alfieri,Manzoni e quello sfigato di Leopardi.Dante invece lo ricordo con piacere.
Mi sono sempre chiesto di cosa si facesse quando ha scritto la Commedia…peyote?
tabella: Leopardi? “Luna dimmi: che fai lassù…” Tu te lo sei mai chiesto? E poi quella bella donzella “che vien dalla campagna in sul calar del sole…” Tu le avresti fatto un’inchino? E spero che al passerò solitario che: ” cantando per la campagna vai fin che non more il giorno…” non gli avresti sparato! tab! Possibile che non ti salgono le lacrime agli occhi?E chiamare”stracciamaroni” una povera martire che ti ha sopportato per ore e pagata male.”Vi era su un cartiglio con codesta scritta: lasciate ogni speranza o voi che entrate” Dante Purgatorio.Non ti permettere di chiamarmi stracciamaroni!
Il Peggiorista
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Ci vuole un gran talento a fare il parlamentare per 70 anni, il presidente della Repubblica per nove, il presidente della Camera per 5, il ministro dell’Interno per 2 senza mai azzeccarne una. Quindi Napolitano di talento ne aveva da vendere. Fascista fino alla Liberazione e poi comunista, nel 1956 esalta l’Armata Rossa che soffoca nel sangue la rivolta di Budapest, anzi libera l’Ungheria dal “caos” e dalla “controrivoluzione” e “salva la pace nel mondo”. Plaude al Pcus che esilia Solzenicyn. Partecipa all’espulsione dei dissidenti del manifesto, critici sull’invasione della Cecoslovacchia. Poi diventa il “comunista preferito” di Kissinger, ma anche della Fininvest. Capo della destra Pci (i “miglioristi”, detti “piglioristi” per le loro arti prensili), fa la guerra a Berlinguer che osa porre la “questione morale” e chiamare Craxi col suo nome: “gangster”. Nel ‘92, quando i gangster finiscono sotto inchiesta, è presidente della Camera e legge in aula la lettera del socialista Moroni, suicidatosi perché coinvolto in Tangentopoli, fiancheggiando l’assalto degli impuniti a Mani Pulite.
Nel 2006, dopo un passaggio al Viminale sanza infamia e sanza lode, diventa presidente della Repubblica. E inizia a impicciarsi dappertutto in barba alla Costituzione. Come racconterà il ministro Padoa Schioppa, mette i bastoni fra le ruote al Prodi 2 in nome della prima missione della sua presidenza: le larghe intese con B. (il leader Pd Veltroni gli va dietro e si brucia subito). La seconda è l’attacco a tutti i magistrati che indagano sul potere: Woodcock, De Magistris, Robledo, Forleo e i pm di Palermo che hanno scoperto la trattativa Stato-mafia, trascinati alla Consulta perchè intercettando Mancino si sono imbattuti nella sua sacra Voce. Moniti, pressioni e sanzioni tramite il Csm, ringraziamenti ai procuratori che sterilizzano le indagini scomode (come Bruti Liberati sul caso Expo) e interventi a gamba tesa contro chi non lo farebbe mai (come quello che blocca il Csm perché non nomini Lo Forte a Palermo). Al terzo governo B. la dà sempre vinta, firmando tutte le leggi vergogna (tranne il decreto Englaro). E quando il Caimano ne fa una giusta opponendosi all’attacco Nato in Libia, lo costringe a intrupparsi. Lo salva pure dalla sfiducia dei finiani, rinviandola di due mesi e dandogli tempo di comprare i “responsabili”. Lo scaricherà solo quando lo farà l’establishment nazionale e internazionale. Intanto scava trincee contro i 5Stelle che minacciano l’Ancien Régime di cui è santo patrono e imbalsamatore. “Boom dei 5Stelle? Non vedo nessun boom”, esclama stizzito ai loro primi successi. Va bene ‘sta democrazia; ma, se il popolo non obbedisce, si abolisce il popolo.
Nel 2011 B. si arrende allo spread e agli scandali e lui, per scongiurare le elezioni, architetta il governo tecnico di Monti, che fa pagare la crisi ai più deboli. Crede di aver salvato l’establishment, invece nel 2013 il M5S balza da zero al 25,5%, alla pari col Pd di Bersani, che prima di Monti aveva la vittoria in tasca. Napolitano dà il meglio di sé: dopo aver giurato per mesi che mai si farà rieleggere, briga per il bis per sbarrare la strada a Rodotà, candidato di Grillo, Vendola e base dem (occupy Pd di Schlein) e a Prodi (impallinato dai franchi tiratori che, per sua maggior gloria, uccidono pure Bersani): due presidenti che rispetterebbero gli elettori benedicendo un governo di cambiamento M5S-Pd-Sel. Incontra B. per garantirsene l’appoggio, si fa rieleggere da Pd, FI e Centro e crea in laboratorio il governo Letta con i partiti che han perso le elezioni per tener fuori chi le ha vinte. Un altro golpe bianco, ma pure miope: all’opposizione ci sono M5S, Lega e FdI: i partiti che vinceranno le elezioni dal 2018 al 2022. Mentre i giudici di Palermo distruggono le sue intercettazioni, lui commissaria le Camere con un discorso della corona mai visto prima in una Repubblica parlamentare: la sua presidenza bis sarà a tempo (ma la Costituzione parla di 7 anni) e “a condizione” (che i partiti che l’han rieletto formino il governo e riformino la Costituzione che ha giurato di difendere per ben due volte).
Però il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi: dopo tre mesi B. viene condannato in Cassazione e deve lasciare il Parlamento per la Severino. Lui gli dà pubblicamente le istruzioni per ottenere una grazia incostituzionale, che gli promette in segreto se lascerà il Senato prima di venirne cacciato: tutto purché FI tenga in piedi Letta. Ma FI se ne va col suo leader pregiudicato: altri intrighi per far nascere il Ncd coi cinque ministri forzisti imbullonati alla poltrona. Letta comunque va a casa nel febbraio 2014, cacciato da Renzi che ha vinto le primarie Pd all’insegna della “rottamazione”. Napolitano cambia cavallo e provvede subito a formattare il Rignanese per la restaurazione. Dalla lista dei ministri, piena di impresentabili, depenna l’unico buono: Gratteri (non sia mai che faccia funzionare la Giustizia). E impone a Renzi la sua vera fissazione: la riforma costituzionale per verticalizzare vieppiù il potere, come chiedono i poteri finanziari italiani e internazionali. Renzi esegue e ci rimane stecchito, entrando di diritto nel Comitato Vittime di Napolitano insieme a Prodi, Veltroni, Letta, Bersani, Fini e Monti. Re Giorgio si dimette nel 2015, giusto in tempo per perdersi i boom dei 5Stelle alle Comunali del 2016 a Roma e Torino e alle Politiche del 2018. Con tutto quello che ha fatto per loro.
Estiqatsi: Sempre eleganti e crudi gli articoli di Marco Travaglio.Grazie per averli segnalati