Sogno n.4
Questa la terzultima tavola di “Cenere”. Si intitola “Sogno n. 4”: ‘Sogno’ perché racconto un sogno e ‘4’ perchè in Cenere ho già raccontato tre sogni e questo è l’ultimo. Pare sia un sogno molto frequente.
Domani pubblico la penultima tavola.
Questo è il link per leggere tutte le tavole
https://natangelo.it/cenere/
#cenere
Anch’io sogno spesso le persone amate che sono vive; ma io stesso nel sogno dico: ma sono morte! Alla morte non ci si rassegna mai! Ancora una volta, Eduardo a tal proposito ci offre una sua commedia: “Le voci di dentro.”
A volte mi è capitato di sognare i miei cari defunti. Spesso sono sogni agitati ed angoscianti, nei quali io stessa mi chiedo come mai sono lì, vivi davanti a me. Penso che dovremmo trovare il coraggio di lasciare andare i nostri cari e convivere serenamente con il loro ricordo. Diceva un sacerdote che venne a trovarci in occasione della morte di mia nonna, meno di un mese fa, di lasciar spuntare e fiorire quel che di buono lei aveva seminato in noi. Credo che mia nonna sarebbe felice di sapere che la sua semina avrebbe dato un buon raccolto.
Mi ha fatto molto sorridere la questione ‘pavimento freddo e schiena scoperta’, avvertimenti materni molto diffusi e tramandati.🙂
Le chiavi si ritroveranno, salteranno fuori magari da una cerniera mai aperta di una borsa in fondo all’armadio, o da un taschino interno del tutto ignorato di un soprabito. Il resto sì, purtroppo resterà immutabile, ma il tempo saprà renderlo nel ricordo meno capace di ferire ancora.
Gentile Luisa: non sono affatto d’accordo con il tuo commento! Alla morte non ci rassegna! Mai!Tanto che anche Gesù che pure è Dio, scoppio’ in lacrime davanti alla tomba dell’amato amico Lazzaro.
Anch’io ho sognato i miei cari vivi dopo che erano morti ed erano sempre sogni belli, in cui stavano bene. Ognuno una sola volta, poi più. Penso che sia una maniera di dirgli addio.
È esattamente così che continuiamo a fare vivere i nostri genitori,adottando quelle loro proposizioni in cui credevano,condividendo qualche loro valore o buon Fine .
Si mettono ogni tanto accanto a noi, per aiutarci ,per incoraggiarci. Si servono dei ricordi in comune di quando eravamo piccoli. Ci fanno sorridere facendoci venire in mente una parola che a loro piaceva tanto e noi abbiamo fatto di tutto per non ripeterla .
Diventano una parte viva della nostra tenerezza familiare. Ci aiutano a scoprire la saggezza.
Il risveglio non è sempre piacevole purtroppo 💔
Succede anche a me e sono passati otto anni!
Bella storia davvero. Per curiosità , perché c’è un cerchio nella penultima tavola?
Il sogno è una dimensione in cui tutto è possibile. I ritorni ci confortano, davvero. Grazie per la tua poesia di luci ed ombra, Maestro Nat✨