Non ti lascerà mai questo dolore, ci dovrai convivere….ma così l’avrai sempre al tuo fianco
Come noi che, nel nostro piccolo, amiamo quello che sai fare.
E’ stato il passaggio più duro della mia vita. Da quasi undici anni non passa giorno senza che io pensi a lei. Adesso i ricordi non mi fanno più star male, mi accarezzano. Il tempo è stato un buon medico. Spero lo sarà anche per te caro Nat.
Non sarà facile, passeranno mesi o forse più prima di attenuare la mancanza di tua mamma… Attenuarla … Solo il tempo potrà smussare le spine nel tuo cuore. Per me, la soluzione è stata tenere il cervello costantemente impegnato in qualcosa. Dopo 12 anni se ci penso ho ancora il magone e penso sia normale che sia così. Quindi non colpevolizzarti se hai ed avrai dei “vuoti” (in fondo, le tue vignette non sono state presenti tutti tutti i giorni sul Fatto), chi ha coscienza e cuore capirà.
Io, noi sapremo aspettare 💖
“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima tracciad’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente,
solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio
cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.”
Queste frasi son di Sant’Agostino…
Caro Nat, credo che tua mamma ora ti stia sussurrando queste parole. 🌹❤️
Forza Nat! Ascolta la tua grande e saggia mamma: in piedi e niente più spazi bianchi! E noi ti siamo tutti vicini.
Ed ho pure scoperto che posso di nuovo scrivere commenti sul blog senza dover fare salti nell’ignoto con WordPress. Grande!.. 😀
Chi non ha paura di morire muore una volta sola e poi vive in eterno nel cuore, nel ricordo e nelle opere di chi li ha amati…
gli altri muoiono mille volte ogni giorno e sprecano quel meraviglioso viaggio che è la vita…
‘Restare a terra’ non è debolezza, non è sconfitta, è attraversare il dolore, riconoscerlo, accettarlo, affrontarlo. Se ci si rialza troppo in fretta si rischia di cadere ancora.
Il momento di rialzarsi arriverà presto e avverrà con maggiore equilibrio, proprio perché si è ‘rimasti a terra’ quando era indispensabile farlo.
Capisco perfettamente.
Per me è stato difficilissimo perfino fare le cose più banali, perfino andare a vuotare il rusco o scrivere una mail. Anche lavorare.
La sensazione è quella di essere diventato più stupido.
Il dolore, la depressione, il vuoto di senso, insomma la morte su una spalla come hai detto tu.
E il brutto è che dopo un mese, la faccenda si è appena solo un po’ allentata. Ma non è ancora finita.
Sembra che sia inutile qualsiasi attività, perché priva di senso.
Perché poi si muore.
Non c’è più la visione di un futuro.
È questo che fa la morte quando ti passa vicino: ti dice che non c’è il futuro.
E allora non ha più senso nulla.
E la razionalità può ben poco perché è qualcosa che ti divora dentro.
È un percorso doloroso inevitabile, ma per superarlo bisogna passarci attraverso.
Cambierà, si trasformerà, si placherà, si imparerà a conviverci. Ci vuole tempo e ognuno possiede un proprio esclusivo orologio con cui segnarlo.
Caro ragazzo (permettimi, ho un figlio tuo coetaneo) tu ha un grande dono; riesci a comunicare con un disegno emozioni pensieri più che con mille parole, e a mostrare I tuoi sentimenti. Il vuoto che hai disegnato è pieno dell’amore che hai ricevuto e donato a tua madre. Non è un vuoto. Ti senti a terra, è normale, è giusto,.mala terra è come la mamma, ti appoggi e pian piano ti restituirà l’energia che adesso pensi avere perduto. Come le piante, che in inverno riposano per ripartire più forti in primavera. Le tue radici sono forti, condividere il dolore, e viverlo fino in fondo permette di superarlo. La vita è un dono, non si misura in giorni o in anni, ma in umanità e sentimenti. Noi non siamo nessuno ma ti vogliamo bene.
Gentile Laura: “mo’ fascit chiagnir cu i lacrim qilla creatura; vieni bell è mama’, cà mama’ ti prepar nu’ bell zuppon!” “Je megh’ cà morir ciend attan cà no na mamm!” Traduzione: È meglio che muoiono cento padri,ma non una mamma. “Le Anime dei fedeli defunti per la misericordia di Dio riposino in pace Amen!”
Sei una Persona oltre che un bravo vignettista. Conceditelo, mentre in questo periodo noi che siamo i lettori delle tue vignette, pur conoscendoti solo grazie al tuo lavoro, ti dedichiamo un po’ di affetto ‘speciale’. E un forte abbraccio. Virtuale forse, ma ‘vero’. Forza ragazzo, il suo amore passerà e ti arriverà comunque da dove si trova
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Roberto Mario Mastelloni
1 Aprile 2023 at 18:22 - Reply
Caro Natangelo
Mi dispiace per il tuo lutto.
Posso suggerirti di lavorare tanto e di tener la testa occupata sempre, per star meno male. Sempre, perché se ti distrai il dolore ti attacca all’improvviso. Così per un bel pezzo.
Poi, devi fare un altro sforzo: devi cercare di pensare che almeno per un po’ siete stati assieme. Almeno questo ce l’hai, è più di niente.
Ciao Pola Poletto
Forza Nat!!!!💪👍👏🦋
Un abbraccio Nat!!!
Sei fortissimo. Mi manchi. L’editoriale di Travaglio e la tua vignetta sono le prime cose che cerco la mattina.
“Nun ti preocupa’ figlu miu bell! Mo’ti pare cà mamm toi ti lass accussì? So’ mument! Adda’ passa’ a nuttat!”
Non ti lascerà mai questo dolore, ci dovrai convivere….ma così l’avrai sempre al tuo fianco
Come noi che, nel nostro piccolo, amiamo quello che sai fare.
Una lacrima Nat.
Solo una lacrima.
Poi apriamo gli occhi.
Per te, per noi, per Rita.
Buona notte.
Mario Natangelo: Gli occhi li chiudiamo qua per riaprirli in Paradiso.Non pensare di essertene
liberato di mamma! Ti tiene d’occhio! E po’ a Maronn di’ ros già o dicett na’ vota: “e i figli so’ figl!”
E’ stato il passaggio più duro della mia vita. Da quasi undici anni non passa giorno senza che io pensi a lei. Adesso i ricordi non mi fanno più star male, mi accarezzano. Il tempo è stato un buon medico. Spero lo sarà anche per te caro Nat.
Non sarà facile, passeranno mesi o forse più prima di attenuare la mancanza di tua mamma… Attenuarla … Solo il tempo potrà smussare le spine nel tuo cuore. Per me, la soluzione è stata tenere il cervello costantemente impegnato in qualcosa. Dopo 12 anni se ci penso ho ancora il magone e penso sia normale che sia così. Quindi non colpevolizzarti se hai ed avrai dei “vuoti” (in fondo, le tue vignette non sono state presenti tutti tutti i giorni sul Fatto), chi ha coscienza e cuore capirà.
Io, noi sapremo aspettare 💖
“La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima tracciad’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente,
solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio
cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.”
Queste frasi son di Sant’Agostino…
Caro Nat, credo che tua mamma ora ti stia sussurrando queste parole. 🌹❤️
❤️🙏🏻
Forza Nat! Ascolta la tua grande e saggia mamma: in piedi e niente più spazi bianchi! E noi ti siamo tutti vicini.
Ed ho pure scoperto che posso di nuovo scrivere commenti sul blog senza dover fare salti nell’ignoto con WordPress. Grande!.. 😀
Chi non ha paura di morire muore una volta sola e poi vive in eterno nel cuore, nel ricordo e nelle opere di chi li ha amati…
gli altri muoiono mille volte ogni giorno e sprecano quel meraviglioso viaggio che è la vita…
‘Restare a terra’ non è debolezza, non è sconfitta, è attraversare il dolore, riconoscerlo, accettarlo, affrontarlo. Se ci si rialza troppo in fretta si rischia di cadere ancora.
Il momento di rialzarsi arriverà presto e avverrà con maggiore equilibrio, proprio perché si è ‘rimasti a terra’ quando era indispensabile farlo.
Grazie Gocciadichina, non si poteva dirlo meglio. Si sopravvive a tutto, e a volte si migliora perfino.
Un grandissimo abbraccio a Nat
Succede, e in questo momento non è una sconfitta. Elaborerai il resto al momento giusto.
Oltre questo, pace uagliò.
and the beat goes on
and the heat goes on
❤
Grazie per questa condivisione sofferta e generosa, un aiuto per ricordarci di essere umani…
Un abbraccio commosso.
Grazie
Capisco perfettamente.
Per me è stato difficilissimo perfino fare le cose più banali, perfino andare a vuotare il rusco o scrivere una mail. Anche lavorare.
La sensazione è quella di essere diventato più stupido.
Il dolore, la depressione, il vuoto di senso, insomma la morte su una spalla come hai detto tu.
E il brutto è che dopo un mese, la faccenda si è appena solo un po’ allentata. Ma non è ancora finita.
Sembra che sia inutile qualsiasi attività, perché priva di senso.
Perché poi si muore.
Non c’è più la visione di un futuro.
È questo che fa la morte quando ti passa vicino: ti dice che non c’è il futuro.
E allora non ha più senso nulla.
E la razionalità può ben poco perché è qualcosa che ti divora dentro.
È un percorso doloroso inevitabile, ma per superarlo bisogna passarci attraverso.
Cambierà, si trasformerà, si placherà, si imparerà a conviverci. Ci vuole tempo e ognuno possiede un proprio esclusivo orologio con cui segnarlo.
Caro ragazzo (permettimi, ho un figlio tuo coetaneo) tu ha un grande dono; riesci a comunicare con un disegno emozioni pensieri più che con mille parole, e a mostrare I tuoi sentimenti. Il vuoto che hai disegnato è pieno dell’amore che hai ricevuto e donato a tua madre. Non è un vuoto. Ti senti a terra, è normale, è giusto,.mala terra è come la mamma, ti appoggi e pian piano ti restituirà l’energia che adesso pensi avere perduto. Come le piante, che in inverno riposano per ripartire più forti in primavera. Le tue radici sono forti, condividere il dolore, e viverlo fino in fondo permette di superarlo. La vita è un dono, non si misura in giorni o in anni, ma in umanità e sentimenti. Noi non siamo nessuno ma ti vogliamo bene.
Gentile Laura: “mo’ fascit chiagnir cu i lacrim qilla creatura; vieni bell è mama’, cà mama’ ti prepar nu’ bell zuppon!” “Je megh’ cà morir ciend attan cà no na mamm!” Traduzione: È meglio che muoiono cento padri,ma non una mamma. “Le Anime dei fedeli defunti per la misericordia di Dio riposino in pace Amen!”
Forza Nat!La cosa più difficile è ricominciare.
Cos’è successo?
Devo preoccuparmi?
Mai guardare l’Abisso.
Ti segue da poco tempo, ma la tua anima completa mi fa stare bene. Grazie
Sei una Persona oltre che un bravo vignettista. Conceditelo, mentre in questo periodo noi che siamo i lettori delle tue vignette, pur conoscendoti solo grazie al tuo lavoro, ti dedichiamo un po’ di affetto ‘speciale’. E un forte abbraccio. Virtuale forse, ma ‘vero’. Forza ragazzo, il suo amore passerà e ti arriverà comunque da dove si trova
AH, AH!
Caro Natangelo
Mi dispiace per il tuo lutto.
Posso suggerirti di lavorare tanto e di tener la testa occupata sempre, per star meno male. Sempre, perché se ti distrai il dolore ti attacca all’improvviso. Così per un bel pezzo.
Poi, devi fare un altro sforzo: devi cercare di pensare che almeno per un po’ siete stati assieme. Almeno questo ce l’hai, è più di niente.
Ciao Pola Poletto