Non mi piace fare la punta alle vignette del nostro ospite, però ecco, non è che proprio metterei Lennon ed Orsini sullo stesso piano: uno scriveva un inno di fratellanza universale, l’altro consiglia di piegarsi perché tanto il nonno era felice sotto il fascismo.
Concordo. Banalmente: un generale che deve conquistare un territorio preferisce combattere o trovarsi di fronte una resa immediata (come fecero i francesi coi nazisti, ad esempio)? Sicuramente la seconda. Probabilmente è vero che le armi allungheranno la guerra, per il banale motivo che qualora smettessimo di inviarne, il giorno dopo l’esercito russo arriverebbe a Kyev senza neanche aver messo in mezzo la propria aviazione. E noi tutti diremmo “Ma com’è stato possibile?”. E Putin a ridere, pensando “Ok, visto che mi lasciano fare quello che voglio, vediamo chi invadere dopo l’Ucraina…”. Esattamente come nessuno si capacitò, immagino, del fatto che Hitler invase la Polonia pur avendo promesso di non farlo.
Andrea, mi permetto di completare con alcuni avvenimenti precedenti l’esempio che hai portato, a proposito dell’invasione della Polonia (01 settembre 1939) da parte della Germania nazista …
La “promessa” di non farlo baffino l’aveva sancita formalmente 11 mesi prima, alla Conferenza di Monaco.
Lì a casa sua, pochi mesi dopo essersi annessa l’Austria, visto che parlavano tutti il tedesco, rivendicò i Sudeti (l’attuale Republica Ceca, quasi tutta la Boemia e la Moravia), adducendo lo stesso motivo: quasi tutti parlavano il tedesco …
I convitati, UK e F (insieme al pelatone nostrano, all’epoca dichiaratosi neutrale e offertosi come mediatore) accettarono di buon grado, facendosi appunto promettere che il tipo si sarebbe fermato lì e che per nessuna ragione al mondo avrebbe cercato ulteriori espansioni territoriali con la guerra; era il 30 settembre 1938 e quei fenomeni di Chamberlain e Daladier tornarono a casa convinti di aver fatto un buon affare, per il quieto vivere, regalando i Sudeti in cambio della pace.
Avete scelto la pace anziché la giustizia, e vi siete trovati senza né pace né giustizia.
Una roba del genere pare sia stata detta da Roosevelt a Chamberlain a proposito del Sudeti, credo.
Tornando a Lennon, evidenzio il passaggio in cui invita a immaginare un mondo senza religione.
Considerando evidentemente la religione parte del problema e niente affatto della soluzione.
Ohibò, e se Lennon fosse nato in Italia?! ‘O scarrafone (beatle) avrebbe avuto lo stesso successo?
Beh, non tutti gli “infedeli” non hanno voce.
Qualcuno lo si lascia libero a testimoniare la “bontà” e la “tolleranza” raggiunta dopo il Concilio Vaticano II che ha destinato i laici a sbrigare le faccende poco limpide del potere temporale.
In effetti la strofa nella quale Lennon pone sullo stesso piano delle guerre anche la religione viene spesso censurata, omettendola o modificandola. Del resto tutte le religioni si fondano su frodi ma spiegarlo ad un “fedele” è un’impresa disperata!
A volte mi diverto a “prenderli per il culo” grazie alla loro colossale ignoranza proprio di quegli stessi documenti (falsi) sui quali si fonda la loro “fede”! Del resto lo stesso autore, dal quale ho preso a prestito lo pseudonimo, sosteneva che “il miglior modo per diventare atei è studiarli…”
p.s Con l’occasione mi permetto di riproporre la lettura, esilarante, di un testo scritto da Mark Twain (pubblicato postumo per evidenti motivi) che ridicolizza la religione cristiana “Lettere dalla Terra”.
Guarda che la posizione sull’esistenza di Dio di Mark Twain non e’ cosi’ chiara – basta fare un giro sul web. Ci sono sempre dibattiti, interpretazioni. Sullo stesso Nietzsche – nonostante la citatissima frase sulla morte di Dio – ci sono dibattiti. Poi se uno e’ convinto di possedere la verita’ e che intellettuali, filosofi, artisti, scienziati, o contandini che la pensano diversamente da lui sono tutti degli imbecilli, purtroppo non c’e’ dialogo, solo ignoranza (nel senso profondo religioso – avere il prosciutto davanti agli occhi).
Io sono stato ateo per la maggior parte della mia vita. Poi uno legge, studia, fa esperienze e comprende di sapere davvero poco della vita. Ho i miei dubbi, certo. Ma non vado in giro ad insultare la gente che non la pensa come me. Invece, cerco di ascoltare ed imparare. Come e’ stato gia’ notato su questo blog da un altro commentatore, anche tu, come un Orsini, non fai altro che delegittimare la posizione di un ateo o di un agnostico.
Mark Twain era un ateo convinto… credo di aver letto tutto quello che ha scritto sull’argomento! Io non insulto la gente ma la MONTAGNA DI DENARO che costano alla società le MULTINAZIONALI DELLA FEDE… MI FANNO VERAMENTE INCAZZARE!!!!! Sono tutte risorse che ci permetterebbero di vivere meglio… Se proprio ti serve un “dio”, inventatene uno e non usarne uno “di seconda mano”, inventato a caro prezzo da altri!
punto primo, siamo tutti ignoranti (su qualcosa): qui basterebbe il buon Troisi de “Le vie del Signore sono finite” che aveva rinunciato a leggere perché sono tanti a scrivere, lui (il personaggio) uno solo a leggere, impossibile dunque tenere il passo.
Volendo approfondire attingendo alle mie poche letture, è Kant in “Che cosa significa orientarsi nel pensiero” che scrive, en passant, che l’ignoranza non ci fa mai sbagliare ma ci limita soltanto a parlare con qualche fondamento solo sugli argomenti di cui abbiamo qualche conoscenza.
E’ ancora Kant (quello che ne ho letto finora) che nel libricino giovanile succitato offre a “Dio” un ruolo ben misero:
– essere infinito perché se noi noi concepissimo l’infinito non avremmo cognizione della nostra limitatezza.
– essere il significato per cui accade tutto ciò che non è strettamente necessario che accada.
– essere la trama ordinata, sistematizzata, dell’universo.
E sempre Kant, senza gridare “Dio è morto”, avversava ancora profondamente (a leggere il Cassirer) in età più matura:
– la religione che chiamava “del favore” la quale vive di richieste di grazie ed anche di concessioni all’immoralità, al male in via eccezionale per un presunto bene superiore.
– ogni manifestazione pubblica di religiosità che vuol dire ai giorni nostri niente messe o similari riti.
Io attualmente in via generale, cioè dimenticando di essere italiano, immaginandomi cittadino del mondo, mi pongo nella posizione di Locke in “Epistola sulla tolleranza”.
Ritengo che l’illuminismo la cui massima espressione storica e diffusione è avvenuta con la rivoluzione francese abbia storicamente FALLITO nel pretendere di conseguire la laicità opponendosi alla religione.
Così come riguardo a Nietzsche, che in “Al di là del bene e del male” schiettamente rivela la sporca nudità di ciò che si cela dietro la lezioncina impartita al popolo di ciò che deve essere ritenuto “bene” e di ciò che deve essere ritenuto “male”, che darwinianamente ipotizza un superamento dell’umanità (che non vuol certo dire una regressione alla giungla e al gorilla od un ritorno a quella selezione naturale alla quale l’uomo ha costantemente e progressivamente, nei millenni, tentato di sfuggire), SBAGLIA tale autore, o sbaglia chi lo legge, a credere che tutti siano pronti alla morale dell’eterno ritorno, alla rinunzia ad ogni speranza fuori dal finito tempo e dal finito spazio dell’orizzonte della nostra esistenza.
punto secondo, non meno importante del primo, io ho ricevuto un educazione democristiana e qui scrivo per esperienza diretta: particolare, di una singola persona certo, ma empirica, palpabile.
Oggi come ai tempi in cui Lutero visitò Roma e tornò in terra germanica disgustato, la santità, i miracoli, le reliquie sono un AFFARE ECONOMICO. Nessuno visiterebbe Pietrelcina e San Giovanni Rotondo se quei posti non fossero stati “benedetti” da una narrazione e quindi meta di pellegrinaggio per chi crede in quella narrazione.
Politicamente, la storia di questa Repubblica, fino ad oggi, è stata caratterizzata da un “centro di gravità permanente”.
Sveliamo la nudità del “Re”: gli immigrati che sono benvenuti persino a Salvini Meloni & Co. sono quei poveretti che sfuggono, ad esempio, dal severo regime talebano e sono ben disposti, prontissimi, a convertirsi al cattolicesimo o almeno all’italianità.
Benedetto XVI, dottissimo teologo e lo scrivo seriamente, non temeva mica gli atei, i bestemmiatori o i quattro politici radicali che un giorno parlano di droga libera e un altro giorno di dolce morte: Benedetto XVI additava quale pericolo fosse all’orizzonte per la sua Istituzione, questo spettro era il RELATIVISMO ETICO.
Perché in seno all’Unione Europea noi attualmente siamo quel “veleno” di TEOCRAZIA, siamo l’Iran dell’Occidente.
Certo, abbiamo imparato che non è necessario controllare tutto e tutti, abbiamo imparato che si può fare a meno degli autodafé dell’inquisizione e persino del digiuno del Venerdì Santo (si mangia pesce e va bene lo stesso), abbiamo imparato che anche un avvocato milionario dalle incerte origini della sua fortuna e frequentatore di minorenni e amministratore di complessi condominiali di giovani donne che tutelava per le proprie cene eleganti mentre era Presidente del Consiglio può benissimo essere un CAMPIONE POLITICO del cattolicesimo in Italia e in Europa. Per chi si scandalizzava dall’altra parte c’era Romano Prodi – altro DC.
Io, quando ho frequentato per mia sventura gruppi cattolici, posso dire (ma mi si deve credere o no sulla parola) di:
– Sacerdoti che aspiravano alla santità con frasi del tipo “ho già pronta l’immaginetta”, altri che chiedevano che il gruppo religioso “fruttasse” almeno, su una ventina di ragazzi, 2-3 “vocazioni” (con scelta lasciata al laico che dirigeva il gruppo e che poteva seguire il criterio che meglio gli gustasse), altri ancora che in ambito parrocchiale davano indicazioni di voto per le elezioni.
– Dall’altra parte, i giovani di quei gruppi religiosi non avevano niente di speciale, niente di prezioso di cui a distanza di decenni io debba riconoscerne le qualità. Oggi come oggi, piangerebbero le sorti della povera Ucraina, ma nella loro vita quotidiana, oggi come ieri, sarebbero utilitaristicamente interessati solo a seguire gli interessi della propria famiglia.
Una domanda, allora, in conclusione. Quant’è importante, per questa Repubblica, dentro l’Unione Europea, dentro l’Occidente, dentro il Mediterraneo, che ci sia anche chi scrive quello che scrivo qui io o “Mark Twain”? Quant’è deleterio, per questa Repubblica, dentro etc., che i giornali di qualunque parte politica siano a tale riguardo assolutamente uniformati, distinguendo sempre il Papa “buono” (quanto telegenico) da una “gerarchia imprecisata di cardinali” che trama nell’ombra?
E un invito: guarda “L’ora di religione” di Bellocchio.
La fabbrica dei santi.
Il Paese che va avanti a padri, padrini e papi – discorso del personaggio interpretato da Piera degli Esposti.
Guarda un film che irritò tanto la CEI ad intervenire a bocciarlo come “uno sgangherato pamphlet”.
Pensi che la CEI interviene su tutto?
Come direbbe un mafioso, non si può buttare/sprecare un sasso per ogni cane che abbaia.
Grazie per il tuo commento. Se avessi piu’ tempo, mi piacerebbe dilungarmi molto in una risposta, e richiamare anche la bella citazione di Heidegger, che e’ chiave per capire come vedo io le religioni e l’illuminismo.
Comunque, in breve, io sono d’accordo con quello che tu e Mark Twain dite: l’uso deleterio e strumentale fatto dalle religioni. Non sono un sostenitore di Francesco (avevo qualche speranza all’inizio ma poi mi ha deluso) ne’ di Benedetto (molto sovrastimato come teologo). Non mi definisco nemmeno cattolico, anche se lo sono di formazione avendo speso buona parte della mia vita in Italia. La chiesa cattolica cosi’ com’e’ ha poco a che fare col messaggio cristiano.
Il mio commento mirava a separare chi crede in Dio (che sia un musulmano, cristiano, o taoista) dal potere economico e politico della chiesa cattolica. Il mio era un invito a non considerare chi intrapende un cammino spirituale come un imbecille, come, chiaramente, e’ stato fatto piu’ volte.
E’ comunque Mark Twain – l’originale – e’ un autore molto fine, esperto conoscitore delle sacre scritture, che discute con l’aiuto di metafore, le questioni ultime affrontate dalle religioni (basta andare su Google Scholar e ricercare ‘mark twain atheism’). Criticando, come noi facciamo, ancora una volta, l’uso strumentale ed erroneo delle stesse. Devo quindi ringraziare Mark Twain – il non-originale – per avermi fatto conoscere questo autore.
Saluti affettuosi,
ATGR
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Turiddu Von Wasselvitz
3 Maggio 2022 at 10:05 - Reply
Bè, veramente Orsini & affini dicono un’altra cosa: nonostante i tentativi degli americani di far fare alla Russia un’altro Afghanistan, con lo stesso trucco di armargli i nemici, ciò non succederà. Perché nessuno può permettersi 10 anni di guerra.
Quindi, posto che vincerà Putin, perché continuare a mandare gli ucraini al macello?
Orsini dice tante cose tra le quali, quando gli rispondono per le rime: ” ma il mio pensiero é più complesso” oppure “vorrebbero zittirmi” oppure “meglio la dittatura che la guerra”… insomma Orsini ha capito come farsi notare con poco.
Fa quello che vorremmo fare tutti: tanti soldi con il minimo sforzo!
“Fa quello che vorremmo fare tutti: tanti soldi con il minimo sforzo”?
Fregandomene di / Astraendomi da Orsini, non mi rivedo proprio in questo tuo “tutti”.
Cito un testo del primo anno di Economia.
“Gli studi di economia, in generale, partono dalla considerazione che, a fronte di bisogni umani tendenzialmente illimitati, l’uomo ha a sua disposizione risorse scarse, comunque inadeguate al soddisfacimento di tutti i bisogni; si pone dunque un problema di razionale uso della ricchezza. Formulata l’ipotesi utilitaristica, in base alla quale i soggetti perseguono esclusivamente il loro vantaggio personale, […] nella piena consapevolezza della complessità e grande ricchezza della personalità umana, le argomentazioni sono state sviluppate in termini esclusivamente economici, ponendo la massima attenzione a evitare qualunque commistione con le istanze di ordine morale e politico.
Da queste, cui si riconosce carattere di preminenza quali fattori motivanti del comportamento umano singolo e di gruppo, derivano scelte che, pur se certamente interagenti con quelle di convenienza, precedono l’analisi economica.”
In breve, exempli gratia, io non rubo i soldi ad un cieco che chiede l’elemosina perché non supera il mio filtro morale e quindi non è opzione disponibile al calcolo della mia convenienza.
Quelli come te (i cosiddetti “tutti”) non rubano i soldi ad un cieco che chiede l’elemosina solo perché temono che qualcuno se ne accorga e che ne debbano pagare le conseguenze. E se fossero certi di non incorrere in alcun fastidio con la legge dello Stato, evviva i “tanti soldi con il minimo sforzo”.
Ulteriore esempio, mi proponessero per qualunque carica politica, con la quale secondo Crozza-Razzi “amico caro, ti fai la grana…”, non sarei disponibile perché non mi ritengo competente e sarei un pupo in mano a qualche puparo (per dirlo in siciliano) ovvero un “utile idiota” (per dirlo in un linguaggio più diffuso).
Propendo per altri mestieri, dunque, se posso.
Considerando sempre di non confondere il mezzo con lo scopo: il lavoro è strumentale a vivere e non il contrario.
Interrogandomi se la proposta (che non si riassume nella remunerazione economica) rispetta la mia dignità di persona e la mia esperienza di vita o è uno sputo di offerta.
Perché con Alfieri e con Gobetti: Τί μοι σὺν δούλοισιν? Che ho a che fare io coi servi?
Perché con Nietzsche, con Camus, con Freire: E’ naturale che uno schiavo aneli alla sua libertà. Ma se non lotta per la sua libertà, se non si oppone e non si ribella, se si fa abbindolare dal metadone della carità piccina e pelosa dei potenti, allora è uno schiavo che merita la sua schiavitù.
beh che dire… colpito e affondato…
Per ovvi motivi io non farei il pupo di nessuno ma non mi dispiacerebbe guadagnare qualcosa in più facendo cose che mi piacciono.
Non ruberei certamente ma farei altro che, piacendomi, mi farebbe guadagnare col minimo sforzo.
Lo sforzo non riguarda né il tempo che impieghi a fare una cosa né la quantità di lavoro… ma quanto questa cosa ti piaccia.
Non per fare la punta al commento, ma le voci fuoricampo sono evidentemente il controcanto dell’autore. Io stesso sono stato definito ‘l’orsini della satira’. Sono quella categorizzazioni molto di moda e che prendo in giro con la vignetta.
Nat, ti ringrazio per lo spiegone. Se non ti spiace salverò il mio amor proprio immaginandomi come “gente a caso sul web” piuttosto che come il “cane cretino”.
Appunto. Usare il nome di Orsini per delegittimarti – questo e’ il punto che facevo. E’ lo stesso che accadeva col covid: si faceva di tutta l’erba un fascio e posizioni piu’ critiche su, per esempio, l’obbligo vaccinale, venivano appiattite su terrapiattisti. Poi se si vuole avere visibilita’, questo e’ un’altra storia. Immagino tu non sia d’accordo, ma questa e’ la mia opinione al momento.
Non so, forse non ho capito io la vignetta ma mi sembra che Natangelo abbia voluto stigmatizzare il comportamento di coloro che mettono gli “avversari” sullo stesso piano senza dimostrare un minimo di senso critico e onestà intellettuale
Che poi i deliri di Orsini non fanno altro che delegittimare una posizione critica nei confronti della NATO. Potrebbe e dovrebbe esporre lo stesso pensiero in una maniera piu’ articolata. E meno male che e’ un accademico. La domanda sorge spontanea: ma ci e’ o ci fa?
Eh tu dici bene ATGR, a proposito di quel fenomeno del prof orsini: … “esporre lo stesso pensiero in maniera più articolata” …
Ma se tra i tanti, innumerevoli (oserei dire troppi) suoi pensieri “dal senn fuggiti”, tra i suoi presupposti, si fa uscire di bocca che “suo nonno era felice durante la dittatura fascista” e/o che “è meglio un bambino vivo sotto dittatura che uno morto in democrazia” …
Hai voglia ad articolare! Altro che Mack Smith, quale De Felice, ma Toland dove, Irving chi era costui: per recuperare non sarebbero sufficienti dodici ponderosi, irreprensibili, inappuntabili saggi, sulla materia del contendere …
E meno male che “lo censurano”, altrimenti ce lo troveremmo ospite anche delle previsioni meteo o su Boing, ad introdurre e recensire “Scooby Doo e l’isola maledetta”!
‘L’Italia sta agli Stati Uniti come la Bielorussia sta alla Russia’ 🙂
Ovviamente il pensiero da articolare meglio e’ quello di una posizione critica verso la NATO. Per dichiarazioni come questa, come dici tu degiom, c’e’ poco da articolare…
Qual è la differenza tra volere la pace in tempo di pace e volerla in tempo di guerra?
Qual è la differenza tra non voler fare a botte quando nessuno ti caga e non voler fare a botte quando qualcuno ti sta pestando?
Per chi scambia Putin per Hitler e Zelevskij per Churchill: questo è il 1914, non il 1939. Quelli che si mettono l’elmetto per correre (far correre gli altri) ad aiutare dei nazionalisti altrettanto estremisti e fanatici di quelli moscoviti non sono eredi di Paul Nizan, lo sono di D’Annunzio. https://www.ibs.it/1914-come-luce-si-spense-libro-margaret-macmillan/e/9788817145657
Siamo nel 2022 e l’assemblea generale dell’ONU ha adottato una risoluzione di condanna all’aggressione Russa dell’Ucraina e l’articolo 51 della carta ONU riconosce il diritto alla difesa dell’Ucraina e l’assistenza di altri paesi. La Russia agisce fuori del perimetro della Carta ONU perché evidentemente vuole qualcosa che NON può ottenere sulla base di tali principii. https://en.wikipedia.org/wiki/United_Nations_General_Assembly_Resolution_ES-11/2
Bravo, hai scelto anche il casting ma il film che stai allestendo fa un uso spregiudicato della delegittimazione col solo fine di negare un diritto alla difesa riconosciuto dalla carta ONU.
ciao Nat, scusa se intervengo seriamente sotto una tua vignetta (l’ho scritto più volte che non mi piace commentarle seriamente) ma, questa volta, mi voglio prendere la libertà di esporre i miei dubbi sulla questione pacifismo…
Cosa avrebbero dovuto fare gli ucraini con un’invasione alle porte?
Cosa dovrebbe fare l’ “occidente” davanti le continue minacce di Putin e co.?
I giornalisti russi che hanno provato a contraddirlo, se non sono già morti, se la sono vista brutta e ancora rischiano la pellaccia. I russi che hanno portato un fiore davanti l’ambasciata ucraina in Russia o che hanno semplicemente manifestato contro questa invasione armata sono stati arrestati (vecchi e bambini compresi).
Ma insomma, parafrasando Benigni: “ma che deve fare uno per farsi voler male?!?!”
Non dico che i pacifisti di oggi siano dei pro Putin necessariamente, ma come credono che l’Ucraina possa sedersi al tavolo delle trattative se non combatte?
ho trovato interessante, a tal proposito, un articolo che vi posto, se aveste voglia, tempo e pazienza leggetelo:
Ti rispondo seriamente.
Far nascere la storia con l’inizio dell’operazione di peace keeping russa non e’ corretto.
La guerra inizia prima, con il tentativo genocidio in Donbass.
Cosa doveva fare la Russia? Lasciar fare?
Ma per rispondere alle tue domande.
1) Cosa doveva fare l’Ucraina?
Accettare le ragionevolissime richieste russe arrivate *ben prima* delle truppe. Fermando manovre incrociate, tentativi di gnocidio e alleanza con la NATO, ripsttare Minsk II.
2) cosa doveva fare l’Occidente?
Essere meno invasivo e guerrafondaio, far rispettare Minsk II all’Ucraina, demilitazzare l’Ucraina e non mettere basi militari tutte intorno alla Russia.
” L’invio di armi a sostegno dell’Ucraina è presentato come un’azione di responsabilità verso un popolo che resiste a un invasore. Rifiutiamo questa scelta che è di fatto la decisione di prendere parte al conflitto, fornendo i mezzi della guerra, anche se non ancora i soldati: pensare di fermare la guerra inviando armi è come voler spegnere il fuoco buttandoci sopra altra benzina. L’abbiamo visto in tutti i conflitti in cui abbiamo lavorato: le armi cancellano ogni possibilità di pace, non possono favorirla.”
@dedication non mi trovo d’accordo con i tuoi punti di vista.
Non mi risulta che il genocidio dei russi in Donbass sia stato provato se hai altro materiale sono disposto a leggerlo.
Anche quando, se c’è un genocidio in corso, cerchi di risolvere tutto invadendo? perché no alla via diplomatica?
I paesi come la Polonia (dove abito) hanno scelto l’adesione sia alla NATO che all’UE, non avrebbero dovuto? Non possono scegliere liberamente le proprie alleanze?
In ogni caso se volevano salvare i russofoni del Donbass, come mai erano arrivati a Kiev ed avevano chiesto ai soldati ucraini di fare un colpo di Stato?
Alla fine volevano solo salvare i propri “fratelli”…
Perché Putin più volte ha detto che l’Ucraina é un’invenzione?
Non la penso come te perché vedo che ci sono popoli che decidono di allearsi alla NATO e popoli che invece non possono decidere per non irritare la Russia…
beh grazie comunque per il confronto.
Ciao, scusa per la risposta tardiva, non so se la leggerai, ma e’ dovuta.
Sul Donbass le testimonianze e le prove ci sono. Poi resta il classico dubbio: sono credibili? Questa e’ una domanda che vale per ogni tipo di informazione di guerra. Pero’ la presenza di circa 150k military trincerati, profughi dal Donbass verso la Russia qualche idea la danno. Aggiungo: se hai voglia guarda cosa dicevano bbs, WP, NYT ecc sul battaglione Azov prima dell’operazione militare russa.
“Anche quando, se c’è un genocidio in corso, cerchi di risolvere tutto invadendo? perché no alla via diplomatica?”
Assolutamente d’accordo, ed evitero’ il facile benaltrismo “e ma allora il Kosovo”. La via diplomatica e’ stata tentata piu’di una volta. Minsk I, Minsk II, bellamente ignorati dalla parte Ucraina. Sono anni che la Fed.Russa si lamenta di cio’ che sta accadendo. La risposta del G7? 3 pagine sul gender-gap, 2 righe sulla Russia.
“I paesi come la Polonia (dove abito) hanno scelto l’adesione sia alla NATO che all’UE, non avrebbero dovuto? Non possono scegliere liberamente le proprie alleanze?”
E’ un argomento discutibile, e che sarebbe lungo. Provo a dare una risposta breve: no. Alleanze e scelte di sfere di influenza sono atti ostili/amichevoli che hanno conseguenze internazionali. E’ cosi’ da 40 secoli. Se entri a fra parte di un’organizzazione con chiare finalita’ anti-russe non puoi attenderti di esser guardato amichevolmente dalla Russia.
Potrei citarti una vagonata di esempi equivalenti. Israele dichiaro’ guerra a causa della chiusura di uno stretto.
Puoi dire che, utopisticamente, il mondo non dovrebbe funzionare cosi’, ma se la realta’ e’ diversa dall’utopia una ragione c’e’, e non e’ la malvagita’ o stupidita’ dell’uomo.
“In ogni caso se volevano salvare i russofoni del Donbass, come mai erano arrivati a Kiev ed avevano chiesto ai soldati ucraini di fare un colpo di Stato?”
Perche’ una volta che parte una guerra il modo piu’ rapido, ed indolore, di terminarla e’ Shock and Awe, se funziona. Non ha funzionato, ed i morti aumentano.
“Perché Putin più volte ha detto che l’Ucraina é un’invenzione?”
Ci sono ragioni storiche, ma premetto che -per quanto la mia opinone conti zero- non condivido completamente. ho gia’ scritto un lenzuolo, ok se non rispondo a questo?
“Non la penso come te perché vedo che ci sono popoli che decidono di allearsi alla NATO e popoli che invece non possono decidere per non irritare la Russia…”
Pero’ vedi, potremmo girare la firttata: ci sono popoli che possono avere il governo che voglino ed altri che non possono per non irritare gli USA (Pinochet?). O, parlando di noi, cosa credi sarebbe successo se il PCI avesse vinto le elezioni? che gli USA avrebbero lasciato tranquillamente lasciato partire il Paese verso il Patto di Varsavia?
E ripeto: al di la’ dell’Utopia, c’e’ una ragione se foreign policy funziona cosi’.
grazie per la risposta completa… non mi trovi d’accordo ma credo che il motivo sia che ho difficoltà serie ad accettare la versione russa… in generale sono poco disposto ad accettare la versione di chi, facendo la vittima, ha un comportamento aggressivo. Ciò significa che troverei inaccettabile anche l’aggressività, se provata come nei fatti di Odessa, da parte del popolo ucraino.
Riguardo la Polonia… qui hanno vissuto il patto di Varsavia e le testimonianze dirette dicono chiaramente cosa accadeva durante la dittatura russa. Qui non vogliono/vogliamo tornare a quel periodo neanche se adesso ha indossato una maschera cristiana.
Inoltre mi pongo anche la domanda sul perché adesso la Svezia o la Finlandia stiano scegliendo di entrare nella NATO. Dal mio punto di vista, la voglia di espansionismo della Russia ha spaventato e spaventa tutti i paesi che cercano di evitare scontri armati… La Russia di Putin ha quindi scelto quella via per dimostrare la propria ragione (un po’come fanno i bulletti a scuola), adesso credo che sia giusto che ne paghi le conseguenze.
Grazie ancora per il bel confronto.
«Covering the period from January 2014 to May 2016, the report states that […] the killings are being “fuelled by the inflow of foreign fighters and weapons from the Russian Federation. […] According to the report, armed groups mainly executed individuals who had, or were believed to have, vocal “pro-unity” views or to support Ukrainian forces, while Ukrainian forces targeted people based on their alleged affiliation with, or support for, armed groups, or for their “separatist” or “pro-Russian” views.[…]Numerous allegations of executions of Ukrainian soldiers and elements of armed groups who had surrendered or were hors de combat were also reported, although the full scale of the phenomenon is hard to assess, the report found.[…]A significant number of people known to be criminals also joined one side or the other, and these factors led to “an unbridled rule of the gun with armed men readily resorting to violence towards civilians, especially to those who ‘disobeyed’ their orders.”» https://news.un.org/en/story/2016/07/534392-un-report-finds-impunity-killings-remains-rampant-ukraine-conflict
I pacifisti a senso unico “alla Lavrov” offrono il più grande incentivo alle guerre di aggressione per ottenere quanto il diritto internazionale NON CONCEDE.
La Russia e le milizie secessioniste sarebbero dovute sloggiare da un pezzo per consentire che la popolazione
del Dombass proseguisse il percorso sotto la supervisione di osservatori internazionali e senza indebite pressioni di forze ILLEGITTIME MA armate (dai russi).
Eh sì caro Lennon: i fiori nei cannoni? Il guaio è che non ti ascolta nessuno! D’altronde anche tu non sei morto per un lancio di garofano!
Non mi piace fare la punta alle vignette del nostro ospite, però ecco, non è che proprio metterei Lennon ed Orsini sullo stesso piano: uno scriveva un inno di fratellanza universale, l’altro consiglia di piegarsi perché tanto il nonno era felice sotto il fascismo.
Concordo. Banalmente: un generale che deve conquistare un territorio preferisce combattere o trovarsi di fronte una resa immediata (come fecero i francesi coi nazisti, ad esempio)? Sicuramente la seconda. Probabilmente è vero che le armi allungheranno la guerra, per il banale motivo che qualora smettessimo di inviarne, il giorno dopo l’esercito russo arriverebbe a Kyev senza neanche aver messo in mezzo la propria aviazione. E noi tutti diremmo “Ma com’è stato possibile?”. E Putin a ridere, pensando “Ok, visto che mi lasciano fare quello che voglio, vediamo chi invadere dopo l’Ucraina…”. Esattamente come nessuno si capacitò, immagino, del fatto che Hitler invase la Polonia pur avendo promesso di non farlo.
Ciao Nat, ben ritrovati agli habituè del post
Andrea, mi permetto di completare con alcuni avvenimenti precedenti l’esempio che hai portato, a proposito dell’invasione della Polonia (01 settembre 1939) da parte della Germania nazista …
La “promessa” di non farlo baffino l’aveva sancita formalmente 11 mesi prima, alla Conferenza di Monaco.
Lì a casa sua, pochi mesi dopo essersi annessa l’Austria, visto che parlavano tutti il tedesco, rivendicò i Sudeti (l’attuale Republica Ceca, quasi tutta la Boemia e la Moravia), adducendo lo stesso motivo: quasi tutti parlavano il tedesco …
I convitati, UK e F (insieme al pelatone nostrano, all’epoca dichiaratosi neutrale e offertosi come mediatore) accettarono di buon grado, facendosi appunto promettere che il tipo si sarebbe fermato lì e che per nessuna ragione al mondo avrebbe cercato ulteriori espansioni territoriali con la guerra; era il 30 settembre 1938 e quei fenomeni di Chamberlain e Daladier tornarono a casa convinti di aver fatto un buon affare, per il quieto vivere, regalando i Sudeti in cambio della pace.
Ecco, appunto …
Avete scelto la pace anziché la giustizia, e vi siete trovati senza né pace né giustizia.
Una roba del genere pare sia stata detta da Roosevelt a Chamberlain a proposito del Sudeti, credo.
E’ Churchill.
«Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.»
Dunque, testimone l’intero blog di Natangelo e Natangelo in persona, «Avete scelto la pace anziché la giustizia, e vi siete trovati senza né pace né giustizia.», è tua, ©Alessandro, dalla data odierna.
Tra l’altro è una bella frase. Un rimaneggiamento, ma lodevole.
Tornando a Lennon, evidenzio il passaggio in cui invita a immaginare un mondo senza religione.
Considerando evidentemente la religione parte del problema e niente affatto della soluzione.
Ohibò, e se Lennon fosse nato in Italia?! ‘O scarrafone (beatle) avrebbe avuto lo stesso successo?
Beh, non tutti gli “infedeli” non hanno voce.
Qualcuno lo si lascia libero a testimoniare la “bontà” e la “tolleranza” raggiunta dopo il Concilio Vaticano II che ha destinato i laici a sbrigare le faccende poco limpide del potere temporale.
p. E. ( I )
In effetti la strofa nella quale Lennon pone sullo stesso piano delle guerre anche la religione viene spesso censurata, omettendola o modificandola. Del resto tutte le religioni si fondano su frodi ma spiegarlo ad un “fedele” è un’impresa disperata!
A volte mi diverto a “prenderli per il culo” grazie alla loro colossale ignoranza proprio di quegli stessi documenti (falsi) sui quali si fonda la loro “fede”! Del resto lo stesso autore, dal quale ho preso a prestito lo pseudonimo, sosteneva che “il miglior modo per diventare atei è studiarli…”
p.s Con l’occasione mi permetto di riproporre la lettura, esilarante, di un testo scritto da Mark Twain (pubblicato postumo per evidenti motivi) che ridicolizza la religione cristiana “Lettere dalla Terra”.
Guarda che la posizione sull’esistenza di Dio di Mark Twain non e’ cosi’ chiara – basta fare un giro sul web. Ci sono sempre dibattiti, interpretazioni. Sullo stesso Nietzsche – nonostante la citatissima frase sulla morte di Dio – ci sono dibattiti. Poi se uno e’ convinto di possedere la verita’ e che intellettuali, filosofi, artisti, scienziati, o contandini che la pensano diversamente da lui sono tutti degli imbecilli, purtroppo non c’e’ dialogo, solo ignoranza (nel senso profondo religioso – avere il prosciutto davanti agli occhi).
Io sono stato ateo per la maggior parte della mia vita. Poi uno legge, studia, fa esperienze e comprende di sapere davvero poco della vita. Ho i miei dubbi, certo. Ma non vado in giro ad insultare la gente che non la pensa come me. Invece, cerco di ascoltare ed imparare. Come e’ stato gia’ notato su questo blog da un altro commentatore, anche tu, come un Orsini, non fai altro che delegittimare la posizione di un ateo o di un agnostico.
Mark Twain era un ateo convinto… credo di aver letto tutto quello che ha scritto sull’argomento! Io non insulto la gente ma la MONTAGNA DI DENARO che costano alla società le MULTINAZIONALI DELLA FEDE… MI FANNO VERAMENTE INCAZZARE!!!!! Sono tutte risorse che ci permetterebbero di vivere meglio… Se proprio ti serve un “dio”, inventatene uno e non usarne uno “di seconda mano”, inventato a caro prezzo da altri!
Caro ATGR,
punto primo, siamo tutti ignoranti (su qualcosa): qui basterebbe il buon Troisi de “Le vie del Signore sono finite” che aveva rinunciato a leggere perché sono tanti a scrivere, lui (il personaggio) uno solo a leggere, impossibile dunque tenere il passo.
Volendo approfondire attingendo alle mie poche letture, è Kant in “Che cosa significa orientarsi nel pensiero” che scrive, en passant, che l’ignoranza non ci fa mai sbagliare ma ci limita soltanto a parlare con qualche fondamento solo sugli argomenti di cui abbiamo qualche conoscenza.
E’ ancora Kant (quello che ne ho letto finora) che nel libricino giovanile succitato offre a “Dio” un ruolo ben misero:
– essere infinito perché se noi noi concepissimo l’infinito non avremmo cognizione della nostra limitatezza.
– essere il significato per cui accade tutto ciò che non è strettamente necessario che accada.
– essere la trama ordinata, sistematizzata, dell’universo.
E sempre Kant, senza gridare “Dio è morto”, avversava ancora profondamente (a leggere il Cassirer) in età più matura:
– la religione che chiamava “del favore” la quale vive di richieste di grazie ed anche di concessioni all’immoralità, al male in via eccezionale per un presunto bene superiore.
– ogni manifestazione pubblica di religiosità che vuol dire ai giorni nostri niente messe o similari riti.
Io attualmente in via generale, cioè dimenticando di essere italiano, immaginandomi cittadino del mondo, mi pongo nella posizione di Locke in “Epistola sulla tolleranza”.
Ritengo che l’illuminismo la cui massima espressione storica e diffusione è avvenuta con la rivoluzione francese abbia storicamente FALLITO nel pretendere di conseguire la laicità opponendosi alla religione.
Così come riguardo a Nietzsche, che in “Al di là del bene e del male” schiettamente rivela la sporca nudità di ciò che si cela dietro la lezioncina impartita al popolo di ciò che deve essere ritenuto “bene” e di ciò che deve essere ritenuto “male”, che darwinianamente ipotizza un superamento dell’umanità (che non vuol certo dire una regressione alla giungla e al gorilla od un ritorno a quella selezione naturale alla quale l’uomo ha costantemente e progressivamente, nei millenni, tentato di sfuggire), SBAGLIA tale autore, o sbaglia chi lo legge, a credere che tutti siano pronti alla morale dell’eterno ritorno, alla rinunzia ad ogni speranza fuori dal finito tempo e dal finito spazio dell’orizzonte della nostra esistenza.
punto secondo, non meno importante del primo, io ho ricevuto un educazione democristiana e qui scrivo per esperienza diretta: particolare, di una singola persona certo, ma empirica, palpabile.
Oggi come ai tempi in cui Lutero visitò Roma e tornò in terra germanica disgustato, la santità, i miracoli, le reliquie sono un AFFARE ECONOMICO. Nessuno visiterebbe Pietrelcina e San Giovanni Rotondo se quei posti non fossero stati “benedetti” da una narrazione e quindi meta di pellegrinaggio per chi crede in quella narrazione.
Politicamente, la storia di questa Repubblica, fino ad oggi, è stata caratterizzata da un “centro di gravità permanente”.
Sveliamo la nudità del “Re”: gli immigrati che sono benvenuti persino a Salvini Meloni & Co. sono quei poveretti che sfuggono, ad esempio, dal severo regime talebano e sono ben disposti, prontissimi, a convertirsi al cattolicesimo o almeno all’italianità.
Benedetto XVI, dottissimo teologo e lo scrivo seriamente, non temeva mica gli atei, i bestemmiatori o i quattro politici radicali che un giorno parlano di droga libera e un altro giorno di dolce morte: Benedetto XVI additava quale pericolo fosse all’orizzonte per la sua Istituzione, questo spettro era il RELATIVISMO ETICO.
Perché in seno all’Unione Europea noi attualmente siamo quel “veleno” di TEOCRAZIA, siamo l’Iran dell’Occidente.
Certo, abbiamo imparato che non è necessario controllare tutto e tutti, abbiamo imparato che si può fare a meno degli autodafé dell’inquisizione e persino del digiuno del Venerdì Santo (si mangia pesce e va bene lo stesso), abbiamo imparato che anche un avvocato milionario dalle incerte origini della sua fortuna e frequentatore di minorenni e amministratore di complessi condominiali di giovani donne che tutelava per le proprie cene eleganti mentre era Presidente del Consiglio può benissimo essere un CAMPIONE POLITICO del cattolicesimo in Italia e in Europa. Per chi si scandalizzava dall’altra parte c’era Romano Prodi – altro DC.
Io, quando ho frequentato per mia sventura gruppi cattolici, posso dire (ma mi si deve credere o no sulla parola) di:
– Sacerdoti che aspiravano alla santità con frasi del tipo “ho già pronta l’immaginetta”, altri che chiedevano che il gruppo religioso “fruttasse” almeno, su una ventina di ragazzi, 2-3 “vocazioni” (con scelta lasciata al laico che dirigeva il gruppo e che poteva seguire il criterio che meglio gli gustasse), altri ancora che in ambito parrocchiale davano indicazioni di voto per le elezioni.
– Dall’altra parte, i giovani di quei gruppi religiosi non avevano niente di speciale, niente di prezioso di cui a distanza di decenni io debba riconoscerne le qualità. Oggi come oggi, piangerebbero le sorti della povera Ucraina, ma nella loro vita quotidiana, oggi come ieri, sarebbero utilitaristicamente interessati solo a seguire gli interessi della propria famiglia.
Una domanda, allora, in conclusione.
Quant’è importante, per questa Repubblica, dentro l’Unione Europea, dentro l’Occidente, dentro il Mediterraneo, che ci sia anche chi scrive quello che scrivo qui io o “Mark Twain”? Quant’è deleterio, per questa Repubblica, dentro etc., che i giornali di qualunque parte politica siano a tale riguardo assolutamente uniformati, distinguendo sempre il Papa “buono” (quanto telegenico) da una “gerarchia imprecisata di cardinali” che trama nell’ombra?
E un invito: guarda “L’ora di religione” di Bellocchio.
La fabbrica dei santi.
Il Paese che va avanti a padri, padrini e papi – discorso del personaggio interpretato da Piera degli Esposti.
Guarda un film che irritò tanto la CEI ad intervenire a bocciarlo come “uno sgangherato pamphlet”.
Pensi che la CEI interviene su tutto?
Come direbbe un mafioso, non si può buttare/sprecare un sasso per ogni cane che abbaia.
p. E. ( I )
Caro p.E.,
Grazie per il tuo commento. Se avessi piu’ tempo, mi piacerebbe dilungarmi molto in una risposta, e richiamare anche la bella citazione di Heidegger, che e’ chiave per capire come vedo io le religioni e l’illuminismo.
Comunque, in breve, io sono d’accordo con quello che tu e Mark Twain dite: l’uso deleterio e strumentale fatto dalle religioni. Non sono un sostenitore di Francesco (avevo qualche speranza all’inizio ma poi mi ha deluso) ne’ di Benedetto (molto sovrastimato come teologo). Non mi definisco nemmeno cattolico, anche se lo sono di formazione avendo speso buona parte della mia vita in Italia. La chiesa cattolica cosi’ com’e’ ha poco a che fare col messaggio cristiano.
Il mio commento mirava a separare chi crede in Dio (che sia un musulmano, cristiano, o taoista) dal potere economico e politico della chiesa cattolica. Il mio era un invito a non considerare chi intrapende un cammino spirituale come un imbecille, come, chiaramente, e’ stato fatto piu’ volte.
E’ comunque Mark Twain – l’originale – e’ un autore molto fine, esperto conoscitore delle sacre scritture, che discute con l’aiuto di metafore, le questioni ultime affrontate dalle religioni (basta andare su Google Scholar e ricercare ‘mark twain atheism’). Criticando, come noi facciamo, ancora una volta, l’uso strumentale ed erroneo delle stesse. Devo quindi ringraziare Mark Twain – il non-originale – per avermi fatto conoscere questo autore.
Saluti affettuosi,
ATGR
Bè, veramente Orsini & affini dicono un’altra cosa: nonostante i tentativi degli americani di far fare alla Russia un’altro Afghanistan, con lo stesso trucco di armargli i nemici, ciò non succederà. Perché nessuno può permettersi 10 anni di guerra.
Quindi, posto che vincerà Putin, perché continuare a mandare gli ucraini al macello?
Orsini dice tante cose tra le quali, quando gli rispondono per le rime: ” ma il mio pensiero é più complesso” oppure “vorrebbero zittirmi” oppure “meglio la dittatura che la guerra”… insomma Orsini ha capito come farsi notare con poco.
Fa quello che vorremmo fare tutti: tanti soldi con il minimo sforzo!
“Fa quello che vorremmo fare tutti: tanti soldi con il minimo sforzo”?
Fregandomene di / Astraendomi da Orsini, non mi rivedo proprio in questo tuo “tutti”.
Cito un testo del primo anno di Economia.
“Gli studi di economia, in generale, partono dalla considerazione che, a fronte di bisogni umani tendenzialmente illimitati, l’uomo ha a sua disposizione risorse scarse, comunque inadeguate al soddisfacimento di tutti i bisogni; si pone dunque un problema di razionale uso della ricchezza. Formulata l’ipotesi utilitaristica, in base alla quale i soggetti perseguono esclusivamente il loro vantaggio personale, […] nella piena consapevolezza della complessità e grande ricchezza della personalità umana, le argomentazioni sono state sviluppate in termini esclusivamente economici, ponendo la massima attenzione a evitare qualunque commistione con le istanze di ordine morale e politico.
Da queste, cui si riconosce carattere di preminenza quali fattori motivanti del comportamento umano singolo e di gruppo, derivano scelte che, pur se certamente interagenti con quelle di convenienza, precedono l’analisi economica.”
In breve, exempli gratia, io non rubo i soldi ad un cieco che chiede l’elemosina perché non supera il mio filtro morale e quindi non è opzione disponibile al calcolo della mia convenienza.
Quelli come te (i cosiddetti “tutti”) non rubano i soldi ad un cieco che chiede l’elemosina solo perché temono che qualcuno se ne accorga e che ne debbano pagare le conseguenze. E se fossero certi di non incorrere in alcun fastidio con la legge dello Stato, evviva i “tanti soldi con il minimo sforzo”.
Ulteriore esempio, mi proponessero per qualunque carica politica, con la quale secondo Crozza-Razzi “amico caro, ti fai la grana…”, non sarei disponibile perché non mi ritengo competente e sarei un pupo in mano a qualche puparo (per dirlo in siciliano) ovvero un “utile idiota” (per dirlo in un linguaggio più diffuso).
Propendo per altri mestieri, dunque, se posso.
Considerando sempre di non confondere il mezzo con lo scopo: il lavoro è strumentale a vivere e non il contrario.
Interrogandomi se la proposta (che non si riassume nella remunerazione economica) rispetta la mia dignità di persona e la mia esperienza di vita o è uno sputo di offerta.
Perché con Alfieri e con Gobetti: Τί μοι σὺν δούλοισιν? Che ho a che fare io coi servi?
Perché con Nietzsche, con Camus, con Freire: E’ naturale che uno schiavo aneli alla sua libertà. Ma se non lotta per la sua libertà, se non si oppone e non si ribella, se si fa abbindolare dal metadone della carità piccina e pelosa dei potenti, allora è uno schiavo che merita la sua schiavitù.
p. E. ( I )
beh che dire… colpito e affondato…
Per ovvi motivi io non farei il pupo di nessuno ma non mi dispiacerebbe guadagnare qualcosa in più facendo cose che mi piacciono.
Non ruberei certamente ma farei altro che, piacendomi, mi farebbe guadagnare col minimo sforzo.
Lo sforzo non riguarda né il tempo che impieghi a fare una cosa né la quantità di lavoro… ma quanto questa cosa ti piaccia.
“che lo sforzo sia con te!”
May The Schwartz Be With You !
Non per fare la punta al commento, ma le voci fuoricampo sono evidentemente il controcanto dell’autore. Io stesso sono stato definito ‘l’orsini della satira’. Sono quella categorizzazioni molto di moda e che prendo in giro con la vignetta.
Nat, ti ringrazio per lo spiegone. Se non ti spiace salverò il mio amor proprio immaginandomi come “gente a caso sul web” piuttosto che come il “cane cretino”.
Ahahahahah mannò sei un affezionato lettore!
Appunto. Usare il nome di Orsini per delegittimarti – questo e’ il punto che facevo. E’ lo stesso che accadeva col covid: si faceva di tutta l’erba un fascio e posizioni piu’ critiche su, per esempio, l’obbligo vaccinale, venivano appiattite su terrapiattisti. Poi se si vuole avere visibilita’, questo e’ un’altra storia. Immagino tu non sia d’accordo, ma questa e’ la mia opinione al momento.
Dimenticavo: voto vignetta 9+
Non so, forse non ho capito io la vignetta ma mi sembra che Natangelo abbia voluto stigmatizzare il comportamento di coloro che mettono gli “avversari” sullo stesso piano senza dimostrare un minimo di senso critico e onestà intellettuale
Che poi i deliri di Orsini non fanno altro che delegittimare una posizione critica nei confronti della NATO. Potrebbe e dovrebbe esporre lo stesso pensiero in una maniera piu’ articolata. E meno male che e’ un accademico. La domanda sorge spontanea: ma ci e’ o ci fa?
Eh tu dici bene ATGR, a proposito di quel fenomeno del prof orsini: … “esporre lo stesso pensiero in maniera più articolata” …
Ma se tra i tanti, innumerevoli (oserei dire troppi) suoi pensieri “dal senn fuggiti”, tra i suoi presupposti, si fa uscire di bocca che “suo nonno era felice durante la dittatura fascista” e/o che “è meglio un bambino vivo sotto dittatura che uno morto in democrazia” …
Hai voglia ad articolare! Altro che Mack Smith, quale De Felice, ma Toland dove, Irving chi era costui: per recuperare non sarebbero sufficienti dodici ponderosi, irreprensibili, inappuntabili saggi, sulla materia del contendere …
E meno male che “lo censurano”, altrimenti ce lo troveremmo ospite anche delle previsioni meteo o su Boing, ad introdurre e recensire “Scooby Doo e l’isola maledetta”!
‘L’Italia sta agli Stati Uniti come la Bielorussia sta alla Russia’ 🙂
Ovviamente il pensiero da articolare meglio e’ quello di una posizione critica verso la NATO. Per dichiarazioni come questa, come dici tu degiom, c’e’ poco da articolare…
Qual è la differenza tra volere la pace in tempo di pace e volerla in tempo di guerra?
Qual è la differenza tra non voler fare a botte quando nessuno ti caga e non voler fare a botte quando qualcuno ti sta pestando?
Per chi scambia Putin per Hitler e Zelevskij per Churchill: questo è il 1914, non il 1939. Quelli che si mettono l’elmetto per correre (far correre gli altri) ad aiutare dei nazionalisti altrettanto estremisti e fanatici di quelli moscoviti non sono eredi di Paul Nizan, lo sono di D’Annunzio.
https://www.ibs.it/1914-come-luce-si-spense-libro-margaret-macmillan/e/9788817145657
Siamo nel 2022 e l’assemblea generale dell’ONU ha adottato una risoluzione di condanna all’aggressione Russa dell’Ucraina e l’articolo 51 della carta ONU riconosce il diritto alla difesa dell’Ucraina e l’assistenza di altri paesi. La Russia agisce fuori del perimetro della Carta ONU perché evidentemente vuole qualcosa che NON può ottenere sulla base di tali principii.
https://en.wikipedia.org/wiki/United_Nations_General_Assembly_Resolution_ES-11/2
Come l’Austria. Il copione del 2022 nelle premesse, negli attori, degli esaltati, e persino in chi non sa di che parla, è identico a quello del 1914.
Bravo, hai scelto anche il casting ma il film che stai allestendo fa un uso spregiudicato della delegittimazione col solo fine di negare un diritto alla difesa riconosciuto dalla carta ONU.
Caso 1.
I russi impongini le condizioni volute in poco tempo, con pochi morti da ambo le parti perche’ noi non contribuiamo.
Caso 2.
Noi riempiamo di armi gli ucraini. La guerra si protrae un sacco di morti da ambo le parti, disastro economico PER NOI.
Caso 3.
Noi riempiamo di armi gli ucraini. La situazione degenera e partono le armi probite, Kiev non esiste piu’.
Caso 4.
Noi riempiamo le armi gli ucraini. Scappa l’incidente, guerra mondiale, siamo tutti morti (da eroi cvsd).
Scegliete quello che volete, e ricordatevi che, come insegnava John Nash, voi potete decidere solo la vostra mossa.
Mandiamo i pacifisti a Mosca a protestare contro le armi russe mentre sulla base di scambi bilaterali ci sorbiamo i pistolotti di Lavrov.
ciao Nat, scusa se intervengo seriamente sotto una tua vignetta (l’ho scritto più volte che non mi piace commentarle seriamente) ma, questa volta, mi voglio prendere la libertà di esporre i miei dubbi sulla questione pacifismo…
Cosa avrebbero dovuto fare gli ucraini con un’invasione alle porte?
Cosa dovrebbe fare l’ “occidente” davanti le continue minacce di Putin e co.?
I giornalisti russi che hanno provato a contraddirlo, se non sono già morti, se la sono vista brutta e ancora rischiano la pellaccia. I russi che hanno portato un fiore davanti l’ambasciata ucraina in Russia o che hanno semplicemente manifestato contro questa invasione armata sono stati arrestati (vecchi e bambini compresi).
Ma insomma, parafrasando Benigni: “ma che deve fare uno per farsi voler male?!?!”
Non dico che i pacifisti di oggi siano dei pro Putin necessariamente, ma come credono che l’Ucraina possa sedersi al tavolo delle trattative se non combatte?
ho trovato interessante, a tal proposito, un articolo che vi posto, se aveste voglia, tempo e pazienza leggetelo:
https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2022/04/30/news/faccio-mie-le-parole-di-cecilia-strada-su-aggressori-e-aggrediti-3958222/
con stima per il tuo lavoro, Olo
Ti rispondo seriamente.
Far nascere la storia con l’inizio dell’operazione di peace keeping russa non e’ corretto.
La guerra inizia prima, con il tentativo genocidio in Donbass.
Cosa doveva fare la Russia? Lasciar fare?
Ma per rispondere alle tue domande.
1) Cosa doveva fare l’Ucraina?
Accettare le ragionevolissime richieste russe arrivate *ben prima* delle truppe. Fermando manovre incrociate, tentativi di gnocidio e alleanza con la NATO, ripsttare Minsk II.
2) cosa doveva fare l’Occidente?
Essere meno invasivo e guerrafondaio, far rispettare Minsk II all’Ucraina, demilitazzare l’Ucraina e non mettere basi militari tutte intorno alla Russia.
E io mi permetto di farvi leggere cosa dice Emergency, della chui schiuma (solitamente) vi riempite la bocca.
https://www.emergency.it/blog/pace-e-diritti/no-alleuropa-delle-armi/
” L’invio di armi a sostegno dell’Ucraina è presentato come un’azione di responsabilità verso un popolo che resiste a un invasore. Rifiutiamo questa scelta che è di fatto la decisione di prendere parte al conflitto, fornendo i mezzi della guerra, anche se non ancora i soldati: pensare di fermare la guerra inviando armi è come voler spegnere il fuoco buttandoci sopra altra benzina. L’abbiamo visto in tutti i conflitti in cui abbiamo lavorato: le armi cancellano ogni possibilità di pace, non possono favorirla.”
@dedication non mi trovo d’accordo con i tuoi punti di vista.
Non mi risulta che il genocidio dei russi in Donbass sia stato provato se hai altro materiale sono disposto a leggerlo.
Anche quando, se c’è un genocidio in corso, cerchi di risolvere tutto invadendo? perché no alla via diplomatica?
I paesi come la Polonia (dove abito) hanno scelto l’adesione sia alla NATO che all’UE, non avrebbero dovuto? Non possono scegliere liberamente le proprie alleanze?
In ogni caso se volevano salvare i russofoni del Donbass, come mai erano arrivati a Kiev ed avevano chiesto ai soldati ucraini di fare un colpo di Stato?
Alla fine volevano solo salvare i propri “fratelli”…
Perché Putin più volte ha detto che l’Ucraina é un’invenzione?
Non la penso come te perché vedo che ci sono popoli che decidono di allearsi alla NATO e popoli che invece non possono decidere per non irritare la Russia…
beh grazie comunque per il confronto.
Ciao, scusa per la risposta tardiva, non so se la leggerai, ma e’ dovuta.
Sul Donbass le testimonianze e le prove ci sono. Poi resta il classico dubbio: sono credibili? Questa e’ una domanda che vale per ogni tipo di informazione di guerra. Pero’ la presenza di circa 150k military trincerati, profughi dal Donbass verso la Russia qualche idea la danno. Aggiungo: se hai voglia guarda cosa dicevano bbs, WP, NYT ecc sul battaglione Azov prima dell’operazione militare russa.
“Anche quando, se c’è un genocidio in corso, cerchi di risolvere tutto invadendo? perché no alla via diplomatica?”
Assolutamente d’accordo, ed evitero’ il facile benaltrismo “e ma allora il Kosovo”. La via diplomatica e’ stata tentata piu’di una volta. Minsk I, Minsk II, bellamente ignorati dalla parte Ucraina. Sono anni che la Fed.Russa si lamenta di cio’ che sta accadendo. La risposta del G7? 3 pagine sul gender-gap, 2 righe sulla Russia.
“I paesi come la Polonia (dove abito) hanno scelto l’adesione sia alla NATO che all’UE, non avrebbero dovuto? Non possono scegliere liberamente le proprie alleanze?”
E’ un argomento discutibile, e che sarebbe lungo. Provo a dare una risposta breve: no. Alleanze e scelte di sfere di influenza sono atti ostili/amichevoli che hanno conseguenze internazionali. E’ cosi’ da 40 secoli. Se entri a fra parte di un’organizzazione con chiare finalita’ anti-russe non puoi attenderti di esser guardato amichevolmente dalla Russia.
Potrei citarti una vagonata di esempi equivalenti. Israele dichiaro’ guerra a causa della chiusura di uno stretto.
Puoi dire che, utopisticamente, il mondo non dovrebbe funzionare cosi’, ma se la realta’ e’ diversa dall’utopia una ragione c’e’, e non e’ la malvagita’ o stupidita’ dell’uomo.
“In ogni caso se volevano salvare i russofoni del Donbass, come mai erano arrivati a Kiev ed avevano chiesto ai soldati ucraini di fare un colpo di Stato?”
Perche’ una volta che parte una guerra il modo piu’ rapido, ed indolore, di terminarla e’ Shock and Awe, se funziona. Non ha funzionato, ed i morti aumentano.
“Perché Putin più volte ha detto che l’Ucraina é un’invenzione?”
Ci sono ragioni storiche, ma premetto che -per quanto la mia opinone conti zero- non condivido completamente. ho gia’ scritto un lenzuolo, ok se non rispondo a questo?
“Non la penso come te perché vedo che ci sono popoli che decidono di allearsi alla NATO e popoli che invece non possono decidere per non irritare la Russia…”
Pero’ vedi, potremmo girare la firttata: ci sono popoli che possono avere il governo che voglino ed altri che non possono per non irritare gli USA (Pinochet?). O, parlando di noi, cosa credi sarebbe successo se il PCI avesse vinto le elezioni? che gli USA avrebbero lasciato tranquillamente lasciato partire il Paese verso il Patto di Varsavia?
E ripeto: al di la’ dell’Utopia, c’e’ una ragione se foreign policy funziona cosi’.
Chiedo scusa per la lenzuolata, e grazie a te.
grazie per la risposta completa… non mi trovi d’accordo ma credo che il motivo sia che ho difficoltà serie ad accettare la versione russa… in generale sono poco disposto ad accettare la versione di chi, facendo la vittima, ha un comportamento aggressivo. Ciò significa che troverei inaccettabile anche l’aggressività, se provata come nei fatti di Odessa, da parte del popolo ucraino.
Riguardo la Polonia… qui hanno vissuto il patto di Varsavia e le testimonianze dirette dicono chiaramente cosa accadeva durante la dittatura russa. Qui non vogliono/vogliamo tornare a quel periodo neanche se adesso ha indossato una maschera cristiana.
Inoltre mi pongo anche la domanda sul perché adesso la Svezia o la Finlandia stiano scegliendo di entrare nella NATO. Dal mio punto di vista, la voglia di espansionismo della Russia ha spaventato e spaventa tutti i paesi che cercano di evitare scontri armati… La Russia di Putin ha quindi scelto quella via per dimostrare la propria ragione (un po’come fanno i bulletti a scuola), adesso credo che sia giusto che ne paghi le conseguenze.
Grazie ancora per il bel confronto.
«Covering the period from January 2014 to May 2016, the report states that […] the killings are being “fuelled by the inflow of foreign fighters and weapons from the Russian Federation. […] According to the report, armed groups mainly executed individuals who had, or were believed to have, vocal “pro-unity” views or to support Ukrainian forces, while Ukrainian forces targeted people based on their alleged affiliation with, or support for, armed groups, or for their “separatist” or “pro-Russian” views.[…]Numerous allegations of executions of Ukrainian soldiers and elements of armed groups who had surrendered or were hors de combat were also reported, although the full scale of the phenomenon is hard to assess, the report found.[…]A significant number of people known to be criminals also joined one side or the other, and these factors led to “an unbridled rule of the gun with armed men readily resorting to violence towards civilians, especially to those who ‘disobeyed’ their orders.”»
https://news.un.org/en/story/2016/07/534392-un-report-finds-impunity-killings-remains-rampant-ukraine-conflict
I pacifisti a senso unico “alla Lavrov” offrono il più grande incentivo alle guerre di aggressione per ottenere quanto il diritto internazionale NON CONCEDE.
La Russia e le milizie secessioniste sarebbero dovute sloggiare da un pezzo per consentire che la popolazione
del Dombass proseguisse il percorso sotto la supervisione di osservatori internazionali e senza indebite pressioni di forze ILLEGITTIME MA armate (dai russi).
Stando ai censimenti nel Dombass la popolazione di etnia russa è minoritaria. Fare riferimento ai russofoni comporta una sovrastima. https://en.wikipedia.org/wiki/Donbas#Demographics_and_politics
John Winston Ono Lennon non era mancino !