Genova 2001 secondo il fumetto (e secondo me)
Da Il Fatto Quotidiano del 21 Luglio 2021
“Duttile” significa che un materiale – sottoposto a pressione – può essere alterato, plasmato o deformato. La memoria, ad esempio, è duttile: col tempo alcuni ricordi si modificano e altri si cancellano, ma ce ne sono alcuni che rimangono precisi e – anzi – diventano più lucidi col passare degli anni. Nemmeno un frammento di ricordo è andato perduto dei fatti del G8 di Genova, nonostante siano trascorsi venti anni. Venti anni da quando, durante il vertice dei capi di governo dei maggiori Paesi industrializzati, nelle piazze e nelle strade genovesi esplosero tumulti e proteste e un manifestante di ventitré anni – Carlo Giuliani – venne ucciso dai carabinieri. Venti anni da quei giorni in cui le forze dell’ordine pestarono, abusarono, torturarono e massacrarono. La memoria di quei giorni non ha perso un pixel grazie a film, documentari, libri, interviste, saggi e mostre che non smettono di raccontare – in quella forma di racconto che diventa denuncia – quanto accaduto.Pure il fumetto è duttile e lo dimostrano le riedizioni di due volumi arrivate in libreria in occasione del ventennale di Genova 2001. La casa editrice BeccoGiallo, in linea con la sua tradizione d’inchiesta e denuncia civile, pubblica una nuova edizione (la prima è del 2008) di Dossier Genova G8, con Gloria Bardi ai testi e Gabriele Gamberini ai disegni. Non è un fumetto ma un vero e proprio documentario a fumetti: le tavole acquerellate con colori desaturati sono precise come fotografie; le didascalie e i dialoghi sono asettici come fascicoli d’indagine. Alcune strisce sono incorniciate dai dentelli di una pellicola, come se fossimo in tribunale e ci stesse scorrendo davanti agli occhi il video di un delitto. D’altronde il titolo del volume ne mette bene in chiaro le intenzioni: un “Dossier” sul G8 di Genova, un fumetto che serve a conoscere, a “capire” la portata degli eventi del 2001. Ma il fumetto è un mezzo duttile, lo abbiamo detto, e può illustrare la stessa memoria e gli stessi tragici fatti con una veste del tutto diversa, come dimostra l’altro volume arrivato (anzi, tornato) in libreria in questi giorni. Non un libro per “capire”, ma per “sentire”: si intitola Nessun Rimorso, edito da Coconino-Fandango, e raccoglie le voci e le testimonianze dirette di fumettisti che in quei giorni a Genova c’erano oppure li hanno vissuti in via mediata. Sono pagine militanti, che grondano sangue, rabbia e lacrimogeni. Anche questo volume è una riedizione di un libro uscito per la prima volta nel 2006 con il titolo GevsG8: Genova a fumetti contro il G8 per iniziativa di “Supporto legale”, progetto collettivo nato nel 2004 per sostenere il Genoa Legal Forum e al quale è devoluto il ricavato delle vendite. Nella prima edizione il volume contava solo diciotto autori, nella nuova edizione ne troviamo trentasei: alcuni nomi di rilievo scompaiono, ad esempio Gipi, ma altri se ne aggiungono come Reviati, Martoz e Prenzy. Ogni autore porta la sua voce: la parte del leone la fa Zerocalcare che regala al volume almeno una cinquantina di tavole oltre alla copertina e alla quarta di copertina. C’è chi racconta che non c’era, come Rita Petruccioli; c’è chi riesce a far ridere, come Claudio Calia, che racconta l’unica cosa divertente capitatagli nei giorni del G8 (e riesce a essere divertente e al tempo stesso, in pochissime pagine, a chiudere con un finale atroce) e chi la butta sulla filosofia bislacca come quel genio di Maicol&Mirko (la domanda del bambino ai genitori “reduci” di Genova – “Mamma, i buoni soffrono?” – racchiude il senso del libro, e forse della vicenda). Ecco, l’ordine in cui andrebbero letti questi due fumetti è questo: prima Dossier G8 in cui gli autori si eclissano mettendo in pagina il fatto nudo e freddo come un corpo dissezionato in obitorio, poi Nessun rimorso che è il gesto di un corpo vivo che si alza la maglia e mostra le cicatrici per ricordarci, ancora oggi come negli ultimi venti anni, che Genova non si dimentica.
Nessun Rimorso
AA.VV.
Coconino-Fandango
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Dossier Genova G8
Bardi-Gamberini
BeccoGiallo
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Ci sono due cose che ricordo del 17 marzo: il missile di cartapesta del collettivo di Ingegneria ed il fotografo di Indymedia che mi ha aiutato a salire su una impalcatura, tirandomi su di peso dalle mazzate.
Gente che si prendeva mazzate in testa per lottare contro il mondo globalizzato.
Gente che si e’ respirata fumogeni contro globalizzazione e finanza.
La stessa gente che oggi vota PD, M5S e difende globalizzazione e finanza.
Convinti, traviati, o brainwashed poco cambia.
L’importante è non soffrire di monofissità subcervicale acuta. E ogni riferimento è puramente voluto!!!
l’origine prima della mattanza risale alla partecipazione di Fini e del suo partito ex(?) fascista al Governo: era la prima volta dal dopoguerra, e tutte le frange fasciste picchiatrici dello Stato pensarono che fossero ritornati i cari vecchi tempi, in cui manganellare l’avversario politico era atto benvisto e ricompensato. (Non per nulla i vertici della Polizia, dopo quei fatti, non subirono nessuna reprimenda, anzi, fecero carriera..). Ora io mi chiedo: se alle prossime elezioni andrà al Governo il duo Salvini/Meloni, che fanno del neofascismo bandiera e pilastro del mandato politico, cosa succederà? E qui c’è gente che pensa che sia il “greenpass” a toglierci la libertà.. il greenpass non ti manda all’ospedale, anzi, ti aiuta a starne fuori
Per favore non diciamo fesserie, nel 1996 i poliziotti entrarono nella sede leghista di via Bellerio, fatto senza precedenti nella storia della repubblica italiana, ma siccome la Lega vi è sempre stata sul cazzo andava bene così, i poliziotti col manganello non erano fascisti ma angeli custodi della democrazia. Posso testimoniare personalmente che in quegli anni ogni manifestazione, ogni gazebo, ogni banchetto della Lega era puntualmente sorvegliato e controllato dalla Digos (che siccome li prendono tra quegli svegli li riconoscevi a un chilometro di distanza)
L’irruzione in via Bellerio? Quella in cui Maroni fu caricato sull’ambulanza per sospetta slogatura della mascella?
ero in servizio, quel pomeriggio, al San Martino di Genova ed anche la notte, ricordo giovani in divisa che si riparavano dal caldo all’ombra degli alberi nel parco dell’ospedale. Erano giovani e si leggeva nei loro occhi la paura e la tensione. Ricordo anche la tensione e la paura che respiravamo tutti in ospedale perché temevamo che la cosa sarebbe degenerata. Abbiamo poi visto tutti come i BB infiltrati e poi rientrati nei ranghi pacifici abbiano dato fuoco alle polveri. Non c’è stato chi li abbia isolati sul nascere o forse non abbia voluto, per cercare ed ottenere lo scontro. Dal rumore fuggi mi ripeteva mio padre la cui gioventù era stata segnata dalla guerra. Se io voglio far sentire la mia voce, zittisco chi mi disturba. “…anche se ora vi sentite assolti siete lo stesso coinvolti” cantava De Andre ! La notte sono iniziati ad arrivare i primi “infortunati” accompagnati dalla polizia ma credevo ne sarebbero arrivati di più. Inoltre c’è stato un momento in cui pareva che i facinorosi avrebbero assaltato il pronto soccorso
I Black Block furono isolati e allontanati da tutti i cortei, il servizio d’ordine di Rifondazione Comunista fece un cordone per tenerli fuori e li respinsero anche con la forza. La polizia caricò tutti gruppi pacifici, ignorando del tutto i BB, anche quando agivano a poca distanza dai gruppi pacifici che venivano caricati dalla polizia. Gli unici a ostacolare i BB furono i manifestanti. La polizia li ignorò totalmente, anche quando agivano a pochi metri dagli agenti. Tutti i BB erano giò noti dai giorni precedenti, nessuno fu fermato, né prima, come era possibile, né dopo. Sono testimonianze verificate in tribunale.
Non capisco di cosa ci si lamenta.
Per entrare nelle zone con piu’ di 50 persone o 5 capi stato era necessario il Brain-Pass (ottenuto o tramite vaccinamento-piombo o tramite test-manganello). Nessuno dei presenti lo aveva.
I poliziotti stavano giustamente implentando la politica di vaccinazione coatta ai quali mancava. Il Giuliani fu soltanto una vittima estemporanea della vaccinazione.
Capita, uno su un milione.
Letta e Burioni (me co…) fieri. Cosa aspettiamo? Brain pass obbligaotrio. Non ieri: OGGI.
Tutti responsabili delle forze dell’ordine responsabili delle violenze sono stati promossi negli anni successivi, anche a incarichi di alto prestigio e responsabilità, tutti senza eccezione, anche tutti i condannati penalmente. Come ha fatto presente una delle vittime della Diaz, rimasto in coma per diversi giorni dopo le violenze subite, evidentemente sono stati premiati per avere eseguito brillantemente gli ordini ricevuti, ed evidentemente le responsabilità non erano solo del governo in carica all’epoca, perché a garantire quelle eccezionali carriere sono stati anche altri governi di “diverso” orientamento. Non è possibile spiegare quelle carriere altrimenti che come un premio per quanto fatto in quei giorni.
https://www.amnesty.it/g8-genova-17-anni-ferita-aperta/
Dalla pagina sul G8 di Genova della Sezione Italiana di Amnesty International:
A 17 anni di distanza, il G8 di Genova resta una ferita aperta. Verrà ricordato, come commentò all’epoca Amnesty International, come “una violazione dei diritti umani di dimensioni mai viste nella recente storia europea”.
Alle violenze di massa e del tutto ingiustificabili compiute dalle forze di polizia nel 2001, lo stato italiano ha risposto – ricevendo tutta una serie di condanne da parte della Corte europea dei diritti umani – con un’impunità diffusa, pene inadeguate rispetto alla gravità dei reati commessi, promozioni e rientri in servizio, scuse tardive e la mancata piena assunzione di responsabilità per quanto accaduto a Genova 17 anni fa.
Delle richieste fatte da Amnesty International all’epoca, solo una è stata accolta e in modo non soddisfacente: l’introduzione, nel luglio 2017, del reato di tortura nel codice penale italiano. Non sono state ancora adottate le misure di identificazione delle forze di polizia durante le operazioni di ordine pubblico.
Un immenso genovese scriveva netto che “non ci sono poteri buoni”.
La tua vignetta, Nat, mi dispiace.
La “mezza altezza”, l’esserci ma salvarsi la pellaccia, mi dispiace. O ci sei o non ci sei. L’unica giustificazione, che valeva allora ma non vale oggi che tristemente confermi che quella rimane – parole tue! – la tua prospettiva preferita, è che allora eri un guagliuncello di 15 anni.
Io non c’ero a Genova. Mai stato un tipo da manifestazioni. Neppure nei fridays for future o tra le sardine d’allevamento.
Ho firmato per Amnesty ai tempi in cui Alfano ministro li difendeva come “bravi ragazzi” perché i poliziotti avessero sopra i caschi i codici identificativi. E fossi andato da politico al carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo i video della vile mattanza, non mi sarei messo a solidarizzare con la polizia carceraria: ma io conto zero, il politico è Salvini e avrà 49 milioni di buone ragioni che io (per fortuna) non ho per corteggiare le forze dell’ordine e promuovere una riforma della giustizia che mandi in galera solo i pezzenti.
So solo che abbiamo bisogno della migliore polizia, della migliore intelligence e della migliore magistratura perché questo Paese faccia dei progressi di benessere economico e di giustizia sociale.
E non è la migliore polizia quella che ha pestato a sangue degli inermi alla Diaz e ha falsificato le prove, che ha ammazzato Aldrovandi e voleva insabbiare il tutto. Se hanno tutto questo fervore, questo prurito alle mani, questo manganello che ripete loro in testa prendimi-e-usami, usami-e-prendimi, facciano terra bruciata intorno a Matteo (Messina Denaro), lo vadano ad ammanettare e lo invitino a collaborare stile Cucchi.
Non è la migliore intelligence quella che ha tradito Borsellino e depistato i processi.
Non è la migliore magistratura quella che concordava col potere politico le nomine e aggiustava i processi (Corrado Carnevale detto “l’ammazzasentenze” ma anche più di recente http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/02/06/news/corruzione-e-sentenze-comprate-15-arresti-per-lo-scandalo-denunciato-dall-espresso-1.317972).
Così non si va da nessuna parte.
Né chi vorrebbe che si andasse da altra parte, né chi 35enne preferisce ancora guardare la scena.
Rimangono le parole di quell’immenso genovese, dedicate a quelli che alla fine dei conti sono ancora in galera per i fatti del g8 di venti anni fa. Che ci dicono, per metodo empirico, a chi è stato alla fine dei conti attribuito il torto.
“E adesso imparo un sacco di cose
in mezzo agli altri vestiti uguali
tranne qual è il crimine giusto
per non passare da criminali.”
Per Elisa ( Isoardi )
Veramente non capisco la critica. Lui, sta a mezza altezza e osserva da quando aveva 15 anni, ma si espone personalmente ogni giorno per fare ragionare la gente, e ci riesce. E questo non è cosa da poco. Tu, in anonimato fai un sacco di analisi critiche, condivisibili, per carità, ma senza rischiare un capello. Chi di voi due sta alla finestra?
Caro Amilcare,
le persone credo si debbano giudicare a parità di responsabilità e di visibilità.
Premesso che non saprei fare il lavoro di Nat (non so disegnare e non sono Vincino), valga pure l’ipotesi che la maggiore visibilità e responsabilità di Nat sia assolutamente meritata.
Come corollario, se io sto alla finestra, come scrivi, non è per mia volontà, ma per mio demerito: grazieaddio, sto alla finestra perché quello è il mio posto giusto, faccio un sacco di analisi critiche in anonimato e senza rischiare un capello io ma senza far rischiare un capello alla collettività per i guasti che arrecherei in diversa collocazione.
Di tanto in tanto, firmo una petizione che condivido.
Di tanto in tanto, cerco di scrivere analisi critiche per contribuire al ragionamento.
Nel mio precedente intervento non volevo attaccare Nat: se si vuol chiamarla critica, le intenzioni erano squisitamente costruttive.
Ma Nat che “si espone personalmente ogni giorno per fare ragionare la gente, e ci riesce”?
Sinceramente, è una battuta?
Mi fa sorridere, certo, ma bazzichi mai Mauro Biani e Vauro Senesi?
Per Elisa ( Isoardi )
Insomma qualcuno che non partecipa a cortei decide che se se c’è un corteo “O ci sei o non ci sei” dunque i giornalisti non possono fare gli osservatori. Era una battuta, evidentemente!
Corrado Carnevale è stato assolto definitivamente da ogni accusa giudiziaria, comunque.
Paolo S. sei ben documentato ma io ho detto che i BB hanno dato fuoco alle polveri. Loro le devastazioni, l’organizzazione e le manovre da guerriglia urbana
Una sola domanda: chi ha fatto entrare a Genova i BB?
Per Elisa ( Isoardi )
Sarà stato il signor Schengen
@ Armando: No, li fece entrare la polizia. I BB erano tutti segnalati per nome dalle polizie di tutta Europa perché fossero fermati alla frontiera italiana e di tutti erano tracciati i movimenti fino a Genova. Fu la polizia italiana che permise loro, prima di entrare in Italia nonostante le raccomandazioni e le informazioni delle altre forze polizia europee, e poi di entrare in città, e li lasciò completamente liberi di agire, sin dall’inizio degli scontri, anche, in diversi casi, ostacolando il servizio d’ordine degli altri gruppi di manifestanti che cercavano di isolarli e allontanarli. I BB poterono agire indisturbati grazie all’aiuto, attivo, della polizia. Nelle udienze dei processi è stato ampiamente dimostrato.
1. Le frontiere interne possono essere attraversate in qualunque luogo senza che venga effettuato il controllo delle persone.
2. Tuttavia, per esigenze di ordine pubblico o di sicurezza nazionale, una Parte contraente può, previa consultazione delle altre Parti contraenti, decidere che, per un periodo limitato, alle frontiere interne siano effettuati controlli di frontiera nazionali adeguati alla situazione. Se per esigenze di ordine pubblico o di sicurezza nazionale s’impone un’azione immediata, la Parte contraente interessata adotta le misure necessarie e ne informa il più rapidamente possibile le altre Parti contraenti.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=celex%3A42000A0922%2802%29
Lo sa vero che in base agli accordi di Schengen per fare controlli alla frontiera bisogna dichiarare lo stato di emergenza e chiedere il permesso?
Allo stato attuale io non posso verificare quali atti formali fece l’Italia ma Lei neanche è in grado di fornire elementi di prova a riguardo.
1) Chi aveva titolo per attivare le procedure necessarie ad attivare il controllo alla frontiera?
2) Tali procedure vennero attivate e ci furono controlli alla frontiera?
Mi risparmi le ricostruzioni tendenziose. Non pretenda che io indovini su quali elementi di prova sente di fare certe informazioni.
La sospensione del trattato di Schengen ha fatto le prime vittime: tre ciclisti tedeschi, che facevano parte di un gruppo di una trentina di contestatori, sono stati bloccati a Como. Sembra che fossero già stati schedati a Praga e per questo dichiarati indesiderabili. A quel punto tutto il gruppo è tornato indietro per decidere il da farsi. Probabile che aspettino gruppi consistenti di manifestanti per provare a rientrare in Italia. (15 luglio 2001)
https://www.repubblica.it/online/politica/gottocinque/frontiere/frontiere.html
Controlli ci sono stati ma elementi che mostrino quanti indesiderabili segnalati siano riusciti a sfuggire ad essi non può essere dedotto meramente sulla base di BB presenti a Genova.
Perché ce l’avevano tatuato in fronte “back block”?
Ma il grinpass per protestare ce l’avevano? No? E allora trattasi solo di manganello-vaccinazione.
Roba che a voi eccita sessualmente insomma.
Vattelo a pigliar nel culo: sono allo studio modifiche della legge sulla legittima difesa per istituire il porto di pistole sparavaccini, Ma guai ad abusarne che scatterebbe l’eccesso di vaccinazione colposa.
“Vattelo a pigliar nel culo”
E perché mai?
Sei tu quello eccitato. E poi quella è una roba lgbt, insomma roba da fasciovax.
Quante storie per una siringa di vaccino: chi si vaccina volontariamente lo prende sulla spalla e chi scappa invece il vaccino lo prenderà nel culo. Mah si vede che vi piace così e Lei parla pure di “eccitamenti”.
Esatto. Qualcuno il manganello l’ha preso nel culo, qualcuno cercava di vaccinare il vaccinatore con un estintore e si e’ trovato vaccinato col piombo.
Capita.
Non eccitarti troppo.
è talmente ossessionato da certi pensieri che non è in grado di capire che l’unico qui che si eccita è Lei.
Ma non sai dire altro che “no tu”? Sei da asilo Mariuccia, e io che pensavo fossi almeno divertente.
Torna all’onanismo va.
Onanismo? come se non fosse già chiaro che credesse che tutti abbiano i suoi stessi gusti in fatto di “divertimento”. La lista delle Sue pulsioni che ha finora lasciato è eloquente.
Basta froci, per piacere!
Occhio, italadro, ti gocciola il sugo degli spaghetti dal culo.
Sarà per questo che il tuo popolo di perdenti fa sempre la figura dei buffoni?
Popolo di perdenti: infatti tu e tutta la tua stirpe ne fate parte.
Anzi: forse è proprio per questo che la si definisce tale.
Sfigato.
Tutto qui, “specchio riflesso”? Ti brucia troppo il culetto e non riesci a concentrarti bene?
Perdente sei e perdente rimarrai, hai la cialtroneria nel sangue, come quel perdente senza cazzo di Mussolini, morto come un cane rognoso dopo una vita da pagliaccio scrauso.
(Io non faccio parte di un cazzo, l’appartenenza a un popolo è per voialtri plebei sudici, un contentino per farvi sentire meno nullità di quello che siete.)
Ok, torna nella fossa biologica.
Dipende. Nelle fosse biologiche arrivano i ratti di fogna?
No, quindi vacci e chiudi quella fogna che chiami bocca
Eccolo, il solito italadro che scappa.
Purtroppo però mi hanno avvisato che di fogne, pozzi neri e fosse biologiche avete l’esclusiva voi, dal 1945, quindi mi spiace, ma ti toccherà andare nella tana da solo. Tranquillo, siamo in democrazia liberale, non ti tapperemo la bocca, nonostante il tuo alito pestilenziale.